AFTERMATH

 

 

Siede quieto e rosato quel ridente tramonto,e questa

rima,che mi par di sentire del suo candido crine quel

sapore d’incanti ed un soffio infinito,come acqua in

ruscello.

E sedendo lontano a mirare nel chiaro quel perpetuo

silenzio riso a suon d’altalena,e ove il pianto gioisce,

una voce fatata mi raggiunge nel cuore,ed allora,nel

sole,odo un canto morire: e mi rinvien l’eterno, e

l’odor delle morte stagioni,e la novella e viva,il pen-

sier di lei.

 

 

Francesco Sinibaldi 


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