FIORITURA

Il tempo dell'entrata in fioritura della canapa è influenzato da diversi fattori, come l'età della pianta, cambiamenti nel fotoperiodo (alternanza delle ore di luce e di oscurità) e altri fattori ambientali (stress ambientali possono portare a una fioritura precoce o ritardarla).
Quando una pianta si trova ad avere un'età adeguata per la fioritura (dai 2 mesi in poi) e cominciano ad aumentare le ore di oscurità (dopo il solstizio estivo, 21-23 giugno), per molte varietà inizia la fioritura.
La canapa è una pianta molto sensibile al fotoperiodo, e le sue fasi di sviluppo ne sono fortemente influenzate.
All'aperto il fotoperiodo e i cambiamenti stagionali sono determinati dalla latitudine. Nell'emisfero Nord, dal tropico in su, il giorno comincia a essere più lungo della notte dopo l'equinozio di primavera (21-23 marzo, tempo per iniziare la semina), e le ore di luce continuano ad allungarsi fino al solstizio d'estate (15-18 ore di luce al giorno, andando verso Nord).
In luglio le giornate ricominciano progressivamente ad accorciarsi, e la canapa comincia a fiorire e a produrre resina. Con l'accorciarsi delle giornate le piante aumentano la produzione di fiori e la produzione di THC (il costituente più psicoattivo della resina) aumenta, fino a un periodo di massima concentrazione di resina in ottobre e novembre, dopo l'equinozio di autunno.
Dopo questo periodo la luce del giorno comincia a essere meno di 10 ore, e la produzione di THC rallenta e finisce.
Le varietà da resina importate da zone subtropicali e equatoriali (soggette a un ciclo di luce e oscurità quasi costante, con piccoli cambiamenti durante l'anno), spesso iniziano a fiorire dopo l'equinozio autunnale, perché abituate a non più di 12-13 ore di luce al giorno.
Altre varietà importate, fioriscono dopo un periodo di tempo uguale a quello in cui fiorirebbero nelle loro condizioni native, finché non si adattano al nuovo ambiente.
In alcune varietà i maschi hanno un tempo di fioritura e maturazione indipendente dal fotoperiodo, generalmente dai 2 ai 4 mesi, e possono fiorire in qualunque momento dell'estate.
La canapa è una pianta dioica, ciò significa che ci sono individui maschi e individui femmine, che porteranno rispettivamente fiori maschili e fiori femminili. (talvolta si trovano individui ermafroditi, che portano entrambi i fiori, ma allo stato naturale non è la norma).
(A volte si utilizzano cv. ermafrodite per la produzione di fibra, ma questa caratteristica non è stabile).
Siccome i tricomi ghiandolari, cellule vegetali su cui si sviluppa la resina e dove è presente il THC, si svilupperanno principalmente sui calici dei fiori femminili [fig.10], è di estrema importanza, per la produzione di sinsemilla (vedi oltre), il riconoscimento del sesso delle piante il più presto possibile. [fig.11]

Fig.10

 

Il primo segno della fioritura nella canapa, è l'apparizione di fiori allo stato embrionale, indifferenziati, sullo stelo principale, all'intersezione di questo con le foglie, dietro alla stipola (vedi fig. 11).

Fig.11


Nello stadio preflorale il sesso della canapa è irriconoscibile. Quando appaiono, i fiori embrionali sono indifferenziati; ma presto quelli maschili potranno essere riconosciuti per la loro forma iniziale curva, a cui faranno presto seguito la formazione di piccoli boccioli rotondi, a punta, con cinque sca-nalature, che sono uniti allo stelo per mezzo di un minuscolo gambo. [fig.12]

Fig.12


I fiori femminili sono riconoscibili dall'ingrossamento dell'embrione, che diventerà un calice tubolare, a punta, da cui spunteranno presto due pistilli bianchi (o gialli, o rossi). Questi pistilli hanno la funzione di catturare il polli-ne maschile, portato dal vento, per l'impollinazione dell'ovulo femminile che si trova dentro al calice. [fig. 13]

