La sanguinosa storia dei Mayhem e i loro album

 

LA FORMAZIONE DELLA BAND

 

La tranquilla Norvegia rompe il silenzio e alcuni imberbi giovanotti con i volti truccati di bianco e nero iniziano a urlare al mondo la loro furia satanica. Fanno paura, sono cattivi, sembrano quasi entità sovrumane. È l’avvento del moderno black metal. Roba infernale. Da Inquisizione spagnola. il primo, rozzo demo dei MayheM si intitola Pure Fucking Armageddon (solo 100 copie stampate) tutta roba registrata malissimo che, però, getta le basi per il futuro del black. Allora i MayheM erano formati da Euronymous (dal greco “Principe della Morte”, 1968-1993: i suoi hobbies preferiti extra-black metal erano la musica elettronica tedesca, le armi e il comunismo più oltranzista) alla chitarra, Manheim alla batteria, Necrobutcher (Jorn Stubberud) al basso e Messiah alla voce. All’inizio, per la cronaca, Euronymous aveva optato per il nickname Destructor… Il vero esordio professionale dei MayheM è però l’E.P. Deathcrush (1987: 1000 copie), poi rieditato in CD nel 1993 dall’etichetta di Euronymous. Puro nichilismo sonoro, violento, primitivo, semplice e diretto come il punk e il suo derivato grindcore. Riffs intricati, malefici, mai uditi prima, con ritmiche indiavolate caratterizzate da doppia cassa a manetta. La registrazione, ancora una volta, non è il massimo ma poco importa. Quel che conta è l’attitudine e la cruda “fisicità” della proposta. In aggiunta al nuovo vocalist Maniac (Stian Erik Christiansen) troviamo ancora Messiah, che canta qui in “Witching Hour” e “Pure Fucking Armageddon”. L’intro “Sylvester Anfang”, per la cronaca, è stata composta da Conrad Schnitzler dei Tangerine Dream.

1988:

Maniac lascia il posto al leggendario Dead, svedese di Stoccolma proveniente dai Morbid, mentre dietro le pelli subentra il talentuoso e “disumano” Hellhammer (Jan Axel Blomberg, ex inserviente di manicomio). Grazie al loro successo underground nasce così una scena attivissima che catalizza attorno a Oslo un florilegio di nuove bands quali Darkthrone, Old Funeral, Immortal, Arcturus, Emperor e Satyricon. I teenagers nordici avevano voglia di sfogare la propria rabbia, l’odio che nutrivano per tutto e tutti, la voglia di suonare come i loro idoli. Attività parallele alla musica erano poi i roghi appiccati alle chiese e gli atti vandalici firmati “black metal mafia”, vere e proprie rappresaglie contro i gruppi rivali tipo Morbid Angel, Therion e Paradise Lost. Live in Leipzig (1992) è  l’unica testimonianza ufficiale di quelle che erano le potenzialità della line-up originale con Dead & Euronymous. Quella vera. I True MayheM, con il feroce e infernale cantato di Dead che solo Nocturno Culto dei Darkthrone in Panzerfaust (1995) ha saputo eguagliare. Un sound angosciante come pochi altri.

 

IL SUICIDIO DI DEAD

 

L’8 aprile 1991 Dead, un ragazzo malinconico, depresso, asociale e con frequenti sbalzi d’umore, si suicida lasciando uno scarno biglietto (“SCUSATE PER TUTTO IL SANGUE”) e il suo posto fisico (quello “ideale” rimarrà suo per sempre) viene preso prima dal norvegese Stian “Occultus” Johansen (ora a capo dei The Shadow Dancers) e poi, in coincidenza con l’entrata in studio di registrazione, dal magiaro Attila “Voce della Morte” Csihar, già leader dei Tormentor. Poco dopo, anche Necrobutcher lascia il gruppo per qualche anno e, inizialmente, viene sostituito dal polivalente Occultus che già era entrato nell’organico.

 

