I secolo d.c: Secondo la tradizione il
primo vescovo dei Marsi ed evengelizzatore della zona sarebbe stato San Marco,
che era discepolo di San Pietro.
_______________
III sec d.c: Un altro importante
vescovo dei primi secoli è San Rufino che si adopera in modo intenso per
evangelizzare la Marsica insieme al figlio Cesidio.
_________________
IV-V sec d.c: Altri importanti vescovi
marsi secondo la tradizione sono Eutichio, Elpidio e Vaticano.
VI sec d.c: Primo vescovo accertato dei
Marsi è Giovanni, che viene citato in due occasioni. La prima volta ci appare la
sua firma in una sentenza di Papa Vigilio contro Teodoro di Cesarea. La seconda
volta è citato per la sua presenza a Costantinopoli con lo stesso papa in
occasione del concilio ecumenico. La sua firma risulta in calce in uno dei
decreti con i Tre Capitoli.
______________________
608: Viene eletto papa il marsicano
Bonifacio IV
_____________________
926: Berardo il francioso,
nipote di Carlo Magno, diventa conte dei Marsi e fonda la dinastia Berardi
____________________
950 circa la contea dei Marsi
attraverso un'abile politica si distacca dal ducato di Spoleto a cui apparteneva
e diventa indipendente sotto la guida della famiglia Berardi.
____________________
962-68: Viene confermata, dal vescovo
Rottario, come sede ufficiale della Diocesi dei Marsi, la città di Marsia (ex
Marruvium) attuale capoluogo della Marsica.
- A Marsia sui resti del decaduto foro
italico romano, viene costruita la cattedrale di Santa Sabina, ora rudere dopo
il terremoto del 1915.
___________________
968-94: Diventa vescovo dei Marsi
Alberico Berardi, della famiglia comitale dei Marsi. Secondo la storia egli
visse con una dubbia condotta morale.
968-94: Alberico cerca di impossessarsi
dell'abbazia di Montecassino facendo accecare l'abate.
_________________
994: Alberico lascia l'incarico di
vescovo marsi. Gli succede come nuovo vescovo dei Marsi Quinigi, figlio dello
stesso Alberico.
_________________
1032-71: E' vescovo dei Marsi un certo
Pandolfo
_________________
1049: A causa di rivalità interne alla
famiglia comitale, Attone Berardi fonda una propria diocesi con sede a Santa
Maria in Valle a Carsoli.
1049-56: Nella diocesi dei Marsi ci
sono quindi due diocesi, una la prima con sede a Marsia e l'altra a Carsoli.
__________________
1057: Un sinodo romano mette fine allo
scisma nella chiesa marsicana e riconosce Pandolfo come unico vescovo dei Marsi.
- Attone Berardi viene trasferito a
Chieti
9 dicembre: Papa Stefano IX traccia i
nuovi confini della diocesi, che comprendono anche la regione di Carsoli. La
sede episcopale è posta a Civita Marsicana (l'attuale San Benedetto dei Marsi)
presso la chiesa di Santa Sabina.
La chiesa di Santa Sabina in
un ritratto d'epoca. (Immagine da Internet)
La chiesa di Santa Sabina
sarà la sede ufficiale della Diocesi dei Marsi fino al XVI secolo, allorquando
la chiesa di Santa Maria delle Grazie di Pescina sostituirà quella di Santa
Sabina presso l'attuale San Benedetto dei Marsi.
____________
1059: I
Normanni conquistano il Principato di Capua.
1059: I Conti dei
Marsi notano con preoccupazione la risalita dei
Normanni, poichè essi hanno l'obbiettivo della
creazione di un forte regno nel sud Italia e vogliono
per questo inglobare al loro interno anche la Contea dei
Marsi.
1059-76: Come
azione preventiva per difendere i loro
beni dai terribili "uomini del nord", i Berardi creano
chiese e devolvono parti del loro territorio alle
abbazie di Montecassino e Farfa.
Questa azione
preventiva permetteva ai Berardi di controllare
indirettamente i propri averi esercitando una forte
influenza sulle due strutture.
Le abbazie di Farfa
e Montecassino con l'accumolo di questi beni si
ritrovano ad amministrare un patrimonio ingente che fa
di esse delle piccole grandi "banche" delle famiglie
aristocratiche senza però esercitare tale ruolo.
1059: Pandolfo
Berardi membro della famiglia comitale, fa tumulare ad
Oretino presso la nuova chiesa di San Giovanni
Capodacqua i resti ossei di tre riconosciuti Santi
Martiri, ovvero Simplicio, Costanzo e Vittoriano.
- Questa iniziativa
ha il fine di creare da un lato un terzo polo religioso
nella Marsica dopo quelli di San Benedetto dei Marsi con
la chiesa di Santa Sabina, e di Carsoli con la chiesa di
Santa Maria, e dall'altro quello di accrescere la
funzione e l'importanza di Oretino per farla divenire in
prospettiva il centro più importante di tutta la Contea
dei Marsi.
- I Berardi nel
loro territorio fucense oltre a questo nuovo polo
religioso dispongono anche di un altro paese con Santi
Martiri ovvero Trasacco, dove riposano le spoglie dei
Santi Rufino e Cesidio, presso la chiesa-basilica di San
Rufino e San Cesidio.
- I Santi Martiri
sono riconosciuti tali e vedono in Simplicio il martire
romano del 29 luglio, in Costanzo il martire perugino
del 29 gennaio e in Vittoriano il San Vittorino di
Amiterno martire il 12 maggio. Di quest'ultimo poi è
documentato il culto a Celano fin dal IX secolo
__________________
1067-73: I Normanni intervengono
in una decisione interna della
contea marsicana.
- Il comandante normanno
Guglielmo di Pontchamfrè riesce
ad impedire a Teodino Berardi,
figlio del conte Berardo V di
trasportare la proprietà del
monastero cassinese di S. Maria
di Rosciolo a quello di S. Maria
di Luco (PDR, 461).
___________________
1070: Berardo V Conte dei Marsi
concede in via definitiva il
territorio di Luco con la sua
chiesa di S. Maria, il monastero
e la Rocca che si vede sopra il
monastero all'abbazia di
Montecassino.
- Con questa concessione i
Cassinesi hanno in Luco uno dei
territori più importanti e
grandi, che amministrano, senza
che esso sia confinante con il
territorio soggetto all'abbazia
in via diretta (Chron. Mon.
