Come sapete io sono già impegnato a
continuare la storia di Fighters (Fumetto
che sto inventando io, se volete leggerlo cliccate sulla sezione
aiutatemi...), ma questo non mi basta voglio creare anche una nuova serie di
Dragon Ball e si chiamerà Dragon Ball M.S. (DB M.S.), come sapete M.S. è un
pezzo del mio nome infatti questo Dragon Ball lo creerò io. Se volete aiutarmi
contattatemi qui.
Dragon Ball M.S.
L'uso negativo delle
sfere del drago e il futuro salvato da Trunks hanno creato nello spaziotemporale
una storia alternativa. Una volta nel monte Paoz viveva un ragazzino di nome Son
Goku; questo ragazzino fu costretto a vivere da solo dopo la morte del suo
nonnino Son Gohan. Bulma una ragazzina viziata si sta dirigendo col suo piccolo
elicottero sul monte Paoz,
atterrata sul monte Goku venne in assalto all’elicottero distruggendolo, Bulma
gridò dalla rabbia e disse : ”Che cosa hai combinato! Adesso come faccio!“
e Goku ”In guardia brutto mostro non ti ho mai visto fin’ora.“ Allora
Bulma spaventata cercò di calmarlo e di spiegargli che non era un mostro ma una
semplice ragazza, alla parola ”Ragazza“ Goku si insospettì e Bulma
sterefatta Disse ”Ma come, non sai cos’è una ragazza?“, ”No, comunque
so cosa sono le streghe e credo che tu lo sia!“ puntandogli il suo bastone
magico, a quel punto Bulma fu veramente sorpresa perché aveva visto che quel
ragazzino aveva anche la coda e quindi cerco di chiarire la situazione. Una
volta chiarita la situazione Bulma mise la mano nella tasca e prese una specie
di radar, dicendo ”Secondo il radar la sfera dovrebbe essere da queste
parti……“ e camminando camminando il radar la portò a casa di Goku, in cui
vide posata sul tavolo una sfera sul color giallo con 4 stelline, ”E’
lei!!“ disse Bulma, ma appena Bulma stava prendendo la sfera Goku gli diede
una bastonata nelle mani dicendo ”Non toccare, è di mio nonno!“ nel
frattempo videro che la sfera cominciava ad illuminarsi e Goku credeva che suo
nonno gli stesse dando un messaggio, allora Bulma tirò dalla tasca un’ altra sfera
però con sette stelline che luminava pure