SORDIDA ANGUSTA ANIMA...
Sordida angusta anima
hai fiutato il lezzo dei giorni
deturpato il volo in anfratti
e lidi purpurei (lidi purpurei
rischiarati dal viscidume).
Calunniato la gemma che enfiava
bagliori e spire di odori
contorto e latrato il tempo
il declivio dei lombi
le acque terse che sonnecchiavano in un bacio
la neve variopinta di lillā
il gelo di un sopruso.
Stordita silente litania del mondo
il tuo coro veemente spalanca il silenzio
e odia la funesta secreta cui gettasti
lšamore in catene.
Riverso in lago enfio di torpore lurido!
Ah! Fossi almeno lšinverno la corda
immiserita della vita.
Solo pattume e gravitā negli
interstizi della voce
scarna, devota
folgore di niente che vacilli nella Casa.
Perfino in declino, perfino nella
notte desolata.
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