Casin., III, 17, 383; Reg. Mon.
Casin., II, n. 28).
- Ora i confini del nuovo
territorio soggetto ai cassinesi
sono appartenenti a toponimi
quasi del tutto spariti.
Tuttavia i ricordi dei
vecchietti del paese di Luco, i
documenti dell'Archivio Comunale
ed una pianta del 1752 hanno
permesso di capire quali fossero
questi confini: ebbene si vede
che questi confini partissero
dall'imbocco dell'Incile
claudiano fino all'attuale
altura della Pennerina, per
passare per la località
Cunicella, passante per il piano
del Termine. Ancora i confini
passano per l'altura detta
Tritermini, quindi si prosegue
per la Serra Longamine, formata
dai monti Orbetta, Bello ,
Romanella, Alto e Longagna.
Quindi si scende per la valle di
Collelongo e a metà della
Vallelonga si raggiunge il
Fucino in località Padule,
territorio di Trasacco.
- Il passaggio di Luco dai
Berardi ai monaci benedettini
porta alla creazione di una vera
e propria signoria, sotto il
governo dell'abate di
Montecassino che domina dalla
rocca, costruita in precedenza
da Rainaldo Conte dei Marsi
verso la fine del X secolo (Sennis
1994, 62).
1070 circa: Il paese di Oretino
diventa sempre più importante
poichè qui si concentrano molti
terreni e beni che vengono a far
parte dell'Abbazia di Farfa
1070 circa: Intorno a questa
data viene fatta edificare da
Berardo V la prima torre cintata
da mura presente nel paese di
Oretino (Celano). Essa sovrasta
la grande corte monastica
formata da 4 chiese, San
Benedetto, Santa Maria,
S.Severino e in ultimo la chiesa
di S. Flaviano, nonchè il
piccolo borgo di Oretino, e
molti terreni presenti sulla
riva fucense appartenenti a
Farfa.
__________________
1072: Il
territorio luchese soggetto all'amministrazione
dell'abbazia di Montecassino è accresciuto grazie alla
beneficenza di alcuni nobili, che donano altri territori
ai monaci.
Vengono infatti
inseriti nel territorio luchese il castello di Meta,
nella Valle Roveto, la chiesa di S. Padre del luogo che
è detto "Forme" la chiesa di San Donato con il relativo
paese, la Valle Fredda "...et ecclesia sancti Patris in
loco, ubi Forme vocantur, et ecclesia sancti Donati
supra ipsas Formas cum omnibus, que ad easdem ecclesias
pertinent, insuper et universis, que ad prefatos nobiles
iure hereditario pertinebant tam in ipsius Formis quam
et in Valle frigida" (Chron. Mon. Casin., III, 39, 416).
Le suddette
località sono localizzabili come territorio, della
chiesa di S. Padre nella zona della discenderia maggiore
dell'Emissario romano del Fucino vicino il nucleo
industriale di Avezzano. Poi abbiamo il territorio posto
fra l'Emissario e l'inghiottitoio della Petogna
("Forme"). Si ha poi la sovrastante montagna della "Pennerina"
sul valico a quota 927 (San Donato) e quindi la "Valle
Fredda" di Capristrello, posta all'imbocco del Piano del
Termine confinante con Luco.
Nel XIII secolo
inoltre l'area ha cambiato nome diventando "ad Formas"
come Penne (Grossi 1995b, 30).
___________________
1076: I Normanni
giungono nella Marsica dalla Val di Comino e dalla media
Valle del Liri con l'intento di conquistarla (Clementi 1994, 175).
1076: Berardo V
affronta in battaglia Giordano, figlio di Riccardo
Principe di Capua.
- La battaglia fra
i due si conclude con una sconfitta per Berardo, che si
ritrova a doverlo omaggiare facendolo sostare a Celano
1076: Berardo V si
sente umiliato dai Normanni e considera responsabile del
loro arrivo il fratello Pandolfo, vescovo dei Marsi.
1076: Berardo V fa
arrestare Pandolfo.
1076: I Normanni
saputo dell'episodio tornano nella Marsica e
riaffrontano in una nuova battaglia Berardo V, che viene
nuovamente sconfitto e costretto a liberare il fratello.
- Tuttavia i
Normanni nonostante le due vittorie, capiscono fin da
subito che il potere dei Berardi nella Marsica è molto
più forte e radicato di quanto immaginassero, visto
l'abile e forte sistema militare presente nella contea
marsa. Per cui almeno in questa prima fase retrocedono
dal tentativo di conquista immediata e si ritirano.
1076: I conti marsi
Teutino e la moglie Oria donano all'Abbazia di Farfa
diverse proprietà presenti ad Oretino (Celano). (Chron.Farf.
II, 163,5).
1076: Il paese di
Oretino cambia nome in Celano.
- Da Colapietra
1978 si sa che durante il 1076 scompare il termine di
Oretino per indicare l'area dove sorge il borgo sul
Monte Tino con il suo castello e le chiese dipendenti.
Inoltre la nuova
importanza di Celano è confermata dalla presenza di
consiglieri e maestri celanesi nelle donazioni dei figli
di Berardo V e del 1096 di quelle di Berardo VI e della
madre Gemma alla chiesa di San Cesidio di Trasacco, dove
essi sono residenti.
____________
1080: Visto
l'appropinquarsi dei Normanni in Abruzzo, molti nobili
decidono di devolvere parte molti loro beni alla chiesa.
1080-90: I Berardi
pur rintuzzando i tentativi espansionistici dei Normanni
si rendono conto della loro forza e decidono di tentare
di legarsi al mondo normanno attraverso un matrimonio.
- Il matrimonio è
quello di Rainaldo, figlio del conte Berardo V e di
Aldegrina, figlia di Pandolfo principe normanno.
1080-90: Allo
stesso tempo proseguono le donazioni dei Berardi ai
monaci di Montecassino, in ciò vi è anche la convenienza
che due esponenti della famiglia comitale diventano
abbati dell'abbazia stessa.
___________________
1084 novembre: Rainaldo, figlio del
conte Berardo V dona a S. Maria
di Luco, sede della prepositura
dell'abbazia di Montecassino, un
mulino presente a Capistrello,
in quanto l'abbazia fucense si
trova sprovvista di una mola per
le granaglie.
