ACTA Associazione Cultural-Turistica Aulettisti



38.1; 13.35

Palermo: città d'arte e di ... SCEMPIO!!!
di Bartolo Megna

Prima proposta: la Cuba, la Cubula, villa Napoli, l'Uscibene, il Castello a Mare, il villino Florio. Seconda proposta: il museo Pitrè, l'archivio storico, la biblioteca comunale etc. etc.. la prima potrebbe essere un itinerario turistico-monumentale di Palermo di grande fascino culturale e storico, una visita dai molteplici aspetti con la particolare bellezza dell'arte Arabo-Normanna dei primi monumenti elencati, col più moderno stile liberty di uno dei villini più belli della nota famiglia Florio; la seconda potrebbe essere un tuffo nel mare della cultura scientifica e umanistica del museo etnoantropologico (unico in Europa) dedicato a Pitrè o dei tanti testi antichi conservati nell'archivio storico e nella biblioteca comunale. Ma la prima è invece, nella realtà palermitana, proponibile solamente come simulazione da realtà virtuale, la seconda sembra invece un'avventura adatta solo all'intelletto allenato di un accanito giocatore di D&D. Infatti tutte le opere elencate, ignote ai più, sono nascoste così bene alla vista curiosa dei turisti da sembrare più tappe di una caccia al tesoro (di cui inoltre non sono reperibili le regole) che luoghi di interesse turistico di una città attenta al suo patrimonio culturale. La Cuba, splendido castello Normanno, è all'interno di una caserma in corso Calatafimi e quindi non accessibile; la Cubula e villa Napoli si trovano, in stato di totale abbandono, in via Speciale senza alcun cartello che ne segnali la presenza e visibili solo da lontano; l'Uscibene non è neanche visibile da lontano perchè sito in un angolo remoto di una traversa di via Crocifisso di Pietratagliata; il Castello a Mare quasi distrutto durante i bombardamenti ha visto compiersi il suo destino lentamente ed oggi non restano che poche tracce dell'antica roccaforte sommerse nei rifiuti in una stradina parallela a corso Umberto I, lato mare.Parcheggio abusivo nel centro storico di Palermo Il museo Pitrè e l'archivio storico sono chiusi al pubblico e lasciati alla vigile guardia dei topi e dell'umidità che si prodigano senza sosta perchè nulla resti così come vi era stato lasciato, solo poco migliore la situazione della biblioteca comunale accessibile solo in parte e per il resto (di cui fa parte l'archivio) versa in condizioni analoghe a quelle sopradescritte. Uno sprazzo di luce viene dal villino Florio che è in attesa di appalto per potere, si spera tra tre anni, accogliere il pubblico in veste di museo del liberty, ma che sinora è stato abbandonato a se stesso con lo splendido risultato di rovinarne il giardino, rendendo necessario l'abbattimento di molti alberi, e l'interno. Mi rendo conto che in questi ultimi trent'anni tutti gli sforzi del nostro assessorato ai beni culturali sono stati rivolti al teatro Massimo e che l'immane lavoro, ancora non ultimato nonostante l'impegno profuso, ha tolto alle precedenti amministrazioni la possibilità di occuparsi d'altro, ma mi auguro fortemente che in un prossimo futuro, e con il pungolo costante ed attento di tutti i cittadini e di noi giovani in particolare, sia possibile recuperare queste opere, spesso uniche, che senza un intervento tempestivo potrebbero perdersi definitivamente. Palermo è una città d'arte, ricca di opere preziose ed importanti che noi abbiamo il dovere di conservare per le generazioni a venire, sia perchè la memoria storica di un popolo è la base del suo evolversi futuro in nome della civiltà, sia perchè una città dalle pretese europee come Palermo non può fare a meno del suo enorme patrimonio culturale come base di rilancio turistico ed economico.


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