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MUSEO GEOLOGICO "G.G. GEMMELLARO"

Dipartimento di Geologia e Geodesia

 

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Il Museo Geologico fu creato nel 1860 da Gaetano Giorgio Gemmellaro, primo professore di Geologia e Mineralogia dell'Ateneo palermitano e uno dei fondatori della Paleontologia stratigrafica. Gemmellaro, giunto a Palermo, trovò, nella Casa dei Padri Teatini in Via Maqueda (l'attuale sede della Facoltà di Giurisprudenza), il Gabinetto di Storia Naturale riordinato da Pietro Calcara. Trovò inoltre una grande collezione Geologica e Mineralogica, lasciata in eredità al suddetto Gabinetto dal Conte Cesare Airoldi Arrigoni insieme alla somma di mille onze per l'incremento e la sistemazione dei reperti. Utilizzando questo cospicuo lascito, Gemmellaro iniziò una serie di intelligenti acquisti per costituire e ordinare una corposa Collezione Paleontologica generale che, raccogliendo fossili dei più tipici giacimenti italiani e stranieri, potesse servire anche come base per i confronti che il paleontologo intendeva effettuare avendo iniziato lo studio dei fossili siciliani, dai più antichi ai più recenti, al fine di ricostruire per la prima volta la stratigrafia dei terreni che costituivano la Sicilia. In poco tempo quindi il Museo fu arredato con magnifici mobili espositori in pino-pece e, per la ricchezza e l'importanza scientifica delle Collezioni! iniziò una ascesa che, in soli cinquanta anni lo portò ad essere considerato una delle Istituzioni scientifiche più importanti d'Europa. Con la scomparsa di Gemmellaro (1904) il Museo continua a crescere per la gran quantità di materiali raccolti in tutta la Sicilia dai suoi successori. I reperti continuano ad essere di altissimo interesse scientifico, ma il Museo comincia a divenire soltanto un disordinato magazzino. Non ha personale proprio né fondi e, nel 1965, viene smontato d'autorità dall'allora Rettore e riposto in casse. Nel 1975 viene bandito il concorso di Conservatore del Museo. Nel 1977 iniziano i lavori di riordino delle Collezioni e di allestimento dell'unica sala espositiva di cui il Museo dispone negli allora nuovi locali del Dipartimento di Geologia e Geodesia in Corso Tukory. Nel 1985, infine, riapre al pubblico con la Mostra "I Fossili di Sicilia".

Il patrimonio del Museo è stimato in circa 600.000 reperti suddivisi, dopo il riordino del 1975, in: collezioni paleontologico-stratigrafiche, collezioni paleontologico-sistematiche, collezioni di vertebrati fossili, collezioni micro-paleontologiche, collezioni paleobotaniche, collezioni litologiche, collezioni mineralogiche, collezioni paletnologiche, collezioni di confronto, collezioni di calchi, collezioni didattiche.

L'importanza delle Collezioni è dovuta essenzialmente alla presenza di un numero non ancora precisabile, ma sicuramente prossimo al migliaio, di Olotipi di specie istituite dai paleontologi che si sono avvicendati in più di un secolo nella direzione del Museo, da Gemmellaro a Ruggieri. Altro elemento che rende il Museo unico è la Collezione litologica siciliana costituita da campioni di tutte le rocce affioranti in Sicilia, compilata in occasione del primo rilevamento geologico dell'Isola (1877-1881). Fra i reperti di particolare interesse meritano di essere citati una serie di campioni delle lave che costituivano l'Isola Ferdinandea, raccolti da. Carlo Gemmellaro nel breve periodo di "esistenza" dell'isola stessa. Se l'importanza di un Museo si valuta dall'unicità dei reperti che possiede, il Museo Geologico di Palermo è da considerare un museo scientifico specializzato, testimonianza e archivio di un'intera regione che non ha eguali per genesi, storia geologica e popolamento.

Le aree di ricerca del museo riguardano: a) ricerche sulle Collezioni: Faune marine Plio-Pleistoceniche; Ammoniti dal Permiano al Cenomaniano; Ostracodi; Mammalofaune quaternarie; Studio dei fossili provenienti da giacimenti di nuova scoperta; b) sistemi di schedatura informatizzata; c) storia delle scienze geo-paleontologiche in Sicilia; d) ricerche e raccolte sul terreno; e) ricerche sulla cronologia e biostratigrafia dell'Era quaternaria basate sullo studio dei vertebrati fossili; f) ricerche e applicazioni sui sistemi didattico-divulgativi.

Anche se da più di dieci anni tutti gli Enti locali hanno fatto a gara per assegnare (a parole e sulla carta!) magnifici palazzi sia nel Centro Storico che nei dintorni della città, l'unica attuale speranza di ampliamento consiste nel potere occupare per intero lo stabile di Corso Tukoryi. I nuovi spazi consentirebbero un razionale riordino delle collezioni, una esposizione rispondente alle esigenze dell'attuale bacino di utenza del Museo rappresentato soprattutto dalla popolazione scolastica e la possibilità di: mostre temporanee, di sistemi espositivi differenziati per classe d'età scolastica, di recepire grandi quantità di reperti attualmente dispersi in collezioni pubbliche e private, di costituire un Osservatorio che tenga costantemente sotto controllo l'enorme patrimonio paleontologico siciliano, di intraprendere campagne di raccolta con la garanzia che il nuovo materiale possa essere trattato e organizzato in nuove Collezioni. In una sola parola di rendere operativa una struttura museale legata al territorio regionale

L'appartenenza amministrativa del Museo all'Ateneo palermitano consente di prevedere che per i prossimi decenni nessun incremento al suo organico sarà possibile o semplicemente preventivabile. L'unica Via da percorrere rimane la possibilità di stipula di convenzioni, vuoi con la stessa Università vuoi con altri Enti pubblici, che consentirebbero essenzialmente l'utilizzo dell'attuale staff specializzato con il quale le sopra elencate possibilità si trasformerebbero in tempo reale in concrete attività.

Enzo Burgio, Conservatore del Museo


Pianta della sala dedicata all'esposizione

 


Notizie Utili
 
Responsabile del Museo - Dott. Enzo Burgio
 
Apertura al pubblico: dal 1° ottobre al 31 maggio dal lunedì al sabato dalle ore 9-13 e qualora scuole ne facessero specifica richiesta, anche nel pomeriggio dal lunedì al venerdì, dalle ore 16 alle 19. Sono previste anche visite guidate in inglese e francese.
Le scolaresche che intendono effettuare una visita sono obbligate a prenotare ai seguenti numeri: 091-7041028 - 7041051, fax 091-7041041.
Durata prevista di una visita guidata: 1 ora circa.
Si ricorda che, per motivi di sicurezza, il salone del Museo può ospitare gruppi di 30 persone per visita.
 
Corso Tukory, 131 - tel. 091.7041051
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© Maurizio Carta, Dipartimento Città e Territorio
mcarta@unipa.it
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