__________________
1089 1 maggio: Gentile Berardi,
della famiglia comitale
marsicana, conferma il monastero
di S. Maria di Luco in possesso
all'abbazia di Montecassino e fa
dono ulteriore a questa della
chiesa di S. Nicola di Balsorano
( Reg. Mon. Casin., II, n.6).
Maggio: Gentile Berardi insieme
ai nipoti Trasmondo e Berardo
conferma le precedenti
disposizioni in favore
dell'abbazia di Montecassino,
aggiungendo però a queste le
chiese di S. Stefano di
Roccavivi ("Rigo vivo"), S.
Maria, S. Restituta in Morrea e
S. Maria di Collelongo.
- In base a tale disposizione le
chiese elencate vengono a far
parte del territorio
dell'abbazia di Montecassino
tramite la prepositura di Luco,
che altro non è che la
principale succursale
dell'abbazia di Montecassino nel
territorio marsicano (Chron. Mon.
Casin., IV, 6-8, 471; Reg. Mon.
Casin., II, nn. 6 e 14).
___________________
1113: Diventa vescovo dei Marsi, Berardo
Berardi appartenente alla famiglia comitale marsa
San Berardo dei Marsi.
(Immagine da Internet)
__________________
1115 25 febbraio: Il vescovo Berardo
dei Marsi ottiene da Papa Pasquale II la definizione dei confini della diocesi e
delle chiese soggette alla cattedrale. Ciò impedisce a diverse chiese locali di
rendersi indipendenti.
__________________
1115-30: L'energica azione
del Vescovo Berardi risana i mali della Diocesi dei Marsi rilanciando in pieno
questa diocesi storica. Durante il suo episcopato la Diocesi dei Marsi raggiunge
l'apogeo della propria azione politica, rilanciandosi in pieno dopo un lungo
periodo di oblio.
____________
1130: Berardo Berardi, vescovo dei Marsi si
ammala gravemente. La possibilità che egli possa riprendersi sono poche. Berardo
aveva da vivo la fama di una persona giusta e grande e questo ne faceva per chi
lo conosceva una persona a cui guardare come esempio di giustizia. In molti lo
consideravano già santo in vita.
Ebbene dall'opera di Ughelli 1643, Cap I,
si ha notizia che i canonici di Celano avrebbero fatto un tentativo di favorire
la morte di Berardo Berardi, in seguito San Berardo, e ciò al fine di poterne
avere il corpo seppellito nella grande chiesa celanese di S. Giovanni Capodacqua.
Ciò sarebbe un segno per potenziare nell'ambito territoriale della diocesi marsa
il potere di Celano sulle altre sedi locali.
__________________
1140: La pressione
normanna sulla contea marsa è ormai troppo forte e i
Marsi non riescono più a opporsi a loro.
____________
1143: I conti dei
Marsi Berardo VII e Rainaldo II si sottomettono
definitivamente al re Ruggero II d'Altavilla (Ann.
Ceccanenses, 276-302; 283).
- La contea dei Marsi
cessa di esistere come organismo statale ed entra come territorio nel regno di
Sicilia.
- La Marsica dei Berardi
diviene il
confine settentrionale del regno di Sicilia con i
territori dello Stato della Chiesa.
- Ruggero II, per contrastare il forte
potere locale della vecchia famiglia comitale, divide al
livello amministrativo, la
vecchia contea dei Marsi in tre parti affidate a tre
diversi rami familiari dei Berardi.
- Nascono le
contee di Carsoli, Albe, e Celano affidate
rispettivamente ai figli di Oderisio quella di Carsoli,
a Berardo VII quella di Albe e a Rainaldo II quella di
Celano.
- Con la nomina di
Rainaldo II Berardi come 1 conte di Celano, nasce la
Contea di Celano.
___________________
1150:
Rainaldo tenta in alcuni modi di far trasferire la sede
della Diocesi dei Marsi da San Benedetto dei Marsi a
Celano
_____________
1151: Papa Eugenio III
interviene con durezza, condannando le pretese di
Rainaldo di spostare la sede della Diocesi dei Marsi a
Celano (Ughelli 1643, I).
____________
1163-66: Fra Annibale
conte di Celano e i
vescovi marsi si riaccendono le ostilità per il controllo dei territori
marsicani.
____________
1170: I conflitti fra
Annibale e i vescovi marsi sono tali che i Normanni intervengono
direttamente per mettere pace fra le due parti.
____________
1178: I Normanni obbligano il
conte di Celano Annibale a restituire al Vescovo dei Marsi, il controllo dei
molini, i canali d'irrigazione, i pascoli e i bacini di pesca della Valle di
Carrito (Phoeb., II Catalogus, 18).
__________________
1180: Annibale continua nella politica di cercare di disturbo verso la chiesa
locale, al fine ultimo di spostare la sede della Diocesi dei Marsi a Celano.
___________________
1188: Papa Clemente III emana
una Bolla, inviata al Vescovo dei Marsi Eliano.
- Il papa nella bolla
riconferma la chiesa di Santa Sabina di San Benedetto dei Marsi, quale sede
della Diocesi dei Marsi. Nella stessa egli conferma ad Eliano i confini della diocesi dei Marsi, già
precedentemente definiti nel 1115 con il vescovo San Berardo della famiglia
Berardi.
Nella bolla inoltre s'invita i
canonici di Celano a rispettare l'autorità del vescovo, pena la scomunica.
- Nella bolla vengono citate
le chiese celanesi di S. Giovanni, San Marcello, Sant'Angelo in Arcu, San
Basilio in Turre, Santa Maria in Palude, Santa Maria in Porciano, San Lorenzo in
Cuna e San Gregorio in Pensula. (Di Pietro 1969, 314).
- Oltre a ciò nella bolla sono
considerate anche le chiese dipendenti dall'Abbazia di Montecassino presenti nel
territorio di Celano, ovvero la chiesa di San Vittorino e la chiesa di San
Benedetto in Tilia, San Habundi in Arcu e la chiesa di San Adriano dipendente
dall'Abbazia di Farfa (Chron.Farfa., II, 282).
- Da questa bolla emerge poi
la grande importanza, che continua ad avere, la chiesa di San Cesidio di
Trasacco nell'ambito della Diocesi dei Marsi
1188:
Il conte di Albe, Pietro I, dota la chiesa di S. Cesidio
in Trasacco, di possessi sulle rive lacustri.
__________________
1189:
Muore Annibale Berardi conte di Celano. Gli succede il
cugino Pietro I conte di Albe.