NEI DETTAGLI: Dead, Euronymous e Hellhammer vivevano in gran povertà nello stesso appartamento di Kråkstad, presso Oslo. Hellhammer era andato dai suoi a Oslo ed Euronymous era fuori. Quando tornò trovò la porta chiusa e dovette entrare dalla finestra della stanza di Dead. Sul letto c’era accasciato il cadavere dell’amico che, dopo un primo tentativo di tagliarsi le vene con un coltello da cucina, si era scoperchiato la testa con il fucile di Euronymous (caricato con pallottole regalategli da Varg Vikernes il Natale precedente assieme ad alcuni detonatori - la loro casa era una sorta di arsenale!). Quando non suonava scriveva lettere, dipingeva quadri, guardava film horror (tipo La casa e Bad Taste o snuff movies mascherati tipo Cannibal Ferox) e, fin dall’età di due o tre anni, fantasticava sull’idea del suicidio. Riteneva infatti di non appartenere a questo mondo e, da buon non-umano, quando dormiva sprofondava in uno stato di incoscienza simile alla morte finché il suo volto diventava blu. Una volta, addirittura, ebbe un’esperienza di “quasi morte”… E, visto che un suo amico lavorava alla morgue, talvolta si vestiva con brandelli di vestiti sottratti ai cadaveri più freschi. Una scena davvero raccapricciante, di fronte alla quale Euronymous non trovò niente di meglio da fare che correre a comprare una macchina fotografica per immortalare l’evento da più angolazioni e, si capisce, a colori. Gran sangue freddo il suo: almeno come quello sparso in tutta la stanza assieme a pezzi di cranio e grumi di cervello, la maggior parte del quale era colata sul cuscino in parte al volto di Dead. Fu solo dopo che chiamò la polizia. Prima doveva far sua la leggenda, nel senso che recuperò alcuni frammenti di teschio per farne collanine mistiche per sé e gli amici e dei ciccioli di cervello che si dice abbia pure mangiato. Grazie alle foto maledette che Hellhammer portò a sviluppare, nessuno avrebbe più potuto ignorare il fascino sinistro della morte di Dead e, quindi, dei MayheM. Le foto, dopo aver fatto il giro del mondo ed essere finite sulla copertina di un bootleg, furono distrutte dal padre di Euronymous dopo che anche lui ebbe raggiunto Dead nella Valle delle Ombre.

 

Strana gente, i MayheM: certe notti Euronymous e Dead uscivano nei boschi a sparare agli uccelli o a cacciare i gatti con il coltello e nel febbraio del 1990, durante un intenso concerto a Sarpsborg davanti a 300 persone, Dead ruppe una bottiglia e si procurò volontariamente un grave taglio senza nemmeno andarsi a medicare. Tenne duro fino al termine del concerto e, quando si decise ad andare al pronto soccorso, era quasi dissanguato e non poté neanche farsi ricucire perché era trascorso troppo tempo. Sul loro palco, poi usavano impalare teste di porco comprate dal macellaio (trattavasi di scarti, con tutto ciò che ne consegue, puzza di marcio compresa… qualche furbacchione del pubblico, poi, ne masticava un brandello neanche troppo fresco e allora sì che lo spettacolo prendeva vita!): pratica questa che dura tuttora, anche se più nessuno se ne stupisce. E pure Maniac che si tagliuzza con un coltello o con dei vetri non è che un pallido ricordo delle mattane di Dead. I tempi cambiano.  

IL SANGUE VERSATO DA BURZUM E DA FAUST DEGLI EMPEROR

 

Ma, tornando indietro al 1991, Euronymous per uscire dalla crisi, con i soldi dei genitori aprì un tetro negozio di dischi e merchandise chiamato Helvete (Inferno) e arredato in parte con oggetti rubati in chiesa e fondò una piccola etichetta discografica - la Deathlike Silence Productions - con cui produrre gli album di Merciless, Burzum, Abruptum (svedesi), Sigh (Giapponesi), Enslaved e (quasi) i nostrani MonumentuM di Roberto Mammarella (co-fondatore dei Cultus Sanguine), che poterono infine esordire solo nel 1995 con l’inglese Misanthropy Records, ironicamente la stessa per cui più tardi si accasarono anche Burzum (chi è lo saprete più sotto) e i MayheM. Peccato che la gestione economica delle due imprese fosse del tutto sciagurata… i soldi finirono presto e molti progetti rimasero tali. Il negozio, addirittura, durò solo un paio d’anni.

La leadership nel nome dell’Odio e della Paura comunque era salva e Dead, in ultima analisi, era morto “per la causa”. Secondo Euronymous, infatti, c’erano in giro troppi falsi adepti al black/death metal. Gente trendaiola come Deicide, Napalm Death, Sepultura e Entombed, insomma, e lui voleva preservare la vera anima della musica che tanto amava.

