QUANTI AMICI
Quanti amici
Ormai scomparsi nel silenzio del nulla.
Oltre morte,
Dove la vita va a schiantarsi sull’asfalto dell’oblio.
E tu
Culli nella mente
Un figlio dell’amore che rassomigli a me.
Quanta fame
In quella mammella arida e insecchita
Tra i denti di un bimbo già invecchiato anzitempo
Dalle rughe di un mondo disperato e lontano.
E tu
Culli nella mente
Un figlio dell’amore che rassomigli a me.
Il ratatatam
Di un’arma nel buio della notte
Sulla schiena di un uomo in fuga verso l’alba.
Un ‘alba gelata dal ghiaccio sulla barba bianca di neve.
E tu
Culli nella mente
Un figlio dell’amore che rassomigli a me.
Quanto paghi per non morire?
Il giusto prezzo è nel tuo ventre
Che cresce
Fino ad esplodere.
Rigonfio,
trasparente,
cerebrale.
Un seme sputato per un’ora di libidine sconcia
Venduto per tenero amore.
Bugia! Bugia!
Insana realtà.
No! Era amore
Mi potessero accoppare qui ora,
ora.
Hai leccato una goccia di resina
Sull’albero del mio corpo
E non basteranno le tue grida
A soffocare il primo vagito.
I miei sospiri sono le spine
Tolte a quel crocefisso appeso al muro
E sull’ultima morirai donna mia
Perché hai cullato nella mente,
un figlio dell’amore che rassomigli a me.
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