- Pietro riunendo in se le
contee di Celano ed Albe torna ad avere il controllo quasi completo del
territorio della vecchia contea marsa. Tuttavia le due contee pur avendo nella
persona di Pietro il punto di riferimento politico rimangono divise sul piano
amministrativo
- Celano diventa a partire da
questo momento il centro più importante della Marsica.
1189:
Pietro I cambia il territorio amministrativo delle due
contee di Albe e Celano.
- Celano annette a livello
ammistrativo i paesi di Trasacco, Luco, Villavallelonga e Collelongo
__________________
1198 1 aprile: Pietro I
riconosce alla chiesa di San
Cesidio di Trasacco il diritto
alla pesca nelle acque del
Fucino.
__________________
1213: Tommaso Berardi, conte
di Albe, e per sua scelta anche conte di Celano è nipote di Riccardo conte di
Celano, sposa Giuditta del Molise, ereditando da lei la grossa contea del
Molise.
1213: Tommaso dopo il
matrimonio con Giuditta si firma Tommaso conte di Celano, Albe e Molise.
1213: Tommaso riconferma alla
chiesa di San Cesidio di Trasacco tutti i diritti di pesca nel lago avuti in una
precedente donazione. Inoltre nel documento vengono precisati anche i confini
terrestri di pertinenza della chiesa: viene
citata la girata detta "Cretaro", il "Monte Ardito", la "Fossa detta Lapidaria",
la località " Alluny".
- Nell'ordinanza di conferma
alla chiesa di San Cesidio, egli si firma "Celani, Albe et Molisi comes" e ciò
senza avere il diritto ufficiale di essere conte di Celano, essendo tale titolo
di pertinenza con lo zio Riccardo (Arch.Coll. Trasacco, doc. VII).
1213: Riccardo di Celano
condanna duramente l'atto del nipote firmato per la chiesa di San Cesidio,
essendo tale territorio non di sua competenza.
__________________
1220-50: La chiesa di Trasacco viene completamente
ristrutturata con pianta basilicare a tre navate, abside
circolare, campanile quadrato affiancato sulla navata
laterale destra, con decorazioni scultoree interne
(Ambone) e il bellissimo "Portale delle Donne" di scuola
benedettina degli inizi del duecento.
______________
1221
circa: Muore il conte di Celano Riccardo Berardi. Gli
succede il nipote Tommaso, già conte di Alba Fucens.
_________
1222:
Ci sono diversi tentativi attuati dal papa per riportare
nella giusta dimensione le forti ambizioni del conte
Tommaso di Celano.
-
Tommaso riceve diverse offerte e suppliche per cambiare
i suoi piani. Tommaso risponde di no a tutte le offerte.
1222:
Federico II decide d'intervenire direttamente e
duramente contro il conte celanese.
1222:
Scoppia la guerra fra Federico II e il conte di Celano.
1222:
Tommaso nonostante l'inferiorità numerica riesce a tener
testa alle truppe imperiali
1222:
Federico II decide di essere più energico contro Tommaso
e attacca duramente e direttamente Celano e altre sedi
del territorio di Tommaso.
1222-23: In questa fase l'intera Marsica viene coinvolta
nella guerra fra i due contendenti.
1222-23: Le scorrerie degli imperiali e dell'esercito di
Tommaso sono continue.
1222-23: In una occasione Tommaso riesce ad evadere
dall'accerchiamento di Federico e con alcuni uomini si
vendica tramite scorrerie, di alcuni paesi della Marsica,
che a suo dire si sono resi colpevoli di aver agevolato
Federico II.
-
L'esasperazione delle genti marse in questa fase è molto
forte.
________
1223: Vittoria definitiva di Federico II su
Tommaso e sui sogni di gloria
della sua famiglia.
- Celano è espugnata e distrutta
dalle truppe imperiali e i suoi
cittadini vengono deportati in
massa e smistati tra Malta e la
Sicilia.
- Tommaso
sconfitto viene privato da
Federico II di tutti i suoi beni
e costretto a riparare a Roma.
_________
1225: San Tommaso di Celano
visita Celano e la Marsica,
ovvero la sua patria distrutta
dalle guerre degli anni prima.
- In questa circostanza abbiamo
raccontate dallo stesso Tommaso
gli episodi del mantello dato ad
una vecchietta povera e
infreddolita "in palatio
Episcopi Marsicani.., apud
Celanum (2 Cel. 86: Anal. Franc.
X, 182) e della morte del
Cavaliere di Celano ("miles
quidam") durante una sua
predicazione "ad Celanum"
(3Cel.: Anal. Franc. X, 288),
quest'ultima rappresentata negli
affreschi giotteschi della
basilica superiore di Assisi (Odoardi
1982)
___________________
1252: I Berardi tornano
a controllare la contea di Celano e di Albe e la manterranno fino al 1423
____________
1256:
Il conte di Celano Ruggero I Berardi costruisce la
chiesa di San Francesco sotto il monte Tino.
_________________
1258:
Manfredi fa spargere la voce che Corradino sia morto.
Così poco dopo si autoproclama nuovo re di Sicilia
____________
1262:
I papi che si succedono dopo la morte di Federico II,
provano a detronizzare gli Svevi del regno siciliano.
Per questo cercano strenuamente un canditato adatto a
questo scopo.
Papa
Urbano IV individua tale canditato in Carlo Valois-Angiò.
Il papa offre a questi la corona siciliana. Carlo dopo
un 'iniziale diffidenza accetta l'offerta papale
_______________-
1263
29 marzo: Papa Urbano IV scomunica Manfredi e lo
dichiara decaduto dalla corona di Sicilia
________________
1265
1265
28 giugno: A Roma Carlo d'Angiò è indicato dal papa come
prossimo re di Sicilia.
-
Carlo si rende conto che per avere stabile quella corona
deve battere Manfredi, inviso al papa. Carlo si prepara
per affrontare in battaglia Manfredi. Egli conta che i
vari castelli e paesi si schierino dalla sua parte;
invece come era già accaduto in Lombardia e nell'Emilia
Romagna, trova le porte chiuse ovunque.
1265:
Il conte di Tagliacozzo Andrea De Ponte e gli altri
baroni, conti e militi insieme alle varie università del
giustizierato d'Abruzzo fanno giuramento di fedeltà a
Carlo d'Angiò nelle mani dei fratelli di Carlo, Odone e
Andrea Brancaleone in qualità di inviati del fratello.
