STELI DI PIETRA

 

 

Rovine di sterili notti

scorrono

come nastri

nella mia memoria.

L’ingorgo di vecchi rancori       

avvelena

ogni possibile intenzione.

La paralisi dei gesti

induce

a muti lamenti

che si occultano nelle pieghe

dei nostri visi adombrati.

Delirante,

il riverbero dei battiti sordi

echeggia

e l’acre umore che  opprime la stanza

sa del muschio

che alle rocce s’avvinghia.

Lento è il fluire del tempo

e le gocce dei nostri cupi pensieri

generano

granitiche e acuminate forme…

Imponenti troneggiano,

sfidando invisibili nemici.

Stille feroci e acide,

scivolate,

fiere e placide,

pesanti,

nel silenzio

delle vostre buie e squallide

dimore…

Rosalba Sgroia

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