URBANISTICA MARSICA CONTEMPORANEA
INTRODUZIONE
Centro satellitare di Telespazio (Immagine di Telespazio)
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Il prosciugamento del Lago Fucino a metà ottocento pone la Marsica, verso una nuova fase storica, fatta di progresso sociale e materiale.
Una fase irta di ostacoli però dovuti alla lentezza con la quale il progresso inizia a manifestarsi, e ciò è dovuto a secoli di isolamento per cause prettamente fisiche.
Questo isolamento ha fortemente condizionato la popolazione della Marsica, che a causa delle numerose escrescenze del Lago Fucino e al clima duro nel quale si è vissuto, non è riuscita mai fare un vero salto di qualità in ambito sia economico che sociale.
Ciò però ha plasmato i caratteri delle genti di questa zona d'Abruzzo rendendoli forti dal punto di vista fisico e psicologico, con un profondo senso di comunità, che anche in presenza di una grave ignoranza scolastica e di povere condizioni di vita, ha reso essi capaci di adattarsi alle tante e gravi avversità della vita.
Questa tipologia caratteriale è emersa in diversi contesti, prima di tutto nel contesto dell'emigrazione di fine ottocento e inizio novecento. Nella condizione di lontananza infatti moltissime persone hanno saputo trarre il meglio da questa situazione di grave disagio, riuscendo più di altri a costruirsi un futuro degno di questo nome.
Questa capacità di adattamento a condizioni di vita avverse, è emersa anche dopo il gravissimo terremoto del 1915, che ha momentaneamente interrotto il percorso di lento progresso iniziato appena un quarantennio prima.
Il terremoto che ha sconvolto la Marsica è stato senz'altro uno dei più gravi terremoti che l'Italia abbia visto nel corso dei suoi precedenti 2000 anni di storia.
Il sisma con la sua forza è riuscito a sconvolgere nel profondo la Marsica non solo uccidendo 30.000 persone, ma anche distruggendo o arrecando gravi danni al tessuto urbano e monumentale della zona.
Successivamente a questa esperienza e dopo alcuni duri anni, dovuti alle disgrazie del post sisma ovvero la grande guerra e la successiva epidemia di Spagnola, è andato riemergendo la vecchia capacità di adattamento della popolazione marsa. Questa infatti è stata capace nel corso degli anni 20' e 30' di ricostruire se stessa e il contesto urbano nel quale viveva recuperando una certa tradizione culturale persa con il terremoto.
Di nuovo però questa momentanea lenta ripresa si è di nuovo interrotta con la 2 guerra mondiale che ha portato a nuovi lutti e distruzioni materiali.
Finita la guerra, grazie anche a un nuovo constesto sociale più tranquillo, la vecchia società marsa ha ripreso il suo cammino di sviluppo iniziato dopo il prosciugamento del lago e si è diretta nel cercare nel proprio territorio il suo futuro. Ciò si è manifestato con le lotte contadine contro la famiglia Torlonia per il controllo delle terre fucensi.
Ebbene dopo alcuni anni di duri scontri anche fisici, la popolazione marsa ha ottenuto il controllo definitivo del proprio territorio. Tuttavia pur in presenza di una rapida ricostruzione materiale e nuovi condizioni, che permettono ora un certo sviluppo individuale, in molti a ragione hanno preferito tornare ad emigrare per consentire a se stessi di migliorare e tornare più avanti.
Ebbene molti giovani tra gli anni 50' e 60' sono emigrati nelle grandi città italiane e straniere riuscendo in breve tempo a costruirsi un futuro migliore.
Successivamente poi grazie alla creazione di nuove vie di comunicazione come le autostrade A24 e A25 e poli tecnologici importanti come Telespazio, si sono aperte nuove possibilità di sviluppo per coloro che erano rimasti, riuscendo a costituirsi in una certa dinamicità imprenditoriale che nell'ambito del centro sud italiano appare notevole.
Tra gli anni 80' e 90' la Marsica è finalmente decollata economicamente con l'esplosione di un boom economico locale, riuscendo così a costituirsi come grande realtà industriale. Ciò ha permesso al tessuto sociale di emergere e fare quel salto di qualità accarezzato per secoli.
Il nocciolo di questo sviluppo si è poi rafforzato negli anni spostandosi verso il settore turistico, dove pur con un certo ritardo rispetto ad altre zone del centro e sud italia si è andato affermando una forte realtà turistica composta da diverse formule per il turismo di montagna.
Contemporaneamente molti ex giovani partiti negli anni precedenti hanno cominciato a far ritorno qualcuno trasferendosi definitivamente, qualcun altro solo parzialmente. Ma ciò ha favorito un nuovo affermarsi di nuove tradizioni culturali, che ha costituito la base per un nuovo sviluppo urbanistico, con i vecchi borghi che sono andati piano piano recuperando un certa centralità.
Tale moto innovatore è andato avanti fino all'inizio del successivo secolo, allorquando una nuova crisi economica e una nuova crisi sismica dell'Aquila (2009) non ha parzialmente frenato questa spinta.
Tuttavia a differenza degli anni precedenti, si hanno ora delle solide basi con cui reagire, e ciò si è manifestato dapprima resistendo alla crisi e alla paura e poi iniziando un nuovo timido rilancio.
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