Difficoltà: BCE |
Dislivello: 500 m. |
Ciclabilità: 99% |
Cartografia: IGC Ivrea Biella e bassa Valle d'Aosta |
Accesso in auto: Autostrada TO-AO - uscita Pont St. Martin - Arnad (seguire le indicazioni per il municipio di Arnad)
Lasciare l'auto nel parcheggio del Municipio di Arnad e dirigersi verso Est entrando così nel nucleo antico di Arnad, fino a collegarsi con una strada in salita, seguirla ignorare il bivio per Machaby, ma continuare a sinistra.
La strada asfaltata continua a salire tra boschi e villaggi e, ad 800 metri circa inizia un lungo mezzacosta, superando Prè. Ignorare una strada sterrata che sale sulla destra e raggiungere Anviey (922m.)
Una volta entrati nello splendido paesino, imboccare a sinistra una strada sterrata che scende tra le case; la stradina diventa subito lastricata e tale resterà sino ad Arnad.
La discesa è quasi interamente ciclabile, grazie al perfetto stato di conservazione della mulattiera.
Difficoltà: MCE |
Dislivello: ~1200 m. |
Ciclabilità: 100% |
Cartografia: IGC Ivrea Biella e bassa Valle d'Aosta |
Accesso in auto: Autostrada TO-AO uscita Pont S. Martin
Lasciàta l'auto a Pont S. Martin imboccare la strada asfaltata per Gressoney, dopo circa 1 Km prendere a destra il bivio per Ivery; superarlo e proseguire sino ad un bivio dove si prende la strada di destra in salita, seguendo le indicazioni per l'agriturismo "Sapin".
Di qui la strada (asfaltata) si snoda in una infinita serie di tornanti, fino a quando diventa sterrata 300 metri prima dell'agriturismo, oltre il quale inizia un lungo e panoramico mezzacosta fino a quando la strada si biforca, prendere a sinistra, iniziando così a scendere leggermente e, appena superato il torrente Giassit, ritrovare l'asfalto che scende tortuoso a Lilianes, da cui si torna a Pont.
Difficoltà: BCE |
Dislivello: ~1595 m. |
Ciclabilità: 100% |
Cartografia: IGC Ivrea Biella e bassa Valle d'Aosta |
Accesso in auto: Autostrada TO-AO - casello di Verres
Lasciare l'auto a Verres, seguire la strada che porta al castello di Verres, superarlo continuando sulla stessa strada asfaltata, oltrepassare le case Rovarey e, dopo circa 500 metri, imboccare sulla sinistra una stradina sterrata in lievissima discesa.
Questa stradina diventa poi pianeggiante arrivando ad un'improvvisa breve ma ripidissima discesa, poi un ponticello che supera il rio che nasce dal Col Dondeuil. Successivamente la strada sale e si innesta in una stradina asfaltata, girare a destra e salire dapprima per ampi pascoli e poi per bosco con numerosi tornanti fino a raggiungere Ollion (1168).
Appena superato il villaggio cessa l'asfalto, si supera poi Fontaney (1417) e si affrontano alcune salite ripide e spesso alquanto sconnesse. Si raggiunge così l'alpeggio Dondeuil (1817); qui la strada diventa pista malagevole che porta ad un successivo alpeggio a 1995 metri.
Per raggiungere il colle è necessario lasciare la bici e percorrere a piedi i 340 metri di dislivello restanti. Sarebbe teoricamente possibile scendere sull'opposto versante sino a raggiungere Issime, la discesa è probabilmente assai tecnica nella parte superiore; quando la percorrerò aggiornerò la relazione, a meno che qualcuno non l'abbia già fatta e me la descriva...
La discesa avviene per lo stesso itinerario di salita, però è possibile raggiungere Isollaz e di qui la strada regionale che scende a Verres.
Difficoltà: MCE (un tratto OCE) |
Dislivello: ~50 m. in salita |
Ciclabilità: 95% |
Cartografia: IGC Cervino-Matterh. MonteRosa |
Accesso in auto: Ci sono 2 possibilità: 1) Se si hanno 2 auto se ne lascia una a Verres e con l'altra si risale la Val d'Ayas fino a Brusson. 2) SI lascia l'auto a Verres e si prende il bus di linea, caricando la bici nello scomparto per le valigie (orari sul sito www.regione.vda.it alla voce "trasporti").
Da Brusson imboccare la strada per il col de Joux e, appena terminata la breve discesa e passato il ponte sul torrente Evancon, prendere una stretta strada asfaltata che porta dopo 200 metri ad un bar, costeggiarlo sulla destra e riprendere la strada che costeggia il torrente (questa strada non è altro che una pista di fondo invernale) fino ad incontrare un ponte; attraversarlo e continuare a costeggiare il torrente. Dopo poco la strada abbandona il greto del torrente e con una serie di curve nel bosco scende fino ad incrociare una strada asfaltata, superarla e continuare su questo percorso che per alcuni chilometri costeggia uno stretto canale di acqua chiamato "ru d'Arlaz". Si guadagna poi un tratto di asfalto, si oltrepassa il bivio per il colle Tzecore e proseguendo ancora in piano, si torna sullo sterrato, costeggiando nuovamente il "ru" fino ad arrivare dopo circa 2 chilometri, al col d'Arlaz (1031 m.) . Girare a destra sulla strada asfaltata e dopo circa 30 metri, imboccare la strada sterrata a sinistra (indicazioni per campo di Tzan), che, dopo un iniziale tratto di brevi salite, inizia poi a scendere, fino ad arrivare ad un gruppo di case; qui termina la strada e un sentiero (tecnico e parzialmente ciclabile) scende in ad un'altra larga strada sterrata.