1265:
Manfredi saputo del tradimento dei vari nobili, inizia a
vendicarsi di essi attraverso taglieggiamenti e
ritorsioni varie.
- In
questa occasione ad esempio le case di Pereto, che sono
appena fuori le mura vengono distrutte. I peretani
riescono a fare in tempo a salvare bestie e masserizie
che erano state rinchiuse nel castello poco prima.
1265:
Carlo nel frattempo riceve i rinforzi dalle principali
famiglie romane e dai Depontibus. Con esse muove contro
Manfredi posizionandosi presso Arsoli, dove spera di
attaccarlo l'indomani.
1265:
Manfredi tuttavia, saputo dell'arrivo delle forze guelfe
di Toscana, Lombardia ed Emilia, decide di retrocedere a
Napoli
1265:
A questo punto Carlo decide di tornare a Roma
__________
1266
6
gennaio: Carlo d'Angiò è nominato a Roma dal Papa
Clemente IV, nuovo re di Sicilia.
gennaio: Carlo I si affretta ad invadere il Regno di
Napoli.
- in
poco tempo occupa i castelli di Arce, di S. Gennaro, di
Rocca Rinalda, il monastero di Montecassino, che
riconsegna all'abate ed ai monaci, Capua e le altre
terre fino a Benevento, nella valle del Calore.
10
febbraio: Carlo I viene raggiunto a Roma dal grosso del
suo esercito e inizia a muoversi per incontrare in
battaglia Manfredi di Svevia.
Febbraio: Molti sostenitori della prima ora di Manfredi
lo tradiscono e si schierano con Carlo I
Febbraio: Manfredi vedendosi abbandonato da una parte
dei suoi decide di ripiegare andando a Benevento.
26
Febbraio: Battaglia di Benevento
Manfredi raggiunge Benevento e qui incontra le truppe di
Carlo I. Qui abbiamo la battaglia finale tra Manfredi e
Carlo. La battaglia è cruenta, e alla fine vincono le
truppe di Carlo. Manfredi muore in battaglia. Carlo I
diventa così anche praticamente re di Sicilia.
- In
questa battaglia, presenti nel quinto squadrone della
terza schiera, insieme ai romani, lombardi e toscani,
combattono anche i cavalieri e i fanti di Pereto e degli
altri paesi soggeti ai Depontibus.
-
Andrea Depontibus dimostra in questo modo la sua fedeltà
e disponibilità a Carlo I anche in altre circostanze.
1266:
Ruggero I dopo la battaglia di Benevento offre le sue
contee a Carlo I, comprese le rocche di Leporanica e S.
Stefano di Sessanio.
1266:
Carlo I, dopo aver visto con quanta semplicità essi
abbiano tradito Manfredi, non si fida dei feudatari del
suo nuovo regno e inizia ad adottare una politica
repressiva che dopo poco tempo sfocia in un governo
dispotico.
- Gli
atti, che ne seguono sono i seguenti: non viene più
convocato il parlamento, i funzionari governativi
vengono scelti tra gente del seguito del re, fatta
eccezione per gli esattori d'imposta, e il commercio
passa in gestione dai commercianti del regno ai mercanti
toscani.
___________
1267
1267: Aumenta la tassazione
fiscale nel regno siciliano e ciò per finanziare l'apparato militare e
amministrativo angioino
1267: Carlo I mantiene
l'esenzione per il clero come concordato con il papa Clemente IV.
1267:i I nobili del regno si
lamentano del cattivo governo angioino e provano a rovesciarlo cercando di
restaurare la vecchia autorità sveva, nella persona del giovane Corradino,
figlio di Corrado IV
1267: Corradino accetta di
tornare in Italia per reclamare i suoi diritti al trono siciliano
1267: Corradino inizia a
pianificare il suo viaggio in Italia, pensando d'invadere la Toscana per poi
salpare per la Sicilia da cui risalire per la penisola e riprendersi il regno.
1267: Papa Clemente IV per
contrastare il ghibellino nomina Carlo paciere della Toscana.
- Facendo così il papa
permette a Carlo di controllare la Toscana fatta eccezione tranne per Siena e
Pisa rimaste fedeli alla causa ghibellina.
agosto-settembre: Corrado
Capece organizza rivolte in Sicilia contro Carlo I.
21 ottobre: Corradino arriva
in Italia giungendo a Verona, dove è accolto festosamente. Poco tempo dopo
raggiunge Pavia dove si ferma per qualche tempo.
________________
1268:
Gennaio: Corradino,
appena quindicenne, lascia Pavia e si reca a Vado Ligure, Qui s'imbarca con il
suo seguito alla volta di Pisa.
Gennaio: Corradino
raggiunge Pisa e qui si ferma per alcuni mesi, in attesa del resto del suo
esercito.
2 febbraio: Lucera
(città della Puglia) diventa un'enclave ghibellina all'interno del regno
siciliano. Lucera è difesa strenuamente da una guarnigione musulmana fedele a
Corradino. Essi la difendono valorosamente dagli angioini, che non vogliono
alcun tipo di enclave sveva nei loro territori. Corradino fa sapere loro di
volerli raggiungere per sostenerli e combattere insieme a loro.
2 maggio: L'esercito
di Corradino arriva a Pisa
Giugno: Corradino si
mette in marcia da Pisa verso Lucerna
21 luglio: Corradino
raggiunge con il suo esercito Roma. Qui staziona qualche giorno e poi riparte
verso Lucerca attraversando la via Valeria tramite i passi abruzzesi.
Agosto: Mano a mano
che Corradino si avvicina in Abruzzo i vari feudi locali, sapendo la posta in
gioco, si posizionano chi a sostegno di una parte e chi a sostegno dell'altra.
Come ad esempio avviene per Tagliacozzo e Alba Fucens, dove nel caso della prima
troviamo la famiglia De Pontibus, signora di Tagliacozzo, che sostiene Carlo I.
Mentre invece nel caso della seconda abbiamo i i signori di Albe che sostengono
Corradino.
Agosto: Corradino
arriva in Abruzzo e si dirige verso Alba Fucens.
23 agosto: Corradino
giunge nei pressi di Tagliacozzo e qui incontra gli uomini di Carlo I d'Angiò ad
attenderlo e con cui entra subito in conflitto.
Nei pressi di
Tagliacozzo, e più precisamente nei Piani Palentini nella zona fra Scurcola
Marsicana e Albe avviene la famosa battaglia fra Corradino di Svevia e Carlo I.
