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RADIO Martedì 6 Luglio 2004

Dipolo per i 50MHz di Roberto

Un semplice dipolo da utilizzare in portatile e non solo

L'esigenza di costruire questo dipolo si è presentata dopo l'acquisto del apparato FT-817, avevo necissità di una antenna per i 50 MHz, la mancanza di tempo per andare a cercarne una o per aspettare i tempi di spedizione, quindi da buon radioamatore mi sono detto perchè non la cosrtruisco io?
Così è cominciata una veloce ricerca per reperire il progetto di una antenna, che fosse di dimenzioni ragionevoli per facilitarne il trasporto. La ricerca si è fermata quando ho trovato il progetto di un dipolo ripiegato realizzato con del cavo coassiale a 50 Ohm.
La realizzazione dell'antenna è molto semplice, si prende del cavo coassiale, dell'impedenza uguale a quella che si vuole dare all'antenna, si calcola la lunghezza d'onda della frequenza a cui si deve accordare l'antenna con la seguente formula:


La frequenza deve essere espressa in Hertz, in questo caso 50000000 Hz (50 MHz), per ottenere la lunghezza d'onda in metri, il risultato sarà 6 metri.
Si prende uno spezzone di cavo coassiale pari a mezza lunghezza d'onda calcolata con la formula di prima, ora si può facilmente trovare il centro del filo semplicemente riepiegandolo a metà e facendo combaciare i capi. Dal centro vanno tolti 2 cm di guaina, uno da un lato e uno da l'altro, tagliare anche la calza di schermo in 2 parti.
Si comincia dagli estremi, si spella il cavo fino a estrarre qualche centimetro (3 o 4) del centrale del cavo, che va ripegato e saldato alla calza, poi si ripete la procedura per l'altro capo.
Ora non resta che collegare le due calze centrali al coassiale, che dovrà essere della stessa impedenza, che verrà utilizzato per la discesa. Naturalmente e consigliabile verificare con un ROSmetro l'antenna, che potrà essere ottimizzata accorciando il dipolo se si accorda su una frequenza più bassa, o al contrario all'ungandolo.
Nella figura seguente si può vedere lo schema di costruzione del dipolo.


Realizzata l'antenna resta il problema di come sostenere un cavo lungo circa 3 metri, la cosa più semplice sarebbe stata collegare tutto a dei tiranti, ma questa soluzione richiedeva di avere due punti di ancoraggio abbastanza alti e l'impossibilità di ruotare il dipolo. Tutte queste caratteristiche non si addicono al SOTA, perchè in cima alle montagne difficilmente si trovano due alberi a cui legare i tiranti.
La soluzione adottata consiste nell'utilizzare tubi in PVC per impianti elettrici, vediamo come assemblare il tutto. Nel mio caso il tubo comprato era lungo 3 metri, comunque per la realizzazione servono due spezoni da 1,50 metri, prendere il cavo coassiale già preparato e legarci agli estremi del cordino come indicato in figura.

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A questo punto infilate i due semi dipoli all'interno delle due sezioni del tubo, in modo che il cordino fuoriesca, utilizzate la "T" di conginzione dei tubi per bloccare i due semi dipoli. Vi consiglio di bloccare la "T" con delle fascette in questo modo la struttura diventa più resistente. Infilate il cavo di discesa del dipolo in un ulteriore pezzo di tubo, che servirà da supporto per l'antenna. A questo punto la "T" si presenta come si può vedere nella foto.

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Tirate i cordini che fuoriescono dagli estremi del tubo, per stendere al meglio il dipolo e fissateli sul tubo stesso. A questo punto non resta che collegare al cavo di discesa un connettore, nel mio caso ho usato un BNC da pannello riadattato per diventare volante.

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Nelle foto sopra si può vedere il dipolo quando viene ripiegato, lungo circa 1,50 metri e il dipolo stesso durante una attivazione SOTA (vedi Monte Cerella), il filo che vedete collegato ad un estremo del dipolo serve semplicemente per ruotare l'antenna a mano, grazie anche al sistema di pali studiato e realizzato da Andrea, che potete trovare al seguente link. Questo dipolo è stato studiato e realizzato per la commodità di poterlo portare in montagna, ma nulla vieta di tenerlo fisso in stazione, l'unica accortezza da prendere sta nel chiudere tutto con del silicone per evitare le infiltrazioni di acqua che potrebbero deteriorare le caratteristiche del cavo di cui è composta l'antenna.


 

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