Risalirla a sinistra per 100 metri fino ad incontrare un bivio a destra in discesa, imboccarlo e scendere fino a che diventa asfalto, scendere ancora fino al bivio per Recluz, girare a sinistra e proseguire per trovare poi uno sterrato a destra che scendendo conduce fino a Plout, sulla statale di fondovalle. Dopo 3 Km si raggiunge Verres.
Difficoltà: OCE |
Dislivello: 600 m. |
Ciclabilità: in base alle capacità |
Cartografia: IGC Cervino-Matterh. MonteRosa |
Accesso in auto: Da Verres o St. Vincent, salire al col Tzecore (sulla carta IGC è indicato come col Zuccore) e lasciare l'auto a Arbaz (1500 m.).
In corrispondenza del tornante appena sopra Arbaz, inizia un largo sentiero (cartello di pericolo) che poco oltre diventa una stradina tecnica ma percorribile in bici; proseguendo, però il percorso si fa più ripido e, almeno per quanto mi riguarda, non è percorribile pedalando.
Dopo una lunga serie di tornanti e punti in cui la vegetazione tende a nascondere un poco il percorso, si raggiunge l'ampia cresta e si può rimontare in sella.
Percorrere tutto il sentierino che segue il crinale, sino a raggiungere la vetta (2099 m.), dove, il panorama ripaga della fatica.
Discesa: per lo stesso percorso di salita; è abbastanza tecnica, ma è divertente e si può sempre restare in sella.
Difficoltà: BCE |
Dislivello: ~700 m. |
Ciclabilità: 100% |
Cartografia: IGC Cervino Matterhorn Monte Rosa |
Questo itinerario percorre strade sterrate soltanto per un 35% della sua totalità, tuttavia è possibile risalire ancora la valle e percorrere lo sterrato che collega La Volla all'alpe La Serva.
Accesso in auto: Autostrada TO-AO - Verres - Champdepraz - percorrere per 2 Km la tortuosa strada per il parco del Mont Avic fino al bivio a sinistra per Gettaz.
Percorrere tutta la strada asfaltata che risale la valle in direzione La Völla fino al centro visitatori del parco; 100 metri prima si incontra una stradina pedonale lastricata che scende verso sinistra, imboccarla e percorrerla interamente anche quando diventa asfaltata; appena si incontra un bivio, si gira a destra, si continua a scendere fino ad attraversare il torrente Calamy passando su un ponte dopo il quale finisce l'asfalto ed inizia una salita.
Proseguire sullo sterrato in salita per un paio di chilometri, poi scendere costeggiando le case Füsse (1210m.); di qui la strada inizia a scendere alternando tratti di ripide discese a tratti in piano. Si raggiunge così Gettaz e dopo poco inizia nuovamente l'asfalto che riporta al punto di partenza.
Difficoltà: BCE |
Dislivello: 880 m. |
Ciclabilità: 95% |
Cartografia: IGC Ivrea Biella Bassa Val d'Aosta |
Accesso in auto: Autostrada TO-AO - Pont St.Martin - Champorcher - Località Mont Blanc (1750m), qui finisce l'asfalto ma, volendo, si può proseguire in auto ancora fino a Dondena.
Seguire
la strada che conduce a Dondena, continuare fino a raggiungere il rifugio
Dondena (2186), qui si imbocca la strada di sinistra(direzione sud). Dopo
un'alternanza di brevi rampe e pianori, il percorso sale a tornanti (alcuni
tratti sconnessi) e raggiunge il terminal della seggiovia di Cimetta Rossa
(2498). Guardando in direzione sud già si vede la meta, riconoscibile per gli
orribili tralicci dell'elettrodotto superphoenix che si stagliano a fil di
cielo; sembra ormai vicino... ma così non è, infatti la strada prosegue
scendendo di circa 100 metri di dislivello poi, una volta passato un ruscello,
diventa più che altro una pista piuttosto sconnessa, in molti tratti può
spesso risultare impossibile restare in sella.
Arrivati al pittoresco lago Larissa (2486) si continua a salire ma aumentano i
tratti con fondo più ciclabile. Dopo poco la pista finisce e si percorre la
mulattiera originaria, fatta costruire da Vittorio Emanuele II per facilitare
gli spostamenti durante le battuate di caccia; i tratti percorribili senza
particolari problemi sono più numerosi di quanto ci si potrebbe immaginare,
ormai il colle è a poche decine di metri ed ecco che in un attimo ci si ritrova
affacciati sulla val Soana.
DISCESA: Sullo stesso itinerario della salita. La discesa è interamente
percorribile in sella.