RACCOLTA

Il momento della raccolta delle varietà da resina può variare a seconda delle varietà stesse e della qualità di resina desiderata. È importante avere una visione di come si formano e si degradano i vari cannabinoidi (sostanze aromatiche presenti nella resina, fra cui si trovano i costituenti psicoattivi, CBD-THC-CBN, della canapa) per poter decidere quale sarà il momento migliore per la raccolta.
Si ritiene che la diversità di effetto nelle diverse varietà di canapa sia correlata con le differenze nella percentuale di cannabinoidi presenti.
Il THC (tetraidrocannabinolo) è il costituente psicoattivo di maggior importanza, e ha un azione sinergica con piccole quantità di CBD (cannabidiolo), CBN (cannabinolo) e altri cannabinoidi presenti.[fig. 16]

Fig.16

Nello schema vediamo come il Cannabidiolo, CBD, si trasformi in Tetraidrocannabinolo, THC, e questo si degradi poi in cannabinolo, CBN.
Il CBD ha di per sé un'azione psicoattiva limitata, ma può reagire con il THC e modificarne il suo effetto, specialmente in forma più sedativa.
Anche il CBC (cannabicromene, presente in quantità limitate) è leggermente psicoattivo e può interagire in sinergia con il THC per alterarne l'effetto.
Esistono quattro tipi di isomeri di THC, che, come si è detto, è il maggior responsabile dell'effetto psicoattivo. I più attivi sono il Delta-1 THC (nella nostra nomenclatura è nominato Delta-9 THC) e Delta-6 THC (presente solo in piccole quantità).
Pure il CBN ha un'azione sinergica con il THC, e ne aumenta gli effetti "fisici" (nell'hashish, resina di cannabis scaldata e pressata, si ha una maggior degradazione del THC in CBN, e ciò ne spiega in parte la differenza di effetto).
La psicoattività totale è da attribuirsi alle percentuali dei cannabinoidi primari e dei loro omologhi presenti.
I cannabinoidi si trovano soprattutto nella resina secreta dai tricorni ghiandolari, che per la maggior parte sono concentrati nei calici dei fiori femminili e nelle foglioline a loro intorno. Vengono continuamente prodotti e continuamente si degradano. Un segnale del termine della produzione di cannabinoidi è il cambiamento dell'aspetto della resina, che da trasparente diventa prima traslucida, poi opaca. Una resina trasparente chiara o di un leggero colore ambrato, indica che la sua produzione è ancora in corso. Quando incomincia a deteriorarsi, diventa traslucida e poi opaca, di colore marrone o bianco.
Il momento migliore per il raccolto è dunque quando ci sono alti livelli di THC, modificati da CBD, CBC e CBN, per avvicinarsi all'effetto psicoattivo desiderato.
Siccome il THC si converte continuamente in CBN, e allo stesso tempo viene costantemente prodotto dal CBD, è importante raccogliere in un momento in cui la percentuale di THC presente sia la maggiore possibile.
Alcuni coltivatori preferiscono raccogliere presto, quando la maggior parte dei fiori è ancora provvista di pistilli e la pianta è nel momento del suo massimo potenziale riproduttivo (se venisse impollinata). L'effetto psicoattivo complessivo è più leggero, ma quasi esclusivamente cerebrale.
Altri raccolgono il più tardi possibile, quando ci sarà la maggior quantità di resina, e il suo effetto sarà più forte e più esteso anche al resto del corpo.
Raccogliere (e provare) alcune infiorescenze femminili ogni settimana, per un periodo di alcune settimane fino al raccolto finale, darà al coltivatore un campionario di fiori a tutti gli stadi di maturazione e creerà una base per decidere quando raccogliere nella stagione successiva.[fig.17,18,19,20]

Fig.17
Stadio floreale prematuro: si formano fiori femminili primordiali all'altezza dei nodi, e continua la crescita vegetativa.


Fig.18
Inizio della fioritura: termina l'allungamento dei rami e si formano grappoli di fiori femminili.


