ACTA Associazione Cultural-Turistica Aulettisti 

 
La guida del buon "camminatore"
di Walter Giocoso
 
 
Guide di un paese, ne esistono centinaia, forse migliaia. Sotto diversi aspetti si somigliano un po tutte: i soliti cinque, sei monumenti con a fianco la loro fotografia, e qualche consiglio su cio` che vale la pena di visitare. Qualcuna pero`, si contraddistingue per la sua originalita`; tra le tante guide che mi e` capitato di consultare, ne ho apprezzato moltissimo una francese: "La guide du routard" della casa Hachette, (non e` venduta qui in Italia) perche' invita a scoprire le citta` in modo diverso dalle abituali guide. Piuttosto che abbandonarsi ai soliti "giri" turistici, cerca di svelare i luoghi piu` caratteristici, anche se meno frequentati, le abitudini piu` curiose della gente locale, i piatti tipici ed i locali migliori dove gustarli ai prezzi piu` imbattibili... si avvale infatti delle segnalazioni dei lettori, per essere costantemente aggiornata. Insomma: visitare un paese vuol dire anche contattare la gente, entrare nella loro mentalita` nel loro stile di vita.
Sfogliare questa guida, e` una buona occasione per scoprire cosa pensano all'estero di noi siciliani. Particolari che sfuggono ai nostri occhi... ma che ci mettono di fronte ad uno specchio che mostra le nostre piccole "manie" quotidiane.
le routardL'ultima cosa da dire ad un siciliano, e` che ®la Sicilia e` come l'Italia¯. All'esuberanza, a volte agghiacciante dell'italiano del nord, il siciliano oppone una discrezione tranquilla. Il contatto e`, puo` darsi, meno facile, ma piu` caloroso, piu` vero. La gentilezza del siciliano vi seguira` dappertutto.
Si manifestera` naturalmente, che voi "sollecitiate" una semplice informazione, o che voi domandiate un servizio. Tante volte invaso e costretto a farsi imporre delle regole, il siciliano si e` forgiato un carattere indipendente e malizioso. Spetta a noi alla fine adattarci a questo spirito. Qua risiede la differenza tra un elegante viaggio in stile "cartoline illustrate", ed un meraviglioso soggiorno di contatti.
Riguardo ai furti: se e` vero che in alta stagione il numero di scippi aumenta un po', sarebbe stupido che una tale preoccupazione diventasse un'ossessione. Qualche banda organizzata di giovani non deve gettare l'ombra sull'intero popolo siciliano. Sarebbe frustante mostrare senza fine un'attitudine diffidente.
A parte questo, stesse caratteristiche degli altri paesi mediterranei per cio` che riguarda la morte. Qui si presenta in tutti gli aspetti della vita sociale: donne in nero e, sui muri delle citta` un'incredibile "copertura" di manifesti commemorativi, grandi quanto tabelloni (fino a 80 cm), nero su bianco, spesso illuminati. I piu` ricchi vi aggiungono inoltre dei ritratti di Cristo a colori (ad Agrigento, Siracusa, Taormina...). Ciascuno ha il proprio manifesto: la famiglia che annuncia il decesso, ma per la stessa persona anche il vicino, l'ufficio, il club di calcetto, ecc. E dopo, l'annuncio per ringraziare per il primo anniversario del decesso, il secondo ecc.
[...] Tra le 18 e le 20, le strade si affollano, si "gonfiano" di una folla straordinaria che sale e ridiscende con ritmo frenetico. In Sicilia e` una vera istituzione! Per lo straniero e` una delle immagini piu` evocatrici della vita cittadina, soprattutto dei paesi. Sul corso o in piazza, questa tradizionale passeggiata era regolata, un tempo da regole "rigidissime": solo gli uomini vi figuravano, nel loro piu` bel costume. Poi le donne cominciarono ad uguagliare gli uomini, ma maschi e femmine formavano ancora gruppi separati e, sotto la sorveglianza attenta di tutto il paese, l'unico linguaggio ammesso era quello degli occhi; uno sguardo troppo "accentuato" era quasi una proposta. Oggi i tempi sono cambiati, e voi vedrete persino delle ragazze parlare ai maschi (Si!); ma dopo qualche parola si fanno presto le 20, la gente rientra a casa e la famiglia riconquista il potere. [...] Per guidare serenamente in Sicilia senza rientrare dalle vacanze con un'ulcera, e` indispensabile "appropiarsi" di pochi e semplici principi.