La battaglia fra i due
è da subito cruenta, all'inizio la sorte sembra andare a vantaggio di Corradino,
poco dopo però le cose cambiano e Carlo I stravince contro l'esercito di
Corradino.
Corradino si salva a
stento e insieme al cugino Federico che lo accompagna fugge con pochi uomini al
seguito verso Roma. Arrivati qui chiedono aiuto, ma nessuno glielo concede e
così decidono di raggiungere Nettuno per imbarcarsi e fuggire via.
Tuttavia Corradino
viene riconosciuto e arrestato. Poco dopo è trasferito a Napoli dove viene
giustiziato. Così ha fine la dinastia Sveva.
27 agosto: Gli
angioini riescono ad espugnare Lucera.
agosto-settembre: Carlo I
arrabbiato con quei feudi che hanno dato sostegno a Corradino, si vendica distruggendoli. Tra essi ci sono
anche diversi feudi abruzzesi tra cui spicca Alba Fucens
e Pietraquaria appartenenti ai Berardi.
- I Berardi vengono
privati di tutti i loro feudi (Alba Fucens - Celano -
Molise)
- Carlo I distrugge i
paesi di Alba Fucens e Pietraquaria. Gli abitanti di
Alba Fucens trovano rifugio nei villaggi vicini o
addirittura ne creano di nuovi.
settembre: Carlo I
sostituisce i feudatari ribelli con nobili francesi e
trasferisce la capitale da Palermo a Napoli.
settembre-ottobre:
Nella Marsica Carlo I insedia i monaci cistercensi
presso Scurcola Marsicana, dove viene edificata a
memoria della grande battaglia, una imponente abbazia,
denominata Santa Maria della Vittoria.
- I monaci ottengono
il controllo dell'attività pescatoria nelle acque del
lago Fucino.
______________
1324: Si conosce che
la chiesa di San Cesidio è inserita nel plebanatu di San
Cristina di Aielli, e sappiamo che l'abate di San
Cesidio è Berardo e paga per la chiesa 24 tarini.
______________
1328: I celestini di
Casareni di San Marco di Aielli si trasferiscono presso
il nuovo monastero di San Marco alla foce in costruzione,
presso l'interno delle Gole di Celano al di sopra la
Fonte degli Innamorati a contatto con la chiesa di Santa
Maria intra Fauces
_____________
1330 circa: Pietro I
conte
di Celano dal 1322 circa, fa costruire la nuova chiesa di San Francesco
con annesso convento presso le nuove mura di Celano.
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1345: I francescani
vanno ad abitare il nuovo convento di San Francesco di
Celano.
___________________
1370-85: Ruggero II conte di
Celano
avvia i lavori di costruzione di nuove chiese locali
come San Pietro In Apianico, San Marcello in Leone di
Peschia, San Pietro a Rovere vicino il mastio sommitale,
San Antonio in San Sebastiano dei Marsi, Santa Maria di
Ovindoli presso la parte vecchia del paese.
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1392: Pietro II inizia la costruzione della nuova chiesa di San
Michele Archangelo con annesso monastero
___________________
1396: I monaci
celestini del monastero di San Marco alle Foci si
trasferiscono presso il monastero di San Michele
Archangelo di Celano.
- Questo monastero risulta subordinato
all'abbazia di Santo Spirito di Sulmona. A esso fanno
riferimento diverse chiese locali.
____________
1394: La contea di Tagliacozzo
è dominio della famiglia Orsini
______________
1400 circa: Gli Orsini
divengono conti di Albe
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1387-1417: Scisma d'Occidente: La
chiesa romana si divide in due fazioni. La fazione romana presente a Roma e
un'altra presente ad Avignone. Le due sedi corrispondono in questo momento a due
modi d'interpretare la figura e la politica papale. A queste due fazioni fanno
riferimento diversi paesi europei in costrasto fra di loro per altri motivi
politici
1387-1417: Nella Marsica si creano due
fronti opposti: uno devoto alla fazione di Roma con Giacomo Romano e
Gentili Maccafini e uno di fede avignonese con punti di riferimento nelle figure
di Pietro Albertini e Giuliano Tomasi.
___________
1423: Muore Pietro l'ultimo conte Berardi di Celano. La contea passa alla
sorella Giovanna
che però la perde
temporaneamente a favore della famiglia Colonna
_______________
1430 circa: Giovanna torna in
possesso della Contea di Celano
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1431-62: Giovanna Berardi
coadiuvata dai mariti gestisce molto bene la contea di Celano che con lei
migliora sia urbanamente che economicamente.
_______________
1430-1504: Gli Orsini e i
Colonna si litigano con grandi battaglie la Marsica Occidentale
______________
1463: La contea di Celano
passa sotto il controllo della famiglia Piccolomini
1504: Il regno di Napoli
diventa spagnolo e viene abbassato al grado di vicereame. I Colonna sono
elevati a duchi di Tagliacozzo e Baroni della Valle Roveto e di Carsoli. Da
questo momento e per i successivi tre secoli i Colonna domineranno la scena
politica della Marsica, facendosi ben volere dalla popolazione.
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1580: Il vescovo Matteo Colli ottiene
con la bolla di papa Gregorio XIII lo spostamento della sede della diocesi dei
Marsi da Marsia a Pescina. Contemporaneamente il vescovo Colli per garantire una
sede alla nuova alla diocesi dei Marsi presso Pescina, fa costruire la nuova
cattedrale di Santa Maria delle Grazie.
1580-96: Il vescovo Colli a Pescina
istituisce il seminario diocesano
Coocattedrale di Santa Maria
delle Grazie di Pescina (cattedrale dei Marsi dal 1580 al 1924)
(Immagine personale)
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1596: Fine della costruzione della
nuova cattedrale di Santa Maria delle Grazie a Pescina. Con essa vengono anche
realizzati la casa vescovile
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1613: La chiesa di Santa Maria delle
Grazie di Pescina ottiene il definitivo riconoscimento ufficiale di "Cattedrale"
da Papa Paolo V
1613: Il vescovo Peretti consacra Santa
Maria delle Grazie a cattedrale dei Marsi
1613-28: Viene indetto dal vescovo
Peretti il secondo sinodo diocesano.
