TORRE DI SANTA IONA
(Immagine personale)
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STORIA
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XIII secolo
Alla fine del XIII secolo viene avviata la costruzione della torre di Santa Iona, da parte della famiglia dei Berardi, prima conti dei Marsi e poi dal 1143 conti di Celano, alla cui giurisdizione appartiene il suddetto territorio.
Secondo lo schema iniziale la torre di Santa Iona ha la funzione di punto di osservazione e connessione fra le rocche di Alba Fucens e quelle dell'Altopiano delle Rocche a cominciare dal castello di San Potito.
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XIV secolo
La costruzione della torre di Santa Iona viene completata all'inizio del XIV secolo, iniziando la sua attività di osservazione e controllo territoriale.
Ritaglio della cartina della contea di Celano con presenti castelli di Ovindoli, San Potito e la Torre di Santa Jona
del 1320 presente presso la Biblioteca Vaticana
La Torre di Santa Iona è il primo snodo di passaggio dalla contea albense alla confinante contea celanese e in questo senso svolge un costante ruolo di controllo in entrata e in uscita dalla contea di Celano.
- Terremoto del 1349
Nel 1349 avviene un brutto terremoto nel centro Italia e questo sisma colpisce in modo forte anche la Marsica producendo qua e la numerosi danni.
Tra i tanti terremoti subiti dalla torre di Santa Iona, il terremoto del 1349 è stato sicuramente uno dei più sentiti, che può generato generato danni, che però sarebbero sicuramente stati riparati vista l'importanza della struttura.
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XV secolo
Per tutto questo secolo la torre svolge ancora una funzione di controllo vista la difficoltà dei tempi.
In questo secolo abbiamo la guerra fra gli Orsini e i Colonna per il controllo delle contee di Albe e Tagliacozzo. Guerre continue e pesanti per la popolazione. La contea di Celano da metà secolo vede una certa rifioritura economica che ne il terremoto del 1456, ne la crisi dei Berardi nel 1460-62 e il successivo passaggio di proprietà ai Piccolomini altera questa ripresa.
- Terremoto del 1456
Il terremoto nel Sannio del 1456 è uno dei sismi più violenti che si hanno in questi secoli e in Abruzzo produce molti danni a strutture già scosse dal sisma del 1349
La torre di Santa Iona probabilmente risente di questo sisma, ma la sua struttura rimane in piedi e continua a servire come controllo territoriale.
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XVI secolo
Nel corso del XVI secolo la stabilizzazione politica delle zone abruzzesi, ovvero il consolidamento del ducato di Tagliacozzo sotto i Colonna e la contea celanese sotto i Piccolomini, fanno venire meno la funzione sociale della Torre di Santa Iona, che viene via via abbandonata.
Ancora all'inizio del XVI secolo la ripresa economica è ancora attiva, per poi scemare via via alla fine del secolo. Addirittura la cattiva gestione degli ultimi Piccolomini costringono questi a vendere parte dei loro beni per far fronte agli ingenti debiti accumulati. Tra questi beni compare anche la contea di Celano che passa ai Peretti nel 1591.
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XVII secolo
Il secolo XVII è il secolo peggiore per la Marsica, perchè vede una regione ridotta alla miseria da gravi tasse e raccolti andati male. Ciò fa sprofondare la regione in crisi sanitarie che a metà secolo cedono il posto alla grave Peste del 1656, che tanti morti provoca nell'arco di pochi mesi.
In questo quadro desolante la torre di Santa Iona appare ormai completamente abbandonata a se stessa.
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XVIII secolo
Con il nuovo secolo nuovi terremoti si verificano nel centro Italia, tra questi vi sono i due terremoti con epicentro in Abruzzo. Ovvero il terremoto dell'Aquila del 1703 e il terremoto della Majella del 1706.
Questi sismi si sentono distintamente anche nella Marsica, dove si verificano numerosi danni in diverse zone e strutture.
E' probabile che la torre di Santa Iona con questi sismi sia stata ulteriormente intaccata nella struttura. Inoltre trovandosi in stato di abbandono è anche probabile che sia divenuta una cava per materiali riusati per la costruzione dell'abitato locale.
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XIX secolo
Riguardo la torre di Santa Iona non abbiamo al momento alcuna notizia riguardante questo secolo.
Sul piano politico abbiamo il passaggio dallo stato comunale autonomo di Santa Jona nel 1806 a quello di frazione di Ovindoli nel 1811, sotto cui rimarrà sempre.
