AFTERMATH
Siede quieto e rosato quel ridente tramonto,e questa
rima,che mi par di sentire del suo candido crine quel
sapore d’incanti ed un soffio infinito,come acqua in
ruscello.
E sedendo lontano a mirare nel chiaro quel perpetuo
silenzio riso a suon d’altalena,e ove il pianto gioisce,
una voce fatata mi raggiunge nel cuore,ed allora,nel
sole,odo un canto morire: e mi rinvien l’eterno, e
l’odor delle morte stagioni,e la novella e viva,il pen-
sier di lei.
La presente poesia non potrà essere pubblicata, o utilizzata in alcun altro modo, sia parzialmente che integralmente, senza il consenso dell'autore.
Per avere informazioni su questo autore, o per leggere altre sue eventuali pubblicazioni su Interactive People, fai clic Qui