Fig.19
Picco della fioritura: i grappoli di fiori continuano a crescere e la secrezione di resina e' abbondante.


Fig.20
1- Stadio di fioritura avanzato: e' cessata la crescita dei grappoli di fiori, rallenta la produzione di resina e muoiono le foglie primarie.
2- Senescenza: cessa ogni tipo di crescita e la resina comincia a deteriorarsi.


La raccolta delle infiorescenze femminili, dove è concentrata la maggior parte di resina, può essere fatta in due modi fondamentali: individualmente tagliando le infiorescenze dal ramo al momento del raggiungimento della maturazione desiderata; oppure tutte assieme, estirpando o tagliando l'intera pianta.
È da preferirsi, quando possibile, una raccolta individuale (scalare), perché le formazioni di fiori non sono mai mature allo stesso modo allo stesso tempo.
La rimozione delle infiorescenze superiori permette a quelle inferiori di ricevere più luce e di avere più spazio per una migliore maturazione, con un conseguente miglior raccolto, sia in qualità che in quantità. Inoltre i rami saranno divisi in pezzi più corti, e l'essiccamento dei fiori sarà più facile e rapido.
Se la pianta è raccolta intera, i fiori avranno bisogno di un tempo più lungo per seccare, perché tutta l'acqua contenuta nella pianta per evaporare deve passare attraverso gli storni presenti sulla superficie delle foglie e dei fiori, invece che attraverso le estremità dei rami tagliati.
È da tenere presente, d'altra parte, che un essiccamento più lento dà ai fiori un gusto più "morbido" e "rotondo". La percentuale delle infiorescenze femminili rispetto al resto della pianta, e la loro quantità, possono variare enormemente a seconda della varietà, delle tecniche di coltivazione e delle condizioni ambientali. La resa finale potrà quindi andare da pochi grammi a numerosi ettogrammi di sommità fiorite per pianta.

La raccolta delle cv. da fibra viene effettuata quando si è raggiunto il giusto livello del contenuto di fibra, ma prima che questa incominci a indurirsi e a lignificare. La fibra si ricava sia dalla corteccia che dallo stelo principale, e la quantità di fibra è circa il 25% in peso degli steli essiccati. Il resto della pianta (foglie, rami, fiori, pezzetti di tronco) può essere usata come polpa per la produzione di cellulosa o utilizzata per la produzione di energia.
Attualmente in Europa la resa massima in fibra si aggira sui 10-12 quintali per ettaro, ma vale la pena di ricordare che la varietà italiana "Carmagnola", che forniva la fibra di miglior qualità al mondo, in Italia arrivava a dare anche 20 e più q./ha.; e, sempre in Italia, si era arrivati all'inizio degli anni '60 a creare varietà ibride che rendevano fino a 37 q./ha. di fibra (in condizioni ottimali di coltivazione).
I semi sono raccolti quando completamente maturi tagliando i campi di piante femmine e rimuovendoli successivamente dalle piante, sia a mano che tramite macchinari. La percentuale di semi nelle cv. utilizzate per questo scopo può essere superiore al 50% del peso secco totale della pianta. Il resto può essere utilizzato come materiale da polpa.
Nel caso di coltivazione indoor (conveniente solo per produzione di infiorescenze) il raccolto finale potrà variare fra i 200 ed i 400 grammi di fiori per m2 (Vedi appendice).