Fig.13


Il calice si ricoprirà progressivamente di tricomi ghiandolari, e si formeranno, l'uno vicino all'altro, sempre più fiori, queste "infiorescenze" avranno tempi di maturazione diversi, a seconda della posizione sulla pianta, e quindi della possibilità di ricevere più o meno luce.
Le varietà di canapa hanno tempi di maturazione assai diversi fra di loro ma in ogni singola varietà i maschi fioriranno sempre prima delle femmine (fino a un mese prima). D'altra parte, sulle femmine spesso si osserva una differenziazione dei primi fiori embrionali 1-3 settimane prima che nei maschi della stessa varietà.
Per il sicuro riconoscimento del sesso delle piante è preferibile attendere fino alla formazione dei primi fiori riconoscibili. Senza l'intervento dell'uomo, alcuni giorni dopo la loro formazione, si aprono i fiori delle piante maschili e vengono rilasciati milioni di grani di polline che, trasportato dal vento, andrà ad attaccarsi ai pistilli, che escono dai calici dei fiori femminili, rendendo questi ultimi fertili.
Dal momento della fertilizzazione, nel calice comincia a formarsi il seme e si ha la caduta dei pistilli.
Al seme occorrono dai 15 ai 40 giorni per maturare, e alla fine cade sul terreno.
Se le condizioni sono favorevoli, i maschi possono continuare a fiorire e a rilasciare polline per un mese o più, poi entrano in senescenza e muoiono.
Le femmine possono continuare a svilupparsi fornendo semi ancora per tre mesi, per una produzione finale di alcune migliaia di semi per ogni singola pianta. Dopo l'entrata in senescenza, anche la femmina muore e (in natura) si decompone sul terreno.
Per le cv. da fibra, il raccolto viene effettuato in genere verso la fine della fioritura dei maschi, nel momento di massimo sviluppo del fusto di entrambi i sessi. Talvolta vengono usate cv. ermafrodite per la possibilità di avere tutte le piante allo stesso punto di maturazione e un raccolto più precoce.
Nelle coltivazioni indoor l'entrata in fioritura delle piante di canapa si ottiene riducendo le ore di luce giornaliere, e aumentando quelle di buio. Si forniranno alle piante 12 ore di luce e 12 di oscurità al giorno, e si manterrà questo ritmo luce/buio fino alla raccolta. Dopo 5-15 giorni, a seconda dell'età e della varietà delle piante, queste entreranno in fioritura, che si potrà prolungare per 6-10 settimane, a seconda della varietà e dei gusti personali del coltivatore. Durante la fioriture è importante che durante le 12 ore di buio l'oscurità sia assoluta (non ci devono essere infiltrazioni di luce o "visite" alla piantagione in queste ore). In caso contrario le piante potranno rallentare (o interrompere) la fioritura o mostrare fenomeni di ermafroditismo. Se provenienti da seme, è consigliabile mantenere le piantine in fase vegetativa per almeno 6-8 settimane, perché se troppo giovani faticheranno a fiorire. Se provenienti da talea, ed essendo quindi comunque parti di una pianta adulta, potranno essere poste in fioritura in qualunque momento dopo la formazione delle radici.

 

SINSEMILLA

La miglior produzione di resina, come qualità e come quantità, si ha eliminando le piante maschio prima dell'apertura dei fiori e il conseguente rilascio di polline, per non permettere alle piante femmine di essere fertilizzate e quindi di produrre semi (sinsemilla è una parola spagnola, che significa "senza semi").
La resina si forma principalmente sui fiori femminili; se non fertilizzata, la pianta femmina continuerà a produrre nuovi fiori e in essi si formeranno sempre più nuovi tricomi ghiandolari. Questo processo può durare, a seconda delle varietà, delle condizioni climatiche e della disponibilità di sostanze nutritive nel terreno, fino a quattro e più mesi.
Se non fertilizzato, il fiore comincerà comunque a ingrossarsi, ricoprendosi sempre più di resina fino all'eventuale senescenza e/o morte. I pistilli si essiccheranno e, all'ingrossamento del fiore, cadranno.
La scelta del momento della raccolta dipenderà dalle preferenze personali. [fig.14-17-18-19-20]

Fig.14
(sviluppo di calici non fertilizzati: dai primordi si sviluppano pistilli che seccano e muoiono, mentre il calice si ingrossa e aumenta la produzione di resina)

 

ERMAFRODITISMO

In stagione avanzata e dopo un lungo periodo di fioritura, a volte le piante femmine non inseminate si "accorgeranno" della mancanza dei maschi e, se in buona salute in uno sforzo finale produrranno alcuni fiori maschili, che potranno impollinare quelli femminili (sia della stessa pianta che di quelle vicine), e produrre dei semi [fig. 15].

Fig.15


Le piante che nasceranno da questi semi saranno quasi sicuramente femmine, essendo dominante il gene femminile, ma con forte tendenza all'ermafroditismo.
Questo risulterà in una diminuzione di qualità come potenza, resistenza alle malattie, ecc.
E' meglio, per conservare e esaltare le caratteristiche ricercate, incrociare fra di loro piante di sesso opposto, anche se può essere una tentazione il cercare di avere unicamente piante femmine.