Libero

Scegliere l'interprete di Trinity è stato alquanto impegnativo. La donna del gruppo di rinnegati seguaci di Morpheus ha un carattere forte, mette tutta se stessa nella causa in cui crede e nello stesso tempo è emotivamente vulnerabile nei confronti di Neo e di quello che il ragazzo può rappresentare per il loro futuro.

I registi hanno visto decine e decine di ragazze prima di scoprire Carrie-Anne Moss. «Appena si è presentata per il provino abbiamo capito di aver finalmente trovato la nostra Trinity» raccontano i Wachowski. «Volevamo un'attrice non troppo nota affinché il pubblico non avesse dei preconcetti nei suoi confronti, non la identificasse in partenza con un personaggio "buono" o "cattivo". Carrie-Anne è un'attrice di grande intensità e presenza fisica. Per quanto non abbia mai praticato nessun tipo di lotta, non hai difficoltà ad immaginarla sferrare un bel pugno».
«Bound mi era piaciuto moltissimo e quando ho saputo che Larry e Andy si preparavano a girare Matrix ho colto al volo l'opportunità di lavorare con loro» afferma Carrie-Anne Moss.
«Trinity è una donna forte, impegnata in una causa che è diventata la causa della sua vita» prosegue l'attrice. «È disposta a tutto pur di portare a termine la missione. È un vero e proprio guerriero d'altri tempi. Nello stesso tempo, Trinity è sensibile, solidale, capace di amare con passione come dimostra il sentimento che prova per Neo. Questo contrasto la rende un personaggio oltremodo interessante. Per di più indossa costumi straordinari!».

Wachowski, sicuramente non potevate fare una scelta migliore, complimenti!


Carrie-Anne Moss
Carrie-Anne Moss è nata a Vancouver, British Columbia, Canada. Ha iniziato la sua cariera come modella, spostandosi fra Europa, Giappone e Spagna. Mentre stava lavorando in Spagna, ha ottenuto un ruolo fisso in una serie televisiva "Dark Justice", che era stata prodotta a Barcellona per la sua prima stagione. Moss si è poi trasferita a Los Angeles l'anno seguente, quando la serie ha cambiato locazione.
Nell'arco dei sei anni, Moss è apparsa in più di 60 ore televisive, prima del suo ultimo ruolo in Matrix.
Per il suo ruolo in Due South nel 1996, ha ottenuto una nominational per un Gemini Award come miglior attice non protagonista in una serie drammatica. I suoi crediti televisivi includono inoltre il ruolo di protagonista in Sabotage e The Secret Life Of Algernon. Oltre che film e televisione, Moss è recentemente apparsa all'Hudson Theatre a Los Angeles in Outward Bound (Limite Estremo).

Carrie-Anne Moss: Madre Guerriera.
Come altre cose di Matrix, anche lei non si era mai vista, prima...
Carrie-Anne Moss, canadese di Vancouver, un passato da modella e qualche apparizione in alcune serie televisive americane, entra negli occhi con lo stesso passo marziale con cui taglia la scena. Più agile della Darryl Hannah replicante, più combattiva di Nikita, più spietata del tenete Ripley, addirittura più sensualmente inquietante delle vendicatrici lethal dressed di Russ Meyers, s'incolla addosso questa maschera da guerriera. E travolge il mondo.
Forse perché assomiglia più a Lara Croft che a qualsiasi altra eroina mai passata sullo schermo, ha gambe sufficientemente lunghe per poter essere guizzanti, braccia salde alla guida di un elicottero, seni puntati dritti al cuore, una sodezza totale come uniforme da combattimento. E poi occhi su cui scivola appena un ciuffo dopo la lotta e mani protese ad evitare un impatto: occhi e mani che sono azione pura, determinazione impavida, dolcezza forte. In tutto il film Carrie-Anne Moss/Trinity è quella che si prende cura di Neo, lo tranquillizza, lo protegge, lo guida, gli porta da mangiare, gli asciuga il sangue. Forse perché, come indica il nome, è l'elemento femminile della divinità, ciò che è escluso dalla triade Padre-Figlio-Spirito, un mistero che li racchiude e contiene. Ecco perché può così delicatamente prendersi cura del suo Neo(nato), ecco perché sa molto di lui prima ancora di conoscerlo, ecco perché quando sta per precipitare nel vuoto la fune che li unisce sembra così tanto un cordone ombelicale. Ecco perché, infine, è capace di farlo (ri)nascere a forza d'amore.
Doveva essere, necessariamente, qualcosa di nuovo, qualcosa di mai visto, (un corpo, un volto, un personaggio, un'attrice) per poter assumere su di sé l'immagine di madre guerriera per un'umanità sulla soglia di un nuovo millennio.
I miei personali complimenti a:
Federico Calamante -Duel-