 Il 10 agosto 1993 l’infame Count Grishnack (al secolo Kristian “Varg [ Lupo]” Vikernes), mediocrissimo cantante e musicista di Bergen, allora ventenne, che ha inciso una manciata di albums col monicker Burzum [Oscurità], con le sue soffiate ha messo nei guai un amico e collega - Bård “Faust” Eithun degli Emperor, che nel 1992 accoltellò a morte un omosessuale nei boschi e ha poi accusato Euronymous di essere a sua volta gay e anche peggio: tutto questo post mortem!) assassina l’uomo che più invidiava con l’aiuto del compare Snorre “Blacktorn” Ruch (il quale, proveniente dai Thorns, aveva suonato la chitarra ritmica negli stessi MayheM per un breve periodo nel 1992), sancendo in pratica la fine dei MayheM nonché del movimento underground che avevano contribuito a rendere così grande. Una vera catastrofe. Ma perché l’ha fatto? Forse per invidia del suo status di leader (lui stesso, era già finito una volta in prigione per aver appiccato il fuoco ad alcune caratteristiche chiese cattoliche di legno, veri e propri monumenti nazionali norvegesi), forse per ragioni di interesse (Euronymous gli doveva le royalties dei primi due albums) o, forse, solo per non essere ucciso a sua volta. Euronymous, infatti, rivelò a un amico comune che gli sarebbe piaciuto imprigionarlo e torturarlo a morte con una pistola a scariche elettriche. Sta di fatto che una notte, dopo essersi creato una sorta di alibi presso una videoteca, Vikernes viaggiò per sette ore da Bergen (sulla costa occidentale) a Oslo con l’amico Blacktorn (un ventunenne amico di entrambi che soffriva di problemi mentali ed era reduce da un ricovero in clinica) al volante della sua Golf, suonò al campanello di casa Aarseth alle tre di notte, salì fino al suo appartamento al quarto piano.

Euronymous, a questo punto, iniziò la lotta, durante la quale Euronymous tentò di andare in cucina a prendere un coltello ma Vikernes estrasse il suo e lo prevenne, colpendolo al petto. Poi Euronymous corse in camera alla ricerca del fucile (che, ironia della sorte, era lo stesso con cui si uccise Dead) ma si beccò altre pugnalate nella schiena. Disperato, corse sul pianerottolo gridando aiuto e suonando i campanelli dei vicini. Vikernes, per farlo tacere, lo seguì, colpendolo e colpendolo. In breve la rampa delle scale divenne un mattatoio ed Euronymous si ferì ulteriormente infrangendo una lampada di vetro. L’ultimo fendente, quello mortale, gli si conficcò nel cranio. Al primo piano, dopo una via crucis lunga sei rampe. Un’esecuzione bestiale, alla quale assistette anche l’attonito Ruch. Ventitré coltellate per uccidere un uomo e consegnare alla leggenda un nuovo mito. Una settimana più tardi Vikernes finì in galera e, condannato per omicidio di primo grado, si è beccato ventun anni. Anche Ruch è dentro: a lui ne sono toccati otto per complicità.

 

Ma la vita continua. Pochi mesi dopo esce De Mysteriis Dom Sathanas (1994) ed è il loro immane capolavoro, l’album che li ha consegnati alla storia al di là dei fatti di sangue che l’hanno preceduto. Un lavoro perfetto, malefico, squassante. Il trionfo dell’estremismo, che riprende alcuni brani già eseguiti da Dead nel precedente live e scolpisce in eterno i suoi bellissimi testi che parlano di Morte, Mistero e Oscurità. Il basso, in origine, era stato suonato da Vikernes, le cui parti furono però reincise da Hellhammer per espresso volere dei genitori di Euronymous. Usci Dawn of the Black Hearts (1995) edito in Colombia e registrato purtroppo malissimo, contiene otto brani registrati dal vivo a Sarpsborg nel 1990 e quattro a Lillehammer nel 1986 - unico motivo d’interesse: la copertina a colori col cadavere di Dead! le cui cospicue vendite hanno spinto i MayheM a dichiarare guerra ai dischi illegali su cui, per ovvie ragioni, non hanno alcun diritto economico.  

SI RIFORMA IL GRUPPO

 

Nel 1995, poi, il gruppo si riforma con Hellhammer alla batteria, la new entry Blasphemer (Rune Eriksen degli Aura Noir) alle chitarre e i già noti Necrobutcher al basso e Maniac alla voce. Sospinti dal rinnovato successo, i MayheM suonano in America e in Italia: la data di Milano (2 novembre 1998, con Attila Csihar che in “From the Dark Past” ha diviso il microfono con Maniac per la gioia dei molti fans) è stata immortalata sull’eccellente CD Mediolanum Capta Est (1999) edito dalla nostrana Avantgarde Music che già produsse Live in Leipzig, mentre del 2000 è il secondo album di studio Grand Declaration of War: inseguito lo strepitoso DVD European Legions: Live in Marseille 2000 (2001). Assolutamente da non perdere, come da non perdere è il CD in edizione limitata European Legions (2001), che contiene 7 canzoni registrate in diversi luoghi durante il tour del 2000 e la pre-produzione di Grand Declaration of War.

 

Font: http://www.clubghost.it/musica/s/sanguinosa-.htm