CHIESA DI SANT'ANTONIO ABATE
(Immagine personale)
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STORIA
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XVI secolo
La chiesa di San Antonio Abate di Luco dei Marsi pare che sia stata edificata a metà cinquecento, come si evidenzia dalle sopravvissute arcature interne rinascimentali e da una iscrizione dedicata alla Madonna. La chiesa al momento della costruzione era posta fuori dal paese rinascimentale e questo perchè questa aveva una funzione di chiesa rurale e di ricovero per i malati di peste, visto che insieme alla struttura religiosa era stato costruito un piccolo lazzaretto (Ignis Sacer).
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XVII secolo
Nel secolo successivo la piccola chiesa posta nella parte bassa di Luco viene distrutta da un'escrescenza del Lago Fucino nel 1647. In questa circostanza il lago distrugge tutte le case e la chiesa di S. Antonio Abate (Corsignani 1738, Ia, 419).
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XVIII secolo
La chiesa viene ricostruita nel XVIII secolo dai pescatori di Luco, come si evidenzia dai simboli del pesce presente sul portale architravato. La chiesa va avanti come luogo di culto in modo tranquillo per tutto il XVIII secolo.
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XIX secolo
La chiesa sopravvive al periodo francese continuando ad esistere come luogo di culto. Poi nel 1815 tornano i Borbone nella persona del vecchio re Ferdinando nella nuova dicitura di re delle Due Sicilie. I Borbone rimangono al governo di Napoli fino al 1860 e in questo periodo si continuano a subire le varie oscillazioni del Lago Fucino che continuano a creare grandi problemi ai paesi rivieraschi.
Tra queste la peggiore si verifica nel 1816. Infatti dopo un periodo di continua salita del livello del lago, questo straripa nuovamente, ma stavolta raggiungendo il suo massimo storico. L'escrescenza è così grande che diversi paesi finiscono sott'acqua a cominciare da Luco dei Marsi, dove metà paese si ritrova sommerso.
In questa circostanza anche la chiesa di San Antonio Abate si ritrova sommersa e distrutta dalle acque. Le sue mura non reggono alla forza delle acque lacustri e finisce per crollare. Qualche anno dopo quando ormai le acque lacustri si sono ritirate la chiesa viene ricostruita per l'ennesima volta.
La ricostruzione della chiesa avviene più o meno negli anni 1820-30. La sua dimensione non è grande, mantenendo sempre un carattere di chiesa di campagna. Con questa struttura la chiesa va avanti per tutto il XIX secolo, quindi anche nel primo periodo del nuovo regno d'Italia.
C'è da dire che le escrescenze del Lago Fucino sono continuate fino agli anni 1850, allorquando facendo fede ad un progetto di prosciugamento del lago stesso è emersa la figura del banchiere Torlonia che si è sobbarcato al livello finanziario l'intera operazione idraulica andata avanti per circa 20 anni e che ha visto l'arrivo di maestranze fuori regione per poter terminare l'importante opera.
Questa è andata avanti indisturbata anche durante la creazione del nuovo regno d'Italia nel 1859-61 e quindi anche nel periodo di crollo della monarchia borbonica. La successiva ascesa dei Savoia come famiglia reale del neonato regno d'Italia non ha minimamente intaccato il percorso di lavoro di prosciugamento del lago.
Finalmente nel 1878 i lavori sono terminati e il lago Fucino è scomparso lasciando il posto ad un'immensa distesa di terra coltivabile. Nel periodo di lavoro idraulico paesi come Luco dei Marsi sono aumentati di abitanti e sono cresciuti anche al livello edilizio.
In questo contesto la presenza della chiesa di S. Antonio Abate, pur in tono dimesso rispetto alle altre chiese del paese hanno comunque avuto la sua importanza divenendo punto di riferimento per coloro che hanno abitato in zona.
Siamo quindi alla fine del secolo e abbiamo molti giovani che partono per l'estero a causa della mancanza di lavoro nelle zone del Fucino. La coltivazione delle terre fucensi non aveva ancora ingranato bene e Torlonia veniva spendendo soldi per creare dal nulla le prime industrie della Marsica e nel Fucino. Solo a inizio 900 si comincia a vedere i primi frutti di questo immenso lavoro.
