IL BUCATO

 

   

   

   Stende la fanciulla il bucato,

bianche vesti bagnate al sole.

Si stende il corpo nei movimenti,

si abbassa, si alza,

svela la gonna le meravigliose gambe,

svela la camicia il seno misterioso.

Triste è lo sguardo della fanciulla,

quasi dimentica

del suo corpo felice:

nuvole di pensieri

sembrano oscurarla

girano intorno a lei,

pigre, ossessive, opache.

Si affaccia un vento birbantello,

vagabondo nella pianura assolata,

attratto rimane

dalla bellissima fanciulla

offeso rimane

per i pensieri dannosi.

Scivola sull’erba,

silenzioso e giocondo,

si avvicina alla fanciulla,

che stende e ripensa,

soffia dall’erba,

improvviso e gustoso,

solleva la veste, indiscreto,

fa avvampare di piacere

la fanciulla sorpresa,

dissolve all’istante

i pensieri tenebrosi.

Allegra canta ora la fanciulla,

ringrazia e prega il vento ed il sole,

affinchè l’aiutino

a non farsi più disturbare

dai pensieri tristi

che possano offuscare la bellezza,

della sua anima, del suo corpo

dell’universo in lei

ed ovunque

presente.

Antonio Sbisà

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