Guide di un paese, ne esistono centinaia, forse migliaia. Sotto diversi
aspetti si somigliano un po tutte: i soliti cinque, sei monumenti con a
fianco la loro fotografia, e qualche consiglio su cio` che vale la pena
di visitare. Qualcuna pero`, si contraddistingue per la sua originalita`;
tra le tante guide che mi e` capitato di consultare, ne ho apprezzato moltissimo
una francese: "La guide du routard" della casa Hachette, (non e` venduta
qui in Italia) perche' invita a scoprire le citta` in modo diverso dalle
abituali guide. Piuttosto che abbandonarsi ai soliti "giri" turistici,
cerca di svelare i luoghi piu` caratteristici, anche se meno frequentati,
le abitudini piu` curiose della gente locale, i piatti tipici ed i locali
migliori dove gustarli ai prezzi piu` imbattibili... si avvale infatti
delle segnalazioni dei lettori, per essere costantemente aggiornata. Insomma:
visitare un paese vuol dire anche contattare la gente, entrare nella loro
mentalita` nel loro stile di vita.
Sfogliare questa guida, e` una buona occasione per scoprire cosa pensano
all'estero di noi siciliani. Particolari che sfuggono ai nostri occhi...
ma che ci mettono di fronte ad uno specchio che mostra le nostre piccole
"manie" quotidiane.
L'ultima
cosa da dire ad un siciliano, e` che ®la Sicilia e` come l'Italia¯.
All'esuberanza, a volte agghiacciante dell'italiano del nord, il siciliano
oppone una discrezione tranquilla. Il contatto e`, puo` darsi, meno facile,
ma piu` caloroso, piu` vero. La gentilezza del siciliano vi seguira` dappertutto.
Si manifestera` naturalmente, che voi "sollecitiate" una semplice informazione,
o che voi domandiate un servizio. Tante volte invaso e costretto a farsi
imporre delle regole, il siciliano si e` forgiato un carattere indipendente
e malizioso. Spetta a noi alla fine adattarci a questo spirito. Qua risiede
la differenza tra un elegante viaggio in stile "cartoline illustrate",
ed un meraviglioso soggiorno di contatti.
Riguardo ai furti: se e` vero che in alta stagione il numero di scippi
aumenta un po', sarebbe stupido che una tale preoccupazione diventasse
un'ossessione. Qualche banda organizzata di giovani non deve gettare l'ombra
sull'intero popolo siciliano. Sarebbe frustante mostrare senza fine un'attitudine
diffidente.
A parte questo, stesse caratteristiche degli altri paesi mediterranei
per cio` che riguarda la morte. Qui si presenta in tutti gli aspetti della
vita sociale: donne in nero e, sui muri delle citta` un'incredibile "copertura"
di manifesti commemorativi, grandi quanto tabelloni (fino a 80 cm), nero
su bianco, spesso illuminati. I piu` ricchi vi aggiungono inoltre dei ritratti
di Cristo a colori (ad Agrigento, Siracusa, Taormina...). Ciascuno ha il
proprio manifesto: la famiglia che annuncia il decesso, ma per la stessa
persona anche il vicino, l'ufficio, il club di calcetto, ecc. E dopo, l'annuncio
per ringraziare per il primo anniversario del decesso, il secondo ecc.
[...] Tra le 18 e le 20, le strade si affollano, si "gonfiano" di una
folla straordinaria che sale e ridiscende con ritmo frenetico. In Sicilia
e` una vera istituzione! Per lo straniero e` una delle immagini piu` evocatrici
della vita cittadina, soprattutto dei paesi. Sul corso o in piazza, questa
tradizionale passeggiata era regolata, un tempo da regole "rigidissime":
solo gli uomini vi figuravano, nel loro piu` bel costume. Poi le donne
cominciarono ad uguagliare gli uomini, ma maschi e femmine formavano ancora
gruppi separati e, sotto la sorveglianza attenta di tutto il paese, l'unico
linguaggio ammesso era quello degli occhi; uno sguardo troppo "accentuato"
era quasi una proposta. Oggi i tempi sono cambiati, e voi vedrete persino
delle ragazze parlare ai maschi (Si!); ma dopo qualche parola si fanno
presto le 20, la gente rientra a casa e la famiglia riconquista il potere.