La partenza dei giovani per l'estero riguarda anche Luco dei Marsi e come molti paesi della zona le chiese rivestono un ruolo importante come punto di riferimento per trovare consiglio e conforto in questa impresa. In questo senso anche la chiesa di S. Antonio Abate avrà svolto un suo ruolo sociale.
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XX secolo
All'inizio del secolo la chiesa di San Antonio Abate continua ad essere ben frequentata dalla popolazione di Luco. La struttura seppur piccola accoglie ogni domenica molte persone.
Nel 1915 si ha il tremendo terremoto di Gioia dei Marsi che distrugge buona parte dei paesi della Marsica e uccidendo ben 30.000 persone. Tra i paesi colpiti dal sisma vi è anche Luco dei Marsi che rimane gravemente danneggiato sia tra gli edifici, molti dei quali crollano completamente, che nella popolazione dove periscono ben 200 persone.
Tra gli edifici gravemente danneggiati risulta anche la chiesa di S. Antonio Abate. Questa sembrerebbe abbia subito diversi crolli che pur risultando gravi non sembrano minare completamente la struttura. Purtroppo il crollo di alcune parti della struttura porta alla morte delle persone presenti nella chiesa al momento del sisma.
Il paese gravemente danneggiato dal sisma non viene riparato in fretta, ma anzi passano diversi anni prima che si possa procedere alla ricostruzione. Ciò lo si deve al grave clima politico che si vive in questo periodo a causa dell'esplodere della prima guerra mondiale e della successiva epidemia della Spagnola.
Con la guerra mondiale muoiono molti giovani marsicani tra cui diversi di Luco dei Marsi. La guerra dura quattro lunghi anni, nei quali si pensa solo a sopravvivere. Quando la guerra finisce nel 1918 esplode la pandemia della Spagnola che miete molte vittime in tutto il mondo. Anche a Luco si registrano molte vittime per il morbo. Poi nel 1919 il periodo di pestilenza finisce e si riesce a tornare a una situazione tranquilla che consente la ricostruzione del borgo e il restauro dei suoi edifici principali.
La chiesa di Sant'Antonio Abate viene restaurata negli anni '20 e ciò consente alla struttura di riaccogliere i fedeli. Con gli anni '30 si riaffacciano le contese tra le nazioni che portano dritte ad una nuova guerra mondiale, scatenata nuovamente dalla Germania con la sua politica barbara.
La nuova guerra mondiale scoppia nel 1939 e l'Italia vi entra a fianco dei tedeschi nel 1940. Sono anni di sofferenze e lutti, ma il peggio arriva nel 1943. In questo triste anno le numerose sconfitte italiane, portano alla fine di Mussolini, che viene arrestato e in seguito liberato dai Tedeschi. I Tedeschi dopo poco tempo dall'arresto di Mussolini invadono il paese italiano fino a Frosinone e instaurano un duro regime di polizia. La Marsica diventa il quartier generale tedesco in Italia, precisamente a Massa d'Albe, da qui è controllata la linea Gustav, che fa da confine tra l'Italia Alleata e quella dei barbari tedeschi.
I tedeschi instaurano nella Marsica un duro regime di polizia che coinvolge tutti i paesi della zona. A questo si aggiungono le bombe alleate che dal gennaio 1944, cadono sull'Italia per indebolire i tedeschi. Questi invece resistono ai bombardamenti e l'azione di accanita resistenza agli Alleati presso la linea Gustav sembra premiarli. Ma la dura lotta alleata insieme agli Antifascisti ha infine la meglio riscendo a bucare la linea Gustav. Gli Alleati liberano l'Italia centrale nei primi giorni di giugno. La Marsica è liberata tra il 7 e il 12 giugno. Pochi mesi dopo Alleati e Antifascisti cacciano i Tedeschi dall'Italia. Si ricomincia.
Luco dei Marsi esce danneggiata dalla guerra, ma pronta a rialzarsi. Siamo ormai al 1946.
Negli anni successivi Il paese vecchio di Luco viene riparato e un nuovo borgo nasce come ingrandimento del paese stesso. La chiesa di Sant' Antonio Abate viene ora inglobata nel nuovo contesto cittadino.
La chiesa di S. Antonio precedentemente risultava distante dal centro abitato, ma con le nuove costruzione la chiesa è inglobata nel tessuto cittadino. Ciò porta nuovi fedeli nella struttura che risulta troppo piccola per accogliere tutti. Ma per il momento si fa alla bene in meglio.
