ESSENZA

 

 

In un mondo indifferente

pregno di distacco

alimentato da perfidia

ti adorna, aleggiando leggera nell’aria

squisita sensibilità.

E ti segue sempre

come il cucciolo segue la madre.

E mi sorregge

come l’ala sostiene il gabbiano in volo.

E mi disseta

come l’acqua consente alla pianta di non morire.

E quando non sei con me

mi nutro del tuo ricordo

come l’aria

che si conserva gelosamente in apnea.

Il mistero che ancora ti ammanta come una veste

quando cade

leggera

scopre la tua anima immacolata.

Ed io mi beo

ed osservo i tuoi lineamenti delicati

i tuoi passi leggeri

il tuo sguardo fugace.

Quale cruccio nasconde il tuo Io?

Non sei certa dunque di me?

E’ destrezza la mia,

o è sicura premura?

E’ cautela forse la tua?  

o è accortezza

per non fortuitamente ferire il mio spirito?

Sento che temi.

Anch’io temo.

Ma già ormai è tardi.

Il sentimento è troppo saturo.

Chiudo gli occhi.

Ti sento.

Tento di arginare con mille corazze, 

ammucchiate e fortemente legate.

Ma nulla può fermare

la furia dirompente,

il turbinio vorticoso della passione.

Stringo forte i pugni,

apro gli occhi e non ti vedo più,

Ora sei solo dentro di me.

 

Giuliano Di Placido

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