INTERVISTA A CARRIE-ANNE

MATRIX: Come sei riuscita ad ottenere la parte?
CARRIE-ANNE: Ho avuto una regolare audizione, prima dal direttore del cast e poi dai fratelli Wachowski. Dopodiché ho trascorso tre giorni straordinari, durante i quali vi erano le prove per le scene del film. Il primo giorno consisteva in 3 ore di corsa, Kung-fu, e altre tecniche di combattimento. Tre ore molto intense di "brutale" allenamento, dopo le quali non ho potuto più camminare per giorni.
MATRIX: Avevi mai fatto niente del genere prima?
CARRIE-ANNE: No, avevo solo fatto qualche corso di karate misto ad aerobica. Penso che il test sia risultato così brutale perché mi sono sforzata troppo, mi sono impegnata al 190%, cosicché gli "screen testers" avrebbero saputo che potevo lavorare duramente, ma in seguito non potevo letteralmente camminare. L'allenamento vero e proprio per il film, infatti, ho tentato di prendelo un po' più comodamente.
Durante la scena della "government lobby", appena prima di girare la scena, sono caduta su una caviglia così malamente da essere sicura di averla rotta. Per fortuna avevo lo stivaletto, che in parte la sosteneva. Quello mi ha permesso di proseguire è stata l'adrenalina di quei tre giorni di lotta , e quando arrivò il fine-settimana non riuscivo più a camminare. Tutt'ora ogni mattina appena alzata non riesco a camminare, e questo cos'era, quattro mesi fa?
MATRIX: La massaggiatrice, Longie, ti ha aiutato in qualche modo?
CARRIE-ANNE: Sì, Longie è in assoluto la regina del film. Non mi ha aiutato molto con la caviglia, perché è una parte del corpo difficile da curare, puoi solo evitare di apporgiartici sopra, ma ci sono state un paio di mattine che sono venuta sul set con il collo talmente teso da non poter muovere la testa. Mi ha veramente salvato. Mi ha aiutato anche all'inizio, quando ero nervosa ed insicura. Ha aiutato molto anche Larry e Keanu.
MATRIX: Ho sentito dire che Larry e Andy Wachowski volevano veramente te per questo film.
CARRIE-ANNE: Sì, e questo significa molto per me. Dapprima sono rimasta molto stupita di questo. Posso immaginare quanto essi abbiano dovuto lottare per avermi in questo film. Posso immaginare che i potenti di Holliwood avrebbero voluto qualcuno più famoso. Questi due ragazzi devono aver creduto molto in me.
MATRIX: Meritatamente, devo dire.
CARRIE-ANNE: Mi sento come se avessi veramente realizzato qualcosa. Ci sono un paio di scene dove ho pensato: "I wish, I wish, I wish I could do that again", ma in generale mi sento molto orgogliosa.
MATRIX: La parte di Trinity era fisicamente molto impegnativa. Come l'hai affrontata?
CARRIE-ANNE: Il mio primo combattimento nel film è stato indimenticabile, perché avrei dovuto fare delle cose che mi erano venute bene già un paio di volte, ma nelle quali ero terribilmente incostante. Qualche volta ci riuscivo, altre no. Era come essere un atleta che vuole battere il proprio record. E io ci sono riuscita i giorni delle riprese. É stata come una forza più grande di me, che mi ha avvolto e che ho sentito in modo straordinario. Io ho una grande confidenza, cosa sulla quale hanno lavorato molto sia Yuen Ping (il coreografo dei combattimenti) sia il suo team, essi mi dissero: "Tutto quello di cui hai bisogno è qualcuno che creda in te", e avevano ragione.