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XX secolo
- Terremoto del 1915
Nel 1915 si verifica il grave terremoto di Gioia dei Marsi che coinvolge tutta la Marsica con danni enormi e un numero altissimo di morti.
Santa Iona riporta danni molto gravi all'abitato con diversi morti. La locale chiesa di Santa Eugenia è distrutta e importanti danni si registrano anche sulla Torre medievale.
- Il fascismo e la 2 guerra mondiale
Dopo il superamento dei gravosi anni del primo conflitto mondiale e dopo la pestilenza della Spagnola, inizia una lenta ricostruzione del borgo, che va avanti durante tutti gli anni del fascismo.
La seconda guerra mondiale interrompe per diversi anni il recupero del borgo. Per fortuna i bombardamenti alleati del 1944 non colpiscono la Torre di Santa Iona e ciò permette un successivo recupero.
- Santa Jona alla fine del secolo XX
All'inizio degli anni 80' la Marsica vive un grosso boom economico, che le permette di affrancarsi da una secolare condizione di arretratezza economica. Da questo momento inizia una fase di recupero sociale e materiale di tutti i paesi e frazioni presenti nel territorio marsicano. Questo recupero edilizio avviene con tempi diversi a seconda dei comuni considerati.
Santa Iona è un piccolo paese di montagna con pochi abitanti presenti e s'inserisce nell'economia del comune di Ovindoli, che si sviluppa a partire dagli anni 70' intorno alla costruzione delle piste sciistiche.
Il recupero della piccola frazione di Santa Iona viene avviato dagli abitanti nel corso degli anni 90 rivalorizzando la chiesa locale e poi chiaramente la torre punto fondamentale del piccolo centro storico del paese.
- Il restauro di fine novecento
Il restauro della torre di Santa Iona avviene verso la fine del secolo e consiste nell'integrazione nella struttura esterna delle parti mancanti. Ovvero viene richiusa una breccia esterna, presente nella zona a sud e viene generato un ingresso nella zona inferiore. Invece nella parte interna il piano superiore viene coperto con un solaio in ferro e laterizio.
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XXI secolo
Il rilancio edilizio nel paese di Santa Iona prosegue anche nel primo decennio del nuovo secolo.
Il successivo terremoto del 2009 non intacca il rilancio della Torre di Santa Iona ma riduce la tempistica di questo rilancio. Tra il 2010 e il 2016 la torre è ulteriormente migliorata in varie parti.
- Il museo della Torre di Santa Iona
La torre di Santa Jona su iniziativa della locale proloco diventa a partire dall'agosto 2017 sede di un piccolo museo d'arte che rilancia al livello culturale la struttura.
La nuova funzione culturale si avvia nell'agosto 2017 con una prima esposizione di opere d'arte del XX secolo, che fanno parte di una collezione privata.
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STRUTTURA
Torre di Santa Jona. (Immagine personale)
La Torre di Santa Iona è stata creata per essere una struttura isolata di controllo territoriale.
- Struttura esterna
La sua struttura esterna è composta da una base circolare impostata su un banco roccioso con un corpo della torre alto e robusto.
Basamento roccioso della torre di Santa Iona. (Immagine personale)
Il corpo alto e robusto della torre medievale di Santa Iona. (Immagine personale)
Probabilmente prima del terremoto del 1915, la parte alta era composta da una struttura merlata che doveva servire in epoca medievale da punto di osservazione.
- Struttura interna
La struttura interna è costituita da due piani:
- Il piano terra composto da pianta circolare è coperto con volta semisferica in pietra con un'apertura oculare. Questo spazio era adibito in epoca medievale a magazzino e cisterna e comprendeva due vani uno sovrastante l'altro. Nella muratura sono ancora presenti e posti ad una certa quota, i segni degli alloggiamenti delle travi del solaio intermedio.
- Il piano superiore è fatto in pianta ottogonale e attualmente ha una copertura con un solaio in ferro e laterizio. In antichità questo piano era riservato al corpo di guardia e vi si arrivava tramite l'utilizzo di una pusterla esterna orientata a sud verso l'alveo del Fucino. La pusterla era sovrastata da un architrave rettilineo e monolitico in pietra. Di questa pusterla rimane una mensola, che sosteneva il ponte di legno che collegava la torre al battiponte, che oggi non esiste più.
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BIBLIOGRAFIA:
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27) Marco Bianchini - Edilizia storica della Marsica occidentale - Editrice Dedalo di Roma
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31) Testo di Ireneo Bellotta " I CASTELLI D'ABRUZZO" - Newton Compton Editori
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TORRI E CASTELLI DELLA MARSICA
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