Vampiri

Il termine HLV indica una categoria di esseri umani e mortali, che presentano tutti una caratteristica comune: il bisogno di energia. Questa viene  generalmente acquisita sotto forma di sangue o di energia psichica (psi vampires).[...] Il cosiddetto "vampiro" è una persona che avverte la necessità di assumere dagli altri, e che avverte malessere quando questo non è possibile. Questo bisogno, che si manifesta in forme differenti a seconda dei casi e dei singoli individui (alcuni avvertono disagio psicologico, altri invece manifestano sintomi fisici) prende il nome di "Sete". Ogni singolo vampiro è differente, con delle peculiarità proprie. È tuttavia possibile elencare, al di là della Sete, alcune delle caratteristiche più comuni ai real vampires: prima fra tutte è l'avversione per la luce solare. La parte generalmente più sensibile alla luce di un HLV sono gli occhi, che possono lacrimare, risultare arrossati, irritati o addirittura gonfi in presenza di troppo sole. Un vampiro è in genere molto più attivo durante le ore di buio. Un'altro punto comune a molti vampiri è uno sviluppo al di sopra della media di uno o più sensi: molti RV, ad esempio, possono vedere nettamente meglio di un individuo medio, soprattutto in condizioni di scarsa illuminazione; altri hanno un udito particolarmente sensibile, e riescono a percepire suoni a frequenze che la maggior parte delle persone non avverte o non distingue. Dal punto di vista psicologico, infine, molti vampiri presentano un carattere instabile. Ciò che rende un vampiro tale, tuttavia, è la Sete: se un individuo non avverte necessità di nutrirsi, di sangue oppure energia, non può essere considerato un "vampiro".

 Il termine "risveglio" viene impiegato per definire quel periodo in cui un real vampire si rende conto di essere tale. Il risveglio di un vampiro, avviene in generale nel periodo della pubertà, ed accompagna lo sviluppo fisico e mentale che segna il passaggio dall'età dell'infanzia a quella adulta. Secondo altri pareri invece, il periodo in cui un HLV si risveglia è soggettivo, variabile da persona a persona sia come collocazione temporale che come durata; sarebbe infatti influenzato dall'ambiente, dalle amicizie e dai molti fattori che accompagnano lo sviluppo mentale e sociale dell'individuo. Ma come inizia il risveglio, e quali sono i fattori che lo stimolano? Molti vampiri non sanno dare una risposta a questa domanda; il risveglio inizia come un processo silenzioso, spesso senza motivo apparente, senza un fattore scatenante. Molti HLV raccontano di aver sempre sentito una diversità, di aver sempre in qualche modo saputo di non essere completamente "umani", ma ammettono di non poter fornire una motivazione esauriente a questa consapevolezza. Molti altri affermano invece che, lentamente, il fastidio provocato dal sole, l'aumento di attività durante le ore notturne ed il desiderio di nutrirsi di sangue siano comparsi a cambiare la loro esistenza diurna ed assolutamente "normale". I sintomi di vampirismo mostrati al momento del risveglio, spesso tendono ad accentuarsi e farsi più sensibili con il passare del tempo, ma è anche vero, che divengono meglio mascherabili e gestibili con l'esperienza e l'abitudine, entrando a far parte della quotidianità.