[...] Per guidare serenamente in Sicilia senza rientrare dalle vacanze
con un'ulcera, e` indispensabile "appropiarsi" di pochi e semplici principi.
Dimenticate le buone abitudini, le lezioni laboriosamente imparate.
Una sola regola: "accodatevi" il piu` possibile al codice della strada
dei siciliani.
Eh, si! Essi hanno il loro; e poiche' siete voi lo straniero, il visitatore,
a voi di adattarvi; normale! Cominciamo: Sembra che il cartello ®Stop¯
altro non sia che un elemento immobiliare urbano, puramente decorativo.
Certamente non vi invitiamo a bruciarlo, ma semplicemente di rispettarlo
con molta moderazione, per non ostacolare il ritmo della circolazione.
Le precedenze non esistono; tutto e` una questione di rapporti di forza
e di buon senso: ciascuno sa quando puo` imporsi, fino a che punto puo`
andare, e quale limite non deve superare. Cio` che conta e` lo spirito
di decisione, che non esclude mai la prudenza.
Il retrovisore e` un accessorio quasi inutile. L'essenziale e` di sorvegliare
chi sta davanti, partendo dal principio che ciascuno diffida da colui che
lo precede. (Fin qua ci sono molti punti in comune con la circolazione
parigina).
Il claxon e` largamente usato, per molteplici ragioni: perche' voi
vi siete fermati ad uno stop, perche' tardate a ripartire, perche'... Si
suona per salutare un amico, per niente (per il piacere di farlo).
Reagite con calma perche' e` un rito; mai un segno di innervosimento.
L'automobilista siciliano non e` attaccabrighe come l'omologo francese;
solamente manifesta un po' di irritazione se non vi trova sufficientemente
incisivi (da cui un ulteriore piccolo "tocco" di claxon).
Costaterete com'e` difficile posteggiare in citta`. Non esitate ad
utilizzare i parcheggi "ufficiali" dove ve ne sono, e non sentitevi aggrediti
(o cercate di sviarvela) se il guardiano viene verso di voi: la vostra
macchina e` realmente al sicuro; non fate questioni per qualche centinaia
di lire.
Dategli del "tu" direttamente, con un gesto sicuro; credera` che siete
®del luogo¯. Noterete ugualmente che si posteggia in qualsiasi
modo.
Rinunciate alla vostra testardaggine di fermarvi a 15 cm dal marciapiede;
rischiate di perdere del tempo, bloccare la circolazione, occupare del
posto soprattutto! Abbiate senso civico; se tutti posteggiano arrampicandosi
sul marciapiede, fatelo anche voi.
Le due ruote pongono qualche piccolo problema ai debuttanti. Tre o
tre e mezzo su uno scooter, due piu` un bebe`, piu` un gatto sul manubrio,
tutti senza casco ovviamente, sono cose correnti; ma niente panico! sanno
anche farlo bene! Resterete sbalorditi del bassissimo numero di incidenti
in citta`. Nessun mistero... la mancanza di aggressivita` nei rapporti
tra automobilisti, lo spirito di decisione, la riconoscenza dei rapporti
di forza calcolati, il rispetto di una certa consuetudine a difetto del
codice, sono all'origine di questa situazione ®idillica¯. Finalmente
apprezzerete questa forma di liberta`, questa "anarchia" ragionata, il
rifiuto degli obblighi (niente casco, niente cintura di sicurezza), e la
gentilezza dell'autorita` della strada. In quanto il poliziotto siciliano
medio non interviene che per delle cose gravi, e non si preoccupa delle
piccole infrazioni; (i motori sovraccarichi non provocano in lui la minima
vibrazione delle narici). Insomma... non e` la` per fare imbestialire la
gente!!!
In breve: se andate in Sicilia, dimenticate tutte le vostre piccole
manie, ed "armatevi" soprattutto di una grande dose di buon umore!