MATRIX: Non riesco quasi a immaginarti mentre effettui capriole e piroette contro i muri, sferri calci sospesa a mezz'aria o salti fra i tetti dei palazzi.
CARRIE-ANNE: La ruota contro il muro è stata una delle cose più difficili, ho saputo di doverla fare solo tre giorni prima delle riprese, poi avrei dovuto anche correre su un muro, il che rendeva la cosa ancora più difficile. Il weekend successivo dovevo essere pronta, e mentre ero all'allenamento, in lacrime, dicevo: "I can't do it, I can't do it!" Sono molto emotiva. Non pensavo veramente che sarei stata capace di farlo, poi mi sono rotta la caviglia.
MATRIX: Questo è accaduto prima di girare la scena?
CARRIE-ANNE: Sì, un'ora prima.
MATRIX: Come ti sei comportata?
CARRIE-ANNE: Non avevo alcuna idea. L'infermiera non non poteva credere che riuscissi ancora a camminare. Le dissi che non doveva dirlo a nessuno. Bé, se ne accorsero tutti perché poco dopo ci caddi sopra di peso, gridando: "Oh, no!" Ma nessuno seppe mai quanto mi faceva male.
MATRIX: E così, come sei riuscita a continuare a recitare?
CARRIE-ANNE: Non ne ho proprio idea, non presi nulla per il dolore, suppongo fosse solo adrenalina, perché non appena arrivò il weekend non fui più in grado di camminare. E quando arrivò il lunedì ero già tornata sul set per ripetere tutto da capo. Ma ne sto pagando adesso le conseguenze.
MATRIX: Le riprese sono state lunghe?
CARRIE-ANNE: Sono durate nove mesi. Il periodo più bello della mia vita.
MATRIX: Ed ora?
CARRIE-ANNE: Riposo. Non ho alcuna idea. Sta diventando sempre più difficile trovare un altro lavoro. Sono stata viziata in questo mio primo grande film. Non avrei potuto essere maggiormente fortunata.
MATRIX: É stato grande vedere alcune delle tue scene. Quella della Lobby di governo è assolutamente stupefacente.
CARRIE-ANNE: Puoi immaginare come sarà sul grande schermo! Sarà meravigliosa. É stato tanto tempo fa che io stessa rimarrò meravigliata quando la rivedrò. L'ultimo mese infatti non abbiamo girato scene di azione, cosicché sarà ancora più affascinante.
MATRIX: Che cosa significa per te Matrix?
CARRIE-ANNE: Quando ho incontrato i due registi per la prima volta non avevo ancora letto il copione, ma avevo solo una vaga idea di esso da un paio di scene per le quali avevo avuto un'audiozione. Sono entrata in possesso del copione subito dopo, e, quando lo lessi, mi ricordò di quando una volta a scuola la maestra propose questa domanda alla classe: "What if, right now, our sitting in this classroom is just a dream? What if our lives are just dreams?" E in quell'occasione, anche se non abbiamo avuto una discussione a proposito, un seme è stato piantato nella mia mente: era la prima volta in cui ho pensato che forse la vita non è come la distinguiamo e pensiamo, forse le cose sono diverse. Si cresce credendo nell'evoluzione o nella religione o che il mondo sia monotono, e tutto quello che si riesce a distinguere è quello in cui si crede. Quel giorno ho pensato che le cose possono essere qualcosa di differente, qualcosa di cui non sono conscia. Ogni tanto, durante il cammino della mia vita dirò: "Am I dreaming? How do I know this isn't a dream?"
"That's kind of the Matrix !"
MATRIX: Grazie Carrie-Anne.