SOLO ALONE D'INTERMINABILE CORSA ACCIDENTALE

 

Solo alone d'interminabile corsa accidentale,

un salto fuori del cerchio, come di partita

persa, o vinta ai calci di rigore.

Un'ombra indistinguibile, un gelo invernale,

un nodo allo stomaco che, talvolta, si fa sentire.

 

E ritrovarci ancora a parlare della luna,

in un'estate rigogliosa, eternamente ridisegnata

da ragazzi che vagano, la sera, nella felicità

di un bacio intriso d'attimi luminescenti.

 

Pensare all'alternanza delle cose,

all'umido dei prati, alla rugiada,

al tepore della tranquillità che incalza

a metà strada, fra il ciclico e l'orizzonte.

Udir la voce di tua figlia, che ti chiama.

 

E in cielo una dissonanza

irrompe, di reattore,

mentre t'accomodi in poltrona,

e tutto appare, splende,

e il cielo è azzurro.

 

E un breve spot,

veloce, a ricordare

ancora quell'alone,

di tanto in tanto

tremula foglia

all'imbrunire.

 

Piero Donato

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