Sita in piazza Magione, questa chiesa conserva quasi intatti i motivi architettonici
originali e si pone nel panorama palermitano come una delle testimonianze
piu' belle dell'arte Arabo-Normanna. La semplicita' delle linee e dei fregi
non costituisce un limite per la bellezza del frontale ed e' anzi uno dei
segni peculiari del periodo; il chiostro e', sebbene abbia vissuto momenti
migliori, un piccolo gioiello realizzato dalle stesse maestranze che poi
fecero il piu' famoso chiostro del duomo di Monreale, e come esso e' costituito
da coppie di colonne binate arricchite da eleganti capitelli. All'interno
si apprezza la buona luminosita' complessiva, favorita anche dalle pareti
nude, uno splendido crocifisso ligneo sovrasta la zona dell'altare che
e' rialzata rispetto le navate. Tipicamente "arabe" sono le arcate ogivali,
all'interno rette dalle colonne che separano le navate, all'esterno che
racchiudono le finestre ed il portone. L'ingresso e' dominato da un portale
neoclassico ormai consunto. All'interno si t rovano anche varie sculture
di stampo sacro ed in sacrestia un dipinto del seicento purtroppo rovinato.
Il nome deriva dal fatto che la chiesa fu usata come mansio (ovvero magione)
dal precettore generale dell'ordine dei teutonici. E' visitabile ogni giorno,
poiche', essendo una chiesa, e' "quasi" costantemente aperta.