 

CONSERVAZIONE

Appena dopo la raccolta, i rami, le piante intere e le sommità fiorite andranno appesi capovolti, con la parte superiore in basso, a una distanza sufficiente per permettere all'aria di circolare tra loro, e all'ombra (i raggi solari brucerebbero le piante e rovinerebbero la resina. La luce è la causa di più rapida degradazione dei cannabinoidi; per questo è importante, dopo la raccolta, conservare sempre le nostre piante al buio). Essendo capovolte, le foglie presenti coprono le infiorescenze e ne proteggono la resina. Meno le sommità fiorite vengono maneggiate, meno resina viene asportata, e risulteranno migliori sotto ogni aspetto.
Se presenti, eventuali parti di pianta attaccate da muffe, devono essere separate dal resto del raccolto. Dopo la raccolta, vengono rovinati più fiori per un cattivo "maneggiamento" che per qualunque altra causa.
Il posto per l'essiccazione dovrà essere ventilato, asciutto e avere una temperatura fra i 15 e i 25 gradi centigradi. Un'essiccazione lenta dà alla canapa un miglior aroma, un gusto più armonioso e permette una migliore maturazione complessiva. Dopo 10-20 giorni (a seconda della temperatura, dell'umidità dell'aria e del volume delle infiorescenze), i rametti che portano i fiori, se piegati, si spezzeranno facilmente. A questo punto i fiori saranno abbastanza secchi da poter essere conservati senza il pericolo di sviluppare muffe e funghi (fig. 21).

Fig.21


Deve rimanere nelle infiorescenze circa il 10% di acqua. Se non viene mantenuta una certa quantità d'acqua, la resina perderà potenza e i fiori si disintegreranno.
La conservazione può avvenire in vasi di vetro, che è il miglior materiale per conservarne intatto l'aroma; oppure in sacchi di carta, dove, permettendo la traspirazione, sarà più improbabile lo sviluppo di muffe e dove le sommità fiorite potranno avere un'ulteriore maturazione, e sviluppare aromi e gusti non presenti in precedenza.
Questo processo può durare dai 2 ai 6 mesi. In presenza della corretta umidità si ha una leggera fermentazione ("concia"), in cui parte degli amidi presenti si trasforma in zuccheri, rendendo il gusto più morbido e meno acre.
Un'infiorescenza, dopo la raccolta, non è più morta di quanto potrebbe esserlo una mela. Durante l'essiccazione, e anche dopo essere impacchettati e rinchiusi, i nostri fiori continueranno a maturare, come farebbe una mela, ed eventualmente a decomporsi.
La stagionatura successiva alla raccolta fa sì che la resina e i cannabinoidi finiscano di maturare, ed elimina il gusto, talvolta spiacevole, di "verde" (dovuto alla clorofilla e altri pigmenti, che si decomporranno). Durante questo periodo si creano nuovi gusti e aromi, diversi dalle infiorescenze fresche.
Si ritiene anche che la biosintesi dei cannabinoidi possa continuare per un certo periodo dopo il raccolto. La presenza di ossigeno nell'aria causa una lenta decomposizione del THC in CBN (come anche la luce e il calore), quindi, quando la maturazione sarà completa (a seconda dei gusti personali del coltivatore), le infiorescenze ve rinchiuse ermeticamente e riposte in luogo fresco e al buio.
Dopo l'essiccamento e la maturazione, i nostri fiori di canapa saranno pronti per essere usati, sia a scopo sacramentale, che farmaceutico, salutistico o semplicemente ricreazionale.
L'assunzione può avvenire ad esempio tramite inalazione, bruciando la sostanza come si farebbe per il tabacco: con pipe di vario genere (le pipe ad acqua trattengono le sostanze presenti nel fumo come residui di combustione, e sono quindi più salutari), oppure avvolgendola in cartine per sigarette.
Un altro modo di assumere la sostanza è tramite ingestione (molto più difficile da dosare). Se ingerita, la canapa deve sempre essere prima cotta per un periodo di tempo abbastanza lungo, almeno 40 minuti, per permettere al THC di assumere una forma attiva (per essere attivo, il THC deve "decarbossilare", perdere un atomo di carbonio, cosa che invece con la combustione avviene automaticamente). Inoltre con la cottura vengono ammorbiditi i "cistoliti" (formazioni di calcio a forma di pelo presenti in tutta la pianta, che le servono come difesa contro gli animali), che potrebbero provocare infiammazioni all'apparato digerente.[fig. 22]

Fig.22