ACTA Associazione Cultural-Turistica Aulettisti

Il parco delle Madonie brucia(va?!?)
di Bartolo Megna


Negli anni 1988/1994 il numero degli incendi e degli ettari andati in fumo nei monti del neonato parco delle Madonie e` andato crescendo con impressionante velocita` passando da 27 a 70 (di cui gran parte di natura dolosa), e sino a 1350 rispettivamente; solo l'anno scorso si e` avuta un'inversione di tendenza col numero di incendi sceso a 26 e quello di ettari sfumati a 74.
Mi piacerebbe molto pensare che la gente abbia riflettuto sull'importanza che il parco ha e potrebbe avere in futuro, oltre che da un punto di vista naturalistico, anche come punto di partenza per uno sviluppo economico delle cittadine che ospita al suo interno, ma realisticamente mi sembra improbabile che in un anno si sia capito cio` che nei dieci precedenti anni di vita dell'ente nessuno era riuscito a spiegare; piu` realisticamente il successo ottenuto credo sia da attribuire al lavoro svolto dai gruppi di volontari che tramite l'associazione Nisida, che opera in campo regionale ma e` affiliata a Lega Ambiente, si sono occupati della gestione di alcuni campi antiincendio.
Sotto il patrocinio dell'ente Parco e con l'aiuto della guardia forestale, che ha dato i locali di alloggio, il gruppo Nisida ha diretto il lavoro dei volontari provenienti da tutta Italia (le ultime settimane anche alcune ragazze inglesi), organizzandolo con 5 punti di avvistamento (posti a Cava Santa Croce, Pizzo Mufara, Balatelli, Pilone e Giammarusa) collegati tramite baracchino, e coordinati dal ponte radio di Piano Zucchi, dove era anche uno dei due campi (l'altro era a Nociazzi); oltre all'avvistamento era anche presente un servizio di ronda in auto ed uno a piedi sotto forma di escursione.
La presenza di un gruppo di avvistamento ha inibito l'azione dei "piromani", ed e` stata probabilmente l'aspetto piu` importante del lavoro svolto con i campi, infatti se le segnalazioni degli incendi hanno avuto un ruolo determinante per la rapidita` di azione della guardia forestale (cosa che si evince chiaramente dalla diminuzione del rapporto ettari sfumati su numero di incendi), si sa bene che prevenire e` meglio che curare; a riguardo si deve notare che la guardia forestale non e` equipaggiata ne` di elicotteri ne` di aerei per lo spegnimento degli incendi e che questi entrano in azione con la Protezione Civile solo dopo che il fuoco si e` propagato ed ha raggiunto proporzioni preoccupanti, fatto, questo, che acuisce il bisogno di un'azione preventiva delle azioni criminali come quella svolta tramite i campi antiincendio.
Per informazioni piu` dettagliate ui modi di adesione ai campi potete venire a cercarmi in Auletta, dove troverrete anche il volantino di adesione oppure recarvi direttamente all'Associazione Nisida in via G. De Spuches, 6 tel. 327601.



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