NOVEMBRE 2001
Varcando il cancello dell'eterno,
come un comune primo di Novembre.
Così mi rivedo,
camminare tra mille volti
silenziosamente parlanti.
Curiosità nasce
per il loro uman trascorso
il pensiero,
il loro inimmaginabil presente.
Nessuno manca all'appello:
né il verde filo d'erba,
né quello giallo
l'amara falce risparmia.
E laddove il ricordo proprio
Si aggiunge,
poca è la consolazione.
Improvvisamente uno spiraglio:
una luminosa statuetta
veglia accanto ad un fragile volto
di bimba.
In una immagine
la visione di un angelo,
con alucce dorate,
sguardo di ingenua, incancellabile bontà.
Mi chiedo qual giustizia
indusse le Parche a recider
così bel fiore.
Forse i suoi puri occhi
non meritavano la vista dell'umano sangue,
la guerra del potente contro i miseri ,
il trionfo dell'inutil vendetta.
La presente poesia non potrà essere pubblicata, o utilizzata in alcun altro modo, sia parzialmente che integralmente, senza il consenso dell'autrice.
Per avere informazioni su questa autrice, o per leggere altre sue eventuali pubblicazioni su Interactive People, fai clic Qui