LE BAGNATE SABBIE

 

 

 

Quell’estate,quando i notturni soffi dell’immutabile venticello facean di

tutti i bui un amabil fasto,sorgevano i marmorei riflessi del fantastico ma-

re,immerso ed infiammato di gemme dal fulveo manto e con ciuffi d’im-

mortal fruscio;le bagnate sabbie parean quasi affaticate per muti,fantasiosi

ed ombreggianti fari che emanavano madidi fiati e piccoli e scintillanti brilli

di luce,tra onde e sguardi dolci come il morituro affievolirsi della notturna

marea.Flebile immagine d’affossata memoria,che t’inventi di fuggitivi amori,

fai del mare il miraggio festoso e poi mira il fosco ed ammaliante fior sorgen-

te d’immensi affanni.

 

 

Francesco Sinibaldi 


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