STELI DI PIETRA
Rovine
di sterili notti
scorrono
come
nastri
nella
mia memoria.
avvelena
ogni
possibile intenzione.
La
paralisi dei gesti
induce
a
muti lamenti
che
si occultano nelle pieghe
dei
nostri visi adombrati.
Delirante,
il
riverbero dei battiti sordi
echeggia
e
l’acre umore che opprime
la stanza
sa
del muschio
che
alle rocce s’avvinghia.
Lento
è il fluire del tempo
e
le gocce dei nostri cupi pensieri
generano
granitiche
e acuminate forme…
Imponenti
troneggiano,
sfidando
invisibili nemici.
Stille
feroci e acide,
scivolate,
fiere
e placide,
pesanti,
nel
silenzio
delle
vostre buie e squallide
dimore…
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