ESSENZA
In
un mondo indifferente
pregno
di distacco
alimentato
da perfidia
ti
adorna, aleggiando leggera nell’aria
squisita
sensibilità.
E
ti segue sempre
come
il cucciolo segue la madre.
E
mi sorregge
come
l’ala sostiene il gabbiano in volo.
E
mi disseta
come
l’acqua consente alla pianta di non morire.
E
quando non sei con me
mi
nutro del tuo ricordo
come
l’aria
che
si conserva gelosamente in apnea.
Il
mistero che ancora ti ammanta come una veste
quando
cade
leggera
scopre
la tua anima immacolata.
Ed
io mi beo
ed
osservo i tuoi lineamenti delicati
i
tuoi passi leggeri
il
tuo sguardo fugace.
Quale
cruccio nasconde il tuo Io?
Non
sei certa dunque di me?
E’
destrezza la mia,
o
è sicura premura?
E’
cautela forse la tua?
o
è accortezza
per
non fortuitamente ferire il mio spirito?
Sento
che temi.
Anch’io
temo.
Ma
già ormai è tardi.
Il
sentimento è troppo saturo.
Chiudo
gli occhi.
Ti
sento.
Tento
di arginare con mille corazze,
ammucchiate
e fortemente legate.
Ma
nulla può fermare
la
furia dirompente,
il
turbinio vorticoso della passione.
Stringo
forte i pugni,
apro
gli occhi e non ti vedo più,
Ora
sei solo dentro di me.
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