SOLITARIO
Lungo la spiaggia ferita dalle onde,
l'uomo camminava solitario e assorto.
Non portava scarpe e i piedi nudi
calciavano l'acqua scura di alghe.
Sul suo viso giovane si leggeva
la antiche storie passate e risorte.
Il sole tramontava rosso e tiepido
rifletteva sereno nel mare piatto.
Una barca rotta galleggiava sola
in cerca della sua ancora perduta.
Nuvole rosa correvano nel cielo
senza rabbia, senza rimpianti;
l'uomo guardava senza vedere
l'orizzonte nudo a occidente.
Giovane e obsoleto nel contempo,
correva incontro alle ore,
senza intendere la ragione.
Da piccolo chiedeva impaziente
il domani lontano,
oggi da uomo teme
il presente incombente.
La sabbia fredda
accarezzava le sue dita,
senza vergogna l'accoglieva amante.
La mano calda raccoglieva conchiglie
vuote e leggere come la sua mente.
Nel suo diario scriveva canzoni mai cantate,
note lunghe e stonate del suo cuore.
Cadeva una lacrima
dolce e sincera
chiusa nei suoi occhi desolata.
Solitario
nel suo breve cammino
si spense nel dolore.
Scese la sera, torno a casa
le tasche piene di sogni
tesori chiusi nei suoi occhi.
Sorrise all'aria
e canto la sua prima canzone.