La sindrome di Renfield, descritta per la prima volta dallo psicologo Richard Noll, si sviluppa nella maggior parte dei casi attraverso tre fasi: inizialmente, di solito durante l'infanzia, viene praticato l'auto-vampirismo. Chi ne e' affetto cioè si infligge ferite per poterne bere del sangue, il cui sapore e la cui visione provocano piacere; dopo la pubertà la pratica viene spesso accompagnata da masturbazione. La seconda fase della malattia, vede invece svilupparsi nel soggetto la zoofagia: il desiderio cioè di cibarsi di animali, in particolare di berne il sangue. Il malato, in una buona percentuale di casi, accompagna i propri gesti con pratiche sessuali. La fase conclusiva della sindrome infine, porta chi ne è affetto a desiderare sangue umano; il malato può procurarselo con il consenso della vittima, ma in alcuni casi si verifica ricorso a violenza e, all'estremo, addirittura omicidio. La componente sessuale associata al sangue è molto forte nella maggioranza dei casi; inoltre si possono verificare anche associazioni di orientamento più spirituale, che identificano nel sangue una fonte di vita e potere. La maggioranza dei soggetti colpiti dalla sindrome di Renfield sono di sesso maschile, e sviluppano la malattia a causa di un forte trauma subito in genere nell'età infantile. Esistono molti elementi che differenziano un HLV da una persona soggetta alla sindrome descritta sopra: innanzitutto, molti Real Vampires affermano di non essere in alcun modo sessualmente eccitati nei momenti in cui ottengono sangue. Bere sangue porta piacere, ma nessun RV trova questa sensazione assimilabile a quella data da un rapporto sessuale; piuttosto molti la esemplificano paragonandola quella provata quando, avendo molta fame, si assaggiano i primi bocconi di cibo. Più che uno stimolante, il sangue per un HLV sembra essere un qualcosa che calmi un bisogno. Oltre a questo, la maggioranza dei Real Vampires non si nutre di sangue animale, e non attraversa la fase di zoofagia. Alcuni affermano inoltre di non aver mai attraversato nemmeno la fase di auto-vampirismo, non trovano alcuna attrattiva nel proprio sangue; molti altri invece, pur desiderando il sangue di un donatore, ricorrono alla pratica dell'auto-vampirismo quando non è possibile ottenerne. Mentre nella sindrome di Renfield però le fasi sono successive, e dunque irreversibili, molti RV testimoniano un'oscillazione tra le due, assumendo sangue proprio solo casi estremi. La sindrome di Renfield colpisce principalmente soggetti maschili, mentre all'interno dei Real Vampires non vi è la dominanza netta di uno dei due sessi.

Probabilmente Bram Stoker non avrebbe mai immaginato, soprattutto mai condiviso, i nuovi discepoli che il suo personaggio: Dracula, ha fatto nascere nel mondo moderno: gli HLV.
Ma cosa pensano gli HLV di loro stesi, cosa li spinge, cosa li attrae, cosa temono, quali sono le loro sensazioni: tutte domande che incuriosiscono e che li rendono tanto affascinanti, oscuri ed inquietanti.
Oggi il vampiro moderno, l'HLV il bevitore di sangue, non abita in un remoto e diroccato castello sperduto sui monti, non caccia le proprie vittime fra i contadini della campagna ma, frequenta discoteche e night club. Il suo volto, ovviamente pallido, è illuminato dalle luci artificiali ed intermittenti.
Essere un vampiro oggi vuole essere la dimostrazione di una rottura dei tabù, un uscire dalla massa, una libertà di comportamenti privi di inibizioni, di regole e di "coscienza".
Il vampiro come icona dell'alienazione alla moderna civiltà ed alle sue regole.
Per assurdo oggi non sono più gli esseri umani a temere i vampiri, intesi come HLV, ma gli HLV stessi, che proteggono le proprie identità con cura.
Come è ben facile immaginare un paletto conficcato nel cuore uccide senza ombra di dubbio qualsiasi essere: umano o vampiro che sia.
Molti HLV conducono una doppia vita, quella pubblica durante il giorno per poi "trasformarsi" la notte.
Il sangue può diventare una sorta di tossico dipendenza alla quale l'HLV non riesce a sottrarsi ma, il vampiro moderno non uccide le sue vittime.
Il quantitativo di sangue che un HLV "necessita" è pari al contenuto di un cucchiaino, per il resto si nutre normalmente.
Esistono differenze di sapore fra le diverse tipologie sanguigne, perciò alcuni di loro sono estremamente selettivi.
Cosa spinge, cosa prova un HLV nel bere il sangue del suo donatore? Per molti di loro è un'esperienza molto più profonda dell'atto sessuale, più intima, più coinvolgente, più completa.
Per altri è considerata una forma di possessione di un'altro essere, il prendere dentro di loro parte del donatore.

Fonte: http://www.croponline.org