______________
1656: Una grave pestilenza
colpisce in modo forte l'intero territorio italiano compreso il sud Italia dove
si diffonde in poco tempo. In Abruzzo la pestilenza colpisce duramente nella
sola Marsica in un anno di peste si hanno circa 4.000 morti.
I religiosi per dare le
unzioni ai malati devono armarsi di cannule lunghe. Tra i malati e morti
compaiono molti religiosi. La Diocesi dei Marsi in questa circostanza agisce
come può per dare sostegno ai malati e alle persone sane soprattutto nel
conforto religioso.
_______________
1664-80: Il vescovo Petra pubblica
postume le Historiae Marsorum libri tres dell'abate Muzio Febonio, prima opera
di carattere storico sulle origini e i vescovi della diocesi marsicana.
_______________
1703 e 1706: In Abruzzo si
verificano due forti terremoti che sconvolgono il territorio regionale, il primo
è il sisma dell'Aquila del 1703 e il secondo il sisma della Majella del 1706. I
sismi sono molto forti e si risentono molto bene anche nella Marsica dove
provocano molti danni e crolli. Qui sono molte le chiese che crollano per i due
terremoti.
Carta dei confini della
Diocesi dei Marsi del 1735. (Immagine da Wikiedia)
1710-40: Ricostruzione e
restauro delle chiese distrutte o danneggiate dai terremoti d'inizio '700
secondo il gusto tardo barocco.
1760-76: Il vescovo Mattei trasferisce
il palazzo episcopale da Pescina a Celano, a causa della cattive condizioni
della sede di Pescina.
- Questo crea forti malumori nella
comunità pescinese nei confronti di Celano.
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1800-15: La chiesa locale si
schiera per il ritorno dei Borbone ed è contro il nuovo regime francese di
Giuseppe Bonaparte e Gioacchino Murat.
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1860-62: Il clero locale
della Marsica si schiera apertamente contro l'unità italiana e si dichiara
favorevole ai Borbone. I preti dei piccoli paesi della Marsica, autentica
istituzione locale convincono molte persone ad imbracciare le armi per
rivoltarsi al nuovo stato di cose. Inoltre il clero locale si schiera per
l'alleanza fra monarchia borbonica e briganti. Questi spingono il popolo ad
appoggiare i briganti. Dopo poco tempo l'alleanza fallisce e il popolo arriva ad
appoggiare la polizia locale, appoggiando di lato il nuovo stato italiano. Il
clero viene un po' messo da parte dall'indubbia vittoria che sta riportando il
nuovo stato italiano nello sconfggere i briganti.
1870: Il brigantaggio viene
definitivamente sconfitto dalla polizia italiana.
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1878: Terminano i lavori di
prosciugamento del Lago Fucino da parte del banchiere Torlonia
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1890: La condizione
economica nella Marsica è ancora molto lontana dagli standard del nord Italia.
CIò spinge molti giovani a cercare fortuna all'estero. E' l'inizio della prima
grande emigrazione di massa.
1890-1900: Di fronte a
tanta giovane gente che parte il clero locale cerca di dare conforto a coloro
che rimangono e cercare di dare una mano anche a coloro che partono.
_______________
1900-14: La Marsica
d'inizio '900 è un'area a grande devozione religiosa. In ogni paese della
Marsica le feste religiose sono vissute con grande partecipazione emotiva.
Dipinto di una festa
religiosa molto sentita di Civita d'Antino d'inizio '900.
1900-14: Nella Marsica si pensa che
sarebbe il caso di trasferire la sede vescovile da Pescina ad Avezzano a causa
della crescente centralità politica che viene acquisendo la cittadina marsicana.
Ciò segnerebbe una centralità definitiva di questa nei confronti del resto dei
centri marsicani. Ciò provoca forti malumori a Pescina, dove la comunità
pescinese vuole mantenere in Pescina la sede.
1915 13 gennaio: Terremoto di Avezzano.
Il grave sisma colpisce indistintamente tutta la Marsica portando morte e
distruzione ovunque. Paesi come Pescina, San Benedetto dei Marsi, Magliano dei
Marsi, Collarmele, Lecce nei Marsi, sono completamente distrutti. L'intera Valle
Roveto è gravemente danneggiata riportando numerosi morti e tanti altri
territori e frazioni della Marsica sono rasi al suolo.
Resti di Avezzano dopo il
terremoto del 1915. (Immagini da Internet)
La sola Avezzano conta la totale distruzione dei suoi
edifici e la morte di 10.000 persone su un totale di circa 13.000 unità
residenti.
14 gennaio-maggio: Viene avviata la
prima fase di emergenza per un lieve ritorno alla normalità
1915: Il vescovo e tutti gli
ecclesiali sostengono come possono la popolazione colpita dal gravissimo sisma.
1915: L'Italia entra nella 1
guerra mondiale a fianco al blocco dell'Intesa
1915: La grave distruzione
degli uffici della Diocesi dei Marsi a Pescina spinge il vescovo a trasferire
temporaneamente la sede della Diocesi dei Marsi a Tagliacozzo.
_______________
1915-18: Con la grande guerra la
ricostruzione materiale e sociale procede lenta e molte persone sopravvissute
all'immane tragedia rimangono sfollate e con scarse risorse per andare avanti.
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1918: Fine della guerra mondiale
1918: Riprende la ricostruzione della
Marsica
1918-19: Il grave morbo della
Spagnola colpisce duramente i paesi marsicani producendo numerosi morti
___________
1920-29: Avezzano e il resto della
Marsica sia pure lentamente iniziano a essere ricostruite.
- Avezzano è confermato il centro
principale della Marsica, quello dove vengono man mano ricostruite tutte le
precedenti istituzioni.
- In questo clima di ricostruzione
s'inserisce l'opera egregia del vescovo Bagnoli scampato al terremoto poichè si trovava a Roma al momento del sisma.
L'opera di Bagnoli si muove di
concerto con quello delle altre autorità. Contemporaneamente si fa strada l'idea
di trasferire ad Avezzano la sede vescovile per dare maggiore centralità alla
cittadina e maggiore slancio all'opera di ricostruzione.
1920-23: La discussione circa il
trasferimento della sede vescovile da Pescina ad Avezzano accende lo scontro fra
le due realtà che seppur distrutte, non vogliono cedere su questo punto.
Alla fine la spunta Avezzano, cui va il
trasferimento della sede vescovile.
