ACTA Associazione Cultural-Turistica Aulettisti


38.116666; 13.341944

Castello "Zisa"
di Bartolo Megna

 

E` probabilmente il piu` imponente resto dell'arte arabo normanna di cui Palermo puo` vantarsi; sito nell'omonima piazza, e` visitabile tutte le mattine sino alle 12.00 gratuitamente ed e` oggetto in questo periodo del progetto "Palermo apre le porte. La scuola adotta un monumento".
Costruito nel XII secolo, e` stato realizzato su progetto e da manovalanza araba, e forse anche a causa di questa provenienza subi` grosse modifiche nel periodo di dominazione spagnola, ma dopo il crollo subito nella prima meta` di questo secolo e` stato sottoposto ad un restauro accurato che ha cercato di restituirgli, dove possibile, la forma originaria. Gli interventi di restauro sono evidentissimi e fatti in notevole contrasto con l'opera originaria proprio per evitare confusioni tra "vero" e "falso" (all'originale pietra chiara di grosse dimensioni sono stati sostituiti piccoli mattoni rossi scuro).
Al terzo piano l'intervento di restauro non ha toccato pero` il tetto che e` "spagnolo", in quanto nella sala centrale era inizialmente previsto un impluvio che serviva a raccogliere l'acqua necessaria ad alimentare la fontana del salone regale del pian terreno.
Guardando con gli occhi da ingegnere, affascinante e` il sistema di "aria condizionata" ancora funzionante: dalla torre di sud veniva convogliato il caldo vento di scirocco, che tramite una serie di canali era posto in contatto con delle striscie di tela bagnata che umidificavano l'aria che una volta rinfrescata entrava nelle sale.
Nelle sale del castello potrete ammirare inoltre una splendida collezione di oggetti di epoca normanna, come anfore, catini in bronzo etc., curiose le persiane in legno che servivano, oltre che a limitare la luce senza impedire il passaggio all'aria, anche come frigoriferi per le anfore d'acqua.
Al pian terreno mirabile e` la sala della fontana in cui ai tipici elementi dell'arte araba si accostano richiami di altro stile come il mosaico con l'aquila di Federico II, o il celeberrimo affresco dei "diavoli della Zisa" (che in realta` raffigura delle divinita` greche) che in una leggenda popolare faceva impazzire chiunque tentasse di contarli.
Il nome Zisa proviene dall'arabo "Aziz", la splendida; provate ad immaginare questa sala con l'acqua corrente, l'elegante laghetto antistante ed il parco che, come dice la tradizione, giungeva sino al mare e non troverete mai un nome migliore.



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& Walter Giocoso