Dimenticate le buone abitudini, le lezioni laboriosamente imparate. Una sola regola: "accodatevi" il piu` possibile al codice della strada dei siciliani.
Eh, si! Essi hanno il loro; e poiche' siete voi lo straniero, il visitatore, a voi di adattarvi; normale! Cominciamo: Sembra che il cartello ®Stop¯ altro non sia che un elemento immobiliare urbano, puramente decorativo. Certamente non vi invitiamo a bruciarlo, ma semplicemente di rispettarlo con molta moderazione, per non ostacolare il ritmo della circolazione.
Le precedenze non esistono; tutto e` una questione di rapporti di forza e di buon senso: ciascuno sa quando puo` imporsi, fino a che punto puo` andare, e quale limite non deve superare. Cio` che conta e` lo spirito di decisione, che non esclude mai la prudenza.
Il retrovisore e` un accessorio quasi inutile. L'essenziale e` di sorvegliare chi sta davanti, partendo dal principio che ciascuno diffida da colui che lo precede. (Fin qua ci sono molti punti in comune con la circolazione parigina).
Il claxon e` largamente usato, per molteplici ragioni: perche' voi vi siete fermati ad uno stop, perche' tardate a ripartire, perche'... Si suona per salutare un amico, per niente (per il piacere di farlo).
Reagite con calma perche' e` un rito; mai un segno di innervosimento. L'automobilista siciliano non e` attaccabrighe come l'omologo francese; solamente manifesta un po' di irritazione se non vi trova sufficientemente incisivi (da cui un ulteriore piccolo "tocco" di claxon).
Costaterete com'e` difficile posteggiare in citta`. Non esitate ad utilizzare i parcheggi "ufficiali" dove ve ne sono, e non sentitevi aggrediti (o cercate di sviarvela) se il guardiano viene verso di voi: la vostra macchina e` realmente al sicuro; non fate questioni per qualche centinaia di lire.
Dategli del "tu" direttamente, con un gesto sicuro; credera` che siete ®del luogo¯. Noterete ugualmente che si posteggia in qualsiasi modo.
Rinunciate alla vostra testardaggine di fermarvi a 15 cm dal marciapiede; rischiate di perdere del tempo, bloccare la circolazione, occupare del posto soprattutto! Abbiate senso civico; se tutti posteggiano arrampicandosi sul marciapiede, fatelo anche voi.
Le due ruote pongono qualche piccolo problema ai debuttanti. Tre o tre e mezzo su uno scooter, due piu` un bebe`, piu` un gatto sul manubrio, tutti senza casco ovviamente, sono cose correnti; ma niente panico! sanno anche farlo bene! Resterete sbalorditi del bassissimo numero di incidenti in citta`. Nessun mistero... la mancanza di aggressivita` nei rapporti tra automobilisti, lo spirito di decisione, la riconoscenza dei rapporti di forza calcolati, il rispetto di una certa consuetudine a difetto del codice, sono all'origine di questa situazione ®idillica¯. Finalmente apprezzerete questa forma di liberta`, questa "anarchia" ragionata, il rifiuto degli obblighi (niente casco, niente cintura di sicurezza), e la gentilezza dell'autorita` della strada. In quanto il poliziotto siciliano medio non interviene che per delle cose gravi, e non si preoccupa delle piccole infrazioni; (i motori sovraccarichi non provocano in lui la minima vibrazione delle narici). Insomma... non e` la` per fare imbestialire la gente!!!
In breve: se andate in Sicilia, dimenticate tutte le vostre piccole manie, ed "armatevi" soprattutto di una grande dose di buon umore!

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& Walter Giocoso