ORTO BOTANICO ED ERBARIO MEDITERRANEODipartimento di Scienze Botaniche |
|
L'Orto Botanico si estende su una superficie di circa 100.000 mq., estensione raggiunta attraverso due successivi ampliamenti avvenuti nel corso del primo secolo della sua vita. Può essere schematicamente suddiviso in tre settori principali, due dei quali a carattere sistematico (sistema Linneo e sistema Engler) ed uno a carattere sperimentale. I settori a carattere sistematico devono il loro nome ai criteri sistematici seguiti all'epoca del loro impianto. Il "sistema Linneo" fu realizzato, insieme al complesso architettonico in stile neoclassico, alla fine del '700 e costituisce il nucleo originario e più antico dell'Orto. In esso le piante seguono l'ordine del sistema sessuale del botanico C. Linnè. Nel "sistema Engler", realizzato negli anni tra il 1928 ed il 1939, le famiglie botaniche si succedono nelle aiuole secondo un più moderno sistema filogenetico. Si inizia con le più primitive Gymnosperme e si giunge alle più evolute Monocotiledoni. Il terzo grande settore dell'Orto, quello sperimentale, trae origine in gran parte dall'ex "Giardino Coloniale" istituzione nata nel 1913 allo scopo di introdurre in patria e studiare piante provenienti dalle colonie ritenute interessanti dal punto di vista economico. Per questo esso è nettamente caratterizzato dalla presenza di specie tropicali e subtropicali, quali le corisie, le papaie, l'annona, l'avocado, il cotone, la canna da zucchero, che non mancano di suscitare la sorpresa e l'interesse dei visitatori. Oltre a questi tre principali settori esistono raggruppamenti per area geografica o piccole aree riservate alle piante tessili, alle piante medicinali, ecc. Nell'Orto vivono oltre 10.000 specie, la maggior parte delle quali vengono coltivate in vaso per esigenze di spazio. Tra le collezioni più interessanti, per il numero di specie in esse rappresentate e per la bellezza degli esemplari possiamo citare le succulente in genere, con le famiglie delle Cactaceae, delle Euhorbiaceae, delle Agavaceae, delle Aizoaceae, delle Apocynaceae, ecc. La famiglia delle Moraceae è anch'essa ben rappresentata con numerose specie di Ficus. Tra queste spiccano per bellezza e dimensioni Ficus benghalensis, F. sycomorus e F. magnolioides. Quest'ultimo in particolare copre una superficie di circa 1200 mq. Infine citerei le palme, alle quali si sta dedicando un ampio spazio per la coltivazione di esemplari in piena terra, anche se da sempre queste eleganti piante abbelliscono i viali dell'Orto. Alcune serre ospitano piante con esigenze climatiche particolari come ad es. quelle appartenenti alla famiglia delle Orchidaceae, la cui collezione recentemente si è arricchita notevolmente in seguito alla donazione di un privato. L' "aquarium", grande vasca circolare in pietra suddivisa in tre settori concentrici, a diverse profondità, risalente all'epoca della fondazione ospita le piante acquatiche con numerose specie di ninfee, il fior di loto, ecc. L'Orto pubblica annualmente un "Index seminum", per lo scambio dei semi di piante spontanee e di piante coltivate nell'Orto stesso ed è in corrispondenza a questo scopo con oltre 500 orti botanici o istituzioni similari in tutto il mondo ma è in avanzato stato di sviluppo l'informatizzazione delle collezioni e si prevede in breve di svolgere per Via telematica i servizi inerenti lo scambio dei semi e le informazioni riguardanti l'orto e le sue collezioni. Nell'Orto opera un "rescue center" cioè un "centro di salvataggio" al quale vengono affidati gli esemplari di cactacee sequestrati in Europa perchè commerciati illegalmente, in contravvenzione alle norme che regolano il commercio delle specie minacciate da estinzione (CITES). L'Orto ospita annualmente circa 22.000 visitatori, di cui 12.000 studenti.
