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CAPPELLA DI SAN GIUSEPPE DEI FALEGNAMI
Un tripudio di stucchi, putti e festoni
nell’oratorio dell’ex convento E’ un gioiello barocco custodito nel convento di San Giuseppe dei Teatini, oggi sede della facoltà di Giurisprudenza. Come tutti i luoghi molto suggestivi e ricchi di opere d’arte, la cappella è stata contesa da diverse congregazioni che popolavano il centro storico e che per molti decenni la occuparono in una sorta di coabitazione. La storia cominciò nel 1603, quando la confraternita di San Giuseppe dei Falegnami, fondata nel 1499, cedette ai Padri Teatini un importante lotto di terreno dove si trovava la propria chiesa di Sant’Elia Profeta di Porta Giudaica, chiamata così per la vicinanza al quartiere ebraico, in cui si erano stabiliti nel 1563 e che avevano dedicato a San Giuseppe e alla Nostra Signora del Parto. In cambio di questa cessione i Falegnami ottennero fra le altre cose un oratorio nel convento che i padri si apprestavano a costruire. L’oratorio, però, venne distrutto ai primi dell’Ottocento, quando la casa dei Teatini divenne sede dell’Università di Palermo (trasformata poi nella facoltà di Giurisprudenza), e al suo posto venne realizzato l’attuale portico su via Maqueda, a opera di Cristoforo Cavallaro. Di quella costruzione si osservano solo alcuni resti della volta con affreschi tradizionalmente attribuiti a Pietro Novelli. |
I Falegnami, allora, nel 1805 presero possesso dell’attuale cappella, che fino a quel momento era stata condivisa da
due congregazioni, quella di Gesù, Giuseppe e Maria, e quella dei Servi del Santissimo Sacramento e Immacolata
Concezione, sotto il titolo della Elevazione delle Quaranta Ore. In realtà, in un primo momento i Falegnami avevano
avuto concessa la coabitazione con i Servi del Sacramento, finché questi ultimi non furono indotti a trasferirsi nell’oratorio
della disciolta compagnia del Santissimo Sacramento in Santa Croce, con un incentivo di 200 onze. Facoltà di Giurisprudenza. Via Maqueda 162, Palermo
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