1920: Il vescovo Bagnoli in
attesa della costruzione della prima chiesa ad Avezzano, vista anche la
distruzione delle strutture religiose a Pescina, sposta provvisoriamente la sede
della Diocesi dei Marsi presso i locali del Palazzo Ducale di Tagliacozzo
____________
1922: Il Fascismo sale al
potere in Italia
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1923: Duro scontro fra i
pescinesi e gli avezzanesi circa il trasferimento della Diocesi dei Marsi ad
Avezzano
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1924 16 gennaio: Papa Pio XI concede il
trasferimento della sede vescovile da Pescina ad Avezzano.
1924: La sede della Diocesi
dei Marsi è spostata dal Palazzo Ducale di Tagliacozzo presso la nuova chiesa di
San Giuseppe in Avezzano in attesa della costruzione della nuova cattedrale di
San Bartolomeo.
1924: Vengono avviati i lavori di
costruzione della nuova cattedrale di Avezzano dedicata a San Bartolomeo.
Costruzione della cattedrale
di San Bartolomeo negli anni '30
(Fonte da abruzzo24ore.tv)
____________________
1937: Viene inaugurata la nuova
cattedrale di San Bartolomeo di Avezzano, nuova sede della Diocesi dei Marsi.
_________________
1939: Inizia la 2 guerra mondiale
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1940: L'Italia entra in guerra a fianco
della Germania
___________
1943: Crollo del vecchio stato
italiano. La Germania invade l'Italia. Gli alleati insieme agli antifascisti
iniziano a liberare l'Italia
1943: La guerra fra tedeschi e
alleati provoca immani tragedie proprio in Abruzzo e in special modo nella
Marsica che si trova vicina alla linea di confine Gustav e ospita il centro di
comando tedesco per il Sud Italia a Massa D'Albe
___________
1944: Battaglia di Montecassino:
Alleati e antifascisti cercano di forzare la linea Gustav e liberare il Centro
Italia nella morsa tedesca.
aprile-maggio: Gli alleati per
indebolire i tedeschi bombardano la Marsica, in questo momento sede del comando
tedesco negli Appennini.
- Avezzano viene duramente
bombardata dagli Alleati. Anche la cattedrale di Avezzano viene leggermente
danneggiata dai bombardamenti
Bombardamento alleato su
Avezzano del 19-3-1944. (Immagine da Wikipedia)
Strada di Avezzano nel 1944
bombardata dagli Alleati in una delle tante azioni contro la città.
- La cattedrale per fortuna subisce
solo pochi danni dai bombardamenti alleati. A fine guerra i danni vengono
riparati e la struttura può continuare il suo cammino di guida e accoglienza.
giugno 44: Gli alleati e gli
antifascisti liberano il Centro Italia dal gioco nazista.
11 giugno: La Marsica è
liberata dai Tedeschi
__________
1945 aprile: L'Italia è liberata
definitivamente dai nazisti
agosto: Termina la 2 guerra mondiale
1945-60: La ricostruzione
della Marsica procede veloce allo stesso modo della Diocesi dei Marsi.
- La Marsica viene
rilanciandosi economicamente attraverso la costituzione di nuove opere pubbliche
e private che creano nuova occupazione e nuove possibilità di crescita.
_____________
1946: L'Italia diventa
una repubblica
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1947-51: La chiesa locale
cerca di fare da elemento moderatore nella controversia tra i Torlonia e i
contadini riguardo le terre fucensi.
____________
1950: Lo Stato interviene
nella diatriba tra contadini e Torlonia tramite il varo della riforma agraria
_________
1951: Vengono confiscate le
terre del Fucino ai Torlonia e rigirate ai contadini.
- I contadini sono i nuovi
proprietari delle terre del Fucino
1951-70: Viene completata con
la costruzione di una serie d'infrastrutture stradali, l'opera di ricostruzione
post sismica della Marsica
1951-70: La chiesa nota con
preoccupazione lo spopolamento del territorio marsicano
1960: Avezzano si
compenetra sempre di più nel suo ruolo guida della Marsica, anche sul piano
religioso dove il vescovo dei Marsi rimane una delle figure più importanti
dell'intera zona.
Piazza Duomo di Avezzano con
lo sfondo della Cattedrale nel 1960. (Immagine da Internet)
______________
1972: La diocesi dei Marsi
entra a far parte della provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi dell'Aquila
come diocesi suffraganea
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1980-90: Nonostante lo
spopolamento la Marsica vive un nuovo decollo industriale
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1985 25 marzo: Papa Giovanni
Paolo II visita Avezzano e Telespazio. La visita di Giovanni Paolo II fa da
cassa di risonanza per tutto il centro Italia nel mostrare Avezzano e la Marsica
come un territorio ricco, in ascesa economica, sociale e amministrativa.
Dipinto posto presso il
Santuario della Madonna di Pietraquaria in ricordo della visita del Papa
Giovanni Paolo II ad Avezzano nel 1985 (Immagine personale)
Questo papa a differenza di
tanti altri è sempre stato attaccato alla Marsica dove viene spesso in privato
per vivere la montagna, da grande amatore quale era. Egli ama molto sciare e non
si contano le numerose visite private fatte a Ovindoli per poter sciare in
tranquillità. La Marsica deve molto a questo papa che ha saputo dare nell'animo
di chi lo ha conosciuto o solo incontrato una grande forza d'animo.
______________
1986 30 settembre: In forza
del decreto Cum procedere della congregazione per i Vescovi, la diocesi
ha assunto il nome attuale, pur mantenendo la denominazione latina di
Dioecesis Marsorum, diocesi dei Marsi.
1986: Storica visita di Papa
Giovanni Paolo II ai Piani di Pezza presso Rocca di Mezzo per l'incontro con
13.000 scout dell'Agesci
Giovanni Paolo II nell'importante incontro del 1986 presso i
Piani di Pezza (Rocca di Mezzo)
1992: Viene creato presso il
castello di Celano, in collaborazione con la Diocesi dei Marsi, il nuovo museo
d'Arte Sacra della Marsica
________________
2000-10: La Diocesi dei Marsi
s'impegna, attraverso varie iniziative, nello sviluppo del territorio,
come con l'aiuto a famiglie
disagiate economicamente, o vittime di fenomeni importanti come l'usura.
10) Articolo scientifico :
"Tracce archeologiche di un terremoto tardo-antico nella Piana del Fucino
(Italia centrale) di F. Galadini, E. Falcucci, A. Campanelli, E. Ceccaroni.