...E BUKOWSKI RIDEVA!

 

Tempo fa! Appena arrivato,
nella città della musica,
conobbi : un barcaiolo,
con uno strano cognome,
che, mi invitò a salire,
sulla sua barca.
Io! Avevo con me,
un ramoscello d'oro.

Il barcaiolo, attraverso,
il fiume Po, mi traghettò,
nel regno infernale di pazzia.
Lì! C'era tanto cibo e tanta acqua,
ma le anime non potevano :
né mangiare - né bere,
come noi erano dannate.

Ma! Io sono ancora vivo,
vi sbagliate! Gridavo!
… e Bukowski rideva!

Sulla terra, sono caduto,
di stile : due volte,
quando! Lavorando come maschera,
in un teatro, puntai la gente,
come una belva dal passo felpato,
e quando! Ostacolai,
la corsa, ad andamento lento,
di un vecchio, che, felicemente,
si allenava.

Ma! Io sono ancora vivo,
vi sbagliate! Gridavo!
… e Bukowski rideva!

Poi! Incontrai Jack,
sì! L'anima di Jack Kerouac,
beato in Paradiso,
dove c'è tanto cibo e tanta acqua,
ma! Tutti mangiano e bevono,
mi indirizzò sulla strada,
piedi a terra, su quella,
che, Dante chiamava, la retta via,
mi disposi alla consapevolezza,
salutai il barcaiolo… alla prossima!

Ma! Io sono ancora vivo,
vi sbagliate! Gridavo!
… e Bukowski rideva!

Mi ripresi l'anima vagante,
ed abbandonai totalmente,
l'idea di salvare Core,
che, intanto viveva con un altro,
ed io! Povero stronzo innamorato,
che, avevo perso la testa.

Mai più! Kerouac ha ragione,
ed in fondo ha ragione, anche:
il nostro Bukowski, voi puttane:
Muse! Volete la nostra anima,
ci fate vagare e poi ci lasciate:
nel regno infernale di pazzia.

Ma! Io sono ancora vivo,
vi sbagliate! Gridavo!
… e Bukowski rideva!

Giancarlo Ferrigno

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