Anna Maria Orlando, Coordinatore Tecnico dell'Orto |
|
L'Herbarium Mediterraneum
I materiali inerenti la flora exsiccata, originariamente complementari alle collezioni vive dell'Orto botanico, costituiscono la base documentaria di questa struttura museale che nel tempo ha assunto un'importanza rilevante nel contesto del Dipartimento di Scienze Botaniche. L'Erbario mediterraneo rappresenta una recente evoluzione degli Erbari Generale e Siculo dell'Orto botanico nella prospettiva di una riorganizzazione secondo criteri geografici delle collezioni scientifiche. L'Erbario mediterraneo, ospitato in alcuni edifici adiacenti all'Orto botanico, si estende su una superficie di circa 6000 mq in grado di ospitare sia le collezioni che i laboratori scientifici e la biblioteca, nonchè altre strutture di supporto quali laboratorio di preparazione dei reperti, camera di disinfestazione, celle refrigerate, ecc. Il corpo principale delle collezioni è costituito dagli erbari Siculo e Generale del Dipartimento di Scienze Botaniche, stimate rispettivamente intorno a 50.000 e 200.000 specimina; di queste ultime circa un quarto è di provenienza mediterranea. Il materiale siculo consiste principalmente delle collezioni fanerogamiche e crittogamiche di Vincenzo Tineo (1791-1846) e di Agostino Todaro (1818-1892). I nuovi apporti provengono principalmente dal progetto "Itinera Mediterranea" dell'OPTIMA che hanno fino ad oggi fornito 12000 specimina provenienti da Spagna, Israele, Sicilia, Calabria, Cipro e Marocco. Altro materiale, che ammonta a circa 4000 specimina, proviene dalle raccolte locali di routine e da apporti personali di vari studiosi. Le collezioni fanerogamiche sono per lo più costituite da materiale siciliano, particolarmente del settore occidentale e delle isole minori. Oltre alle collezioni di V. Tineo e A. Todaro vi figurano reperti di Bianca, Bivona-Bernardi, Borzì, Gasparrini, Gibelli, Gussone, Heldreich, Huet du Pavillon, Inzenga, Lacaita, Lehmann, Lojacono, Mandralisca, Minà Palumbo, Nicotra, Parlatore, Porcari, Ross, Sommier, Sorrentino, Strobl, Terraciano ecc. Il materiale extrasiciliano, con riferimento alla regione Mediterranea, è costituito dalle collezioni di Revenchon provenienti dalla Francia, Corsica, Sardegna, Creta, Spagna e Algeria; di Sintenis dalla Grecia, Cipro e Portogallo; di Heldreich dalla Grecia; di Gandoger dalla Spagna, Portogallo, Francia e Creta; di Murbeck dall'Algeria; di W. Schimper dalla Francia, Algeria, Egitto e Mediterraneo orientale, e di altre sia storiche che recenti. Le collezioni crittogamiche sono rappresentate da circa 2000 alghe, 1600 licheni, 4700 briofite e da un migliaio di micro e macromiceti. Relativamente alle alghe, la parte più consistente si riferisce al Mediterraneo, frutto degli scambi effettuati dal Borzì. La collezione lichenologica siciliana è appena rappresentata da meno di 100 reperti, in massima parte raccolti da Lanza all'inizio di questo secolo sulle pendici occidentali delle Madonie, mentre sono stati accertati in circa 1600 quelli dell'Erbario Generale distribuite nel secolo scorso e provenienti da collezioni come quella dell'Erbario crittogamico italiano e licheni gallici essiccati delle collezioni Mougeot, Carestia e Baietto. Relativamente alle briofite, la collezione dell'Erbario Siculo è molto modesta, essendo costituita da 107 reperti (15 epatiche e 92 muschi) appartenenti a 64 specie. Si tratta principalmente di materiali di V. Tineo, Bivona Bernardi, Lojacono, Todaro e Nyman provenienti dalle Madonie, Ficuzza, Monti di Palermo e dintorni di Messina. Ben più consistente è la collezione briologica dell'Erbario generale quantificata in circa 4700 reperti provenienti dalle collezioni di Todaro oltre che da quelle dei muschi gallici di Husnot, dell'Erbario crittogamico italiano e da una cospicua quantità di specimina inviati da U. Martelli, G. Weber, M. Schultze, A. von Wegener, S. O. Lindberg, F. Schultz, C. Warnstorf, ecc. Per quanto attiene alle collezioni micologiche, significative sono quelle di V. Beltrani, Passerini, Caldesi, Rabenhorst, e di de Thumen. Completano le collezioni dell'Erbario mediterraneo quelle librarie del Dipartimento di Scienze Botaniche e dell'Orto botanico nel cui ambito è stato recentemente censito un cospicuo fondo antico. Numerose sono anche le opere e soprattutto i periodici che, con l'attivazione degli scambi con le riviste Flora Mediterranea e Bocconea, si sono notevolmente incrementate. Le testate scambiate attraverso questi titoli sono oltre 400 e sembrano destinate ad aumentare in relazione alla diffusione delle due riviste.
Giuseppe Certa, Collaboratore tecnico addetto
all'Erbario |
|
Planimetria dell'Orto con la divisione
in settori
Prospetti degli edifici su Via Lincoln
Prospetto della Serra Carolina
|
|
|