Negli anni 50' e 70' l'economia marsicana è povera e non permette la sopravvivenza di molti. Ciò spinge molti giovani ad andare all'estero o nelle grandi città del nord Italia. Con il boom economico in Italia, dapprima è solo il nord che ne beneficia, ma grazie ad una serie di fortunate condizioni anche il sud ne beneficia anche se con ritardo.
Questo è il caso della Marsica che dopo aver realizzato numerose opere pubbliche nel corso degli anni 60' e '70 vede il proprio decollo industriale a metà degli anni '80. In questo periodo tutti i paesi del Fucino beneficiano delle nuove condizioni economiche, che spingono la popolazione a un sostanziale miglioramento economico e sociale. In questo momento la Marsica è la zona d'Abruzzo più sviluppata al livello economico.
Tra i paesi che vedono un certo miglioramento economico vi è anche Luco e due dei segni di questa fase è la fine dello spopolamento del borgo e la costruzione di seconde case da parte di coloro che se ne erano andati e che ora pur rimanendo dove sono, costruiscono proprie abitazioni per farvi ritorno nei mesi estivi.
Ma oltre a ciò si ha l'avvio di una fase di restauro di diversi beni storici del borgo come avviene per la chiesa di S. Antonio Abate. La chiesa infatti viene restaurata nel 1984 venendo chiusa per qualche tempo. Il restauro si concentra sul consolidamento della struttura e sull'aggiornamento funzionale per le esigenze attuali. Tra gli elementi restaurati spicca la facciata che viene rifatta dopo l'intervento post sismico degli anni '20. In pratica la vecchia facciata piatta a cortina viene eliminata e sostituita con una facciata dove vengono messe in evidenza le arcature e le finestre interne. Finito il restauro la chiesa viene poi riaperta al pubblico.
La chiesa nel corso degli anni successivi ha continuato a servire il paese così come fatto in precedenza. La popolazione ha continuato il suo forte rapporto con questo piccolo luogo di culto da sempre punto di riferimento civile.
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XXI secolo
Luco dei Marsi, come altri paesi della Marsica ha continuato ad avere un periodo di espansione economica seppure attenuato rispetto agli anni precedenti e ciò fino al 2009. Nel 2009 oltre al sisma dell'Aquila che ha portato ad un certa inquietudine riuscendo a scuotere anche le persone più tranquille, vi è stata soprattutto la crisi economica mondiale, che raggiungendo anche l'Abruzzo, ha interrotto l'espansione economica in corso nella Marsica da più di 20 anni.
La chiesa di Sant'Antonio Abate per tutti gli anni 2000 è andata avanti bene, poi con il terremoto del 2009 qualcosa si è interrotto, però la struttura ha continuanto a servire il paese nel modo più semplice e giusto possibile.
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STRUTTURA
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Pianta
La pianta della chiesa è rettangolare a navata unica
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Struttura interna
La disposizione interna è a navata unica presentandosi in modo molto semplice con pareti lisce di color giallo e bianco nella parte alta.
Sullo sfondo troviamo l'altare rialzato di un gradino rispetto al piano di calpestio, con la statua di S. Antonio posta dentro una nicchia dietro l'altare.
Sul piano strutturale la chiesa presenta una struttura portante in muratura con angolari squadrati su cui poggiano le quattro arcate a volta a botte munite di catene.
La copertura è a doppia falda in legno con sopra il manto di tegole in laterizio. I pavimenti sono in lastre rettangolari di marmo di trani.
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Facciata
Facciata della chiesa di S. Antonio Abate. (Immagine personale)
La facciata si presenta con una struttura a capanna, caratterizzata nella parte alta da una finestra rettangolare, posta in asse centrale con il sottostante portale timpanato.
Il portale timpanato si presenta con i simboli della pesca, e ciò dovrebbe ricordare il lavoro fatto dai pescatori del lago.
Portale d'ingresso della chiesa. (Immagine personale)
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Campanile
Campanile della chiesa di S. Antonio Abate. (Immagine personale)
Il campanile risulta del tipo a vela ed è posizionato sul filo facciata nel lato sinistro.
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BIBLIOGRAFIA
1) http://www.lucodeimarsi.terremarsicane.it/index.php?module=CMpro&func=viewpage&pageid=36
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CHIESE DELLA MARSICA - DIGILANDER
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CHIESE DELLA MARSICA - WEBMARSICA.IT
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