TANGOPOLIS
( MOSTRA FOTOGRAFICA SU BUENOS AIRES)
A rilento, la fabbrica abbandono
e m'incammino, imbronciato,
alla volta della cerveceria,
per rincontrare certi amici
e vincere, tra il bere e il dire,
quest'insolente malinconia.
Vibra nell'aria una fisarmonica
per le strade di Buenos Aires
e da quando mi hai lasciato,
per una struggente alchimia,
sono le stesse dell'infanzia,
vellutate ed in bianco e nero,
colme di una fertile nostalgia;
tenui sfumature percorrono
i labirinti delle memorie,
il volto di mio padre, operaio,
sempre stanco e alla ricerca
di un incerto, nuovo lavoro.
Stanotte sar` ancora insonne,
senz'amore, sudando nel letto.
Dio! Che languido tormento
mi trafigge inesorabile il cuore;
h un antico, consueto suono
di un vecchio accovacciato
che abbraccia il suo organetto.
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