Sarebbe più corretto chiamarla chiesa dello Spasimo ma è
ormai nota con il nome abbreviato di Spasimo, perché chiesa non
lo è più, perché è il luogo forse più
famoso del recupero palermitano e perché la musica che ne ha segnato
l'inaugurazione, scritta da Giovanni Sollima validissimo compositore e
violoncellista palermitano, si chiama proprio cos¨: "Spasimo". Ma il nome
ha radici più antiche visto che si trovava annessa al bastione dello
spasimo e che per questa chiesa Raffaello dipinse una celebre "Madonna
dello Spasimo" che però non raggiunse mai la sua destinazione finale
visto che fu regalata al re Filippo IV di Spagna e ora si trova al museo
"Prado" di Madrid. Nel corso dei secoli di disuso questo posto ha funto
da ospedale, lazzaretto e magazzino di munizioni. Architettonicamente appartiene
allo stile gotico ispanico che si stava diffondendo in Sicilia verso la
met… del XVI secolo, ha un corpo a tre navate, le due laterali ospitano
i resti di capitelli, iscrizioni, decori e quant'altro è stato rinvenuto
durante il restauro e per questo sono "protetti" da un cordone divisorio.
La navata centrale, che ha perduto il tetto ligneo che la ricopriva, si
è però arricchita, in questi secoli di abbandono, di due
alberi bellissimi, cresciuti vicino al fianco sinistro, guardando il presbiterio
e che si stagliano altissimi verso il cielo. In fondo alla navata è
il passaggio per il giardino che si trova "sopra" il piano della chiesa,
in questo i vialetti e le "panchine" sono formati da alcune pietre che
originariamente si trovavano nella chiesa e che, non essendo recuperabili
in funzioni architettoniche o strutturali, sono state usate a scopo decorativo.
Tornando dentro si vede che il presbiterio è sopraelevato rispetto
al resto ed è ancora coperto, per questi motivi funge da palco per
tutte le manifestazioni che si svolgono all'interno della struttura, che
da quest'anno ha anche ospitato gli spettacoli di "Palermo di Scena" con
un programma abbastanza denso. L'accesso
alla chiesa vera e propria si ha dall'ex convento dello Spasimo, di cui
esiste ancora una parte del chiostro, scoperta dopo la riapertura dello
Spasimo e che per questo motivo si trova parzialmente racchiusa dentro
una "stanza". Questo chiostro, di cui si vede ancora l'impostazione ospedaliera,
ospita al suo interno una mostra di fotografie su Palermo e un modello
della citt…, che sebbene ne includa solo una parte, è abbastanza
ben fatto e dettagliato. La mostra di fotografie è ricca di interessanti
documenti che mostrano le vie e i luoghi che conosciamo non solo nella
configurazione attuale ma soprattutto in vesti antiche, e ci permettono
cos¨ di immaginare com'era Palermo prima del boom edilizio, quando c'erano
i tram (mi auguro che non siano anche profetiche) e le carrozze, oppure
di vedere costruzioni che non esistono più come il Castello a Mare.
Ma lo Spasimo è soprattutto un posto bellissimo da visitare, in
cui perdersi, un luogo cui l'assenza del tetto, le pareti dritte, slanciate
e spoglie conferiscono un fascino unico prettamente emozionale, per gustarsi
il quale non serve altro che entrare, magari in una notte stellata, e alzare
gli occhi. P.S.: Lo Spasimo è sito nella via omonima, questa è
una parallela di via Lincoln e vi si accede da una traversa, via C. Rao,
che è la prima a sinistra entrando da Corso dei Mille.