SOLO ALONE D'INTERMINABILE CORSA ACCIDENTALE
Solo alone d'interminabile corsa accidentale,
un salto fuori del cerchio, come di partita
persa, o vinta ai calci di rigore.
Un'ombra indistinguibile, un gelo invernale,
un nodo allo stomaco che, talvolta, si fa sentire.
E ritrovarci ancora a parlare della luna,
in un'estate rigogliosa, eternamente ridisegnata
da ragazzi che vagano, la sera, nella felicità
di un bacio intriso d'attimi luminescenti.
Pensare all'alternanza delle cose,
all'umido dei prati, alla rugiada,
al tepore della tranquillità che incalza
a metà strada, fra il ciclico e l'orizzonte.
Udir la voce di tua figlia, che ti chiama.
E in cielo una dissonanza
irrompe, di reattore,
mentre t'accomodi in poltrona,
e tutto appare, splende,
e il cielo è azzurro.
E un breve spot,
veloce, a ricordare
ancora quell'alone,
di tanto in tanto
tremula foglia
all'imbrunire.
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