Earth, Wind & Fire
Uno dei gruppi più importanti e longevi della musica nera,
gli Earth, Wind & Fire nascono nel 1969 intorno alla figura
di Maurice White e del fratello Verdine, che riescono ad ottenere un contratto con la
Warner Bros. ed esordire nel 1970 con l'album omonimo. Dopo un secondo lavoro uscito
l'anno successivo per la stessa casa discografica, la band cambia di formazione, con
l'entrata dell'ottimo vocalist Philip Bailey, e passa alla Columbia, per la quale esce nel
1972 l'album "Last Days and Time", un disco discreto, come anche il successivo
"Head to the Sky"(73), ma che non riescono ancora a conquistare il successo
sperato. La musica funky-soul proposta dal gruppo, ricca di fiati e contaminazioni
pop, R&B e jazz, comincia a far breccia tra il pubblico con
"Open Your Eyes"(74), ma esplode fragorosamente con lo splendido "That's
the Way of the World"(75) e l'incredibile live "Gratitude" uscito nello
stesso anno. Da questo momento in poi il complesso infila una serie di lavori strepitosi,
sia per qualità musicale che a livello di vendite, arrivando in cima alle classifiche con
quasi tutti i singoli usciti tra il '75 e il '79. Sul finire della decade il sound degli
EWF risente nettamente dell'influenza del pop californiano. Nascono così due dischi come
"I am"(79) e "Faces"(80), quest'ultimo un eccellente doppio album poco
amato dalla critica, che conclude il periodo migliore della band. I lavori che
seguono sono poco incisivi, anche se, sia "Raise"(81) che
"Powerlight"(82), contengono alcuni buoni brani, mentre é assolutamente
deludente "Electric Universe"(83), che si rivela un fiasco commerciale e porta
allo scioglimento del gruppo.
Philip Bailey inizia una carriera solista di buon successo,
mentre Maurice White prosegue come produttore e compositore, pubblicando un solo disco
come interprete nel 1985.
Gli Earth, Wind & Fire si riformano
nel 1987, pubblicando un nuovo album, "Touch the World", ma la musica del gruppo
non é più la stessa, persa tra sonorità moderne, spunti di soul e R&B
elettronico con addirittura alcuni episodi di rap. Lo stesso discorso vale per i lavori
successivi, "Heritage"(90), "Millenium "(93) e "In the Name of
Love"(97), che non riescono a ricreare la magia di un tempo e lasciano l'amaro in
bocca ai vecchi fans della band.
Da notare che nella discografia viene inserito un solo Greatest
Hits, quello del 1978, perché ricco di inediti, mentre non vengono considerate le
innumerevoli Collections uscite negli anni '80 e '90.
Discografia
Earth, Wind & Fire
(Warner Bros. 1970)
The Need of Love (Warner Bros. 1971)
Last Days and Time (Columbia 1972)
Head to the Sky (Columbia 1973)
Open Your Eyes (Columbia 1974)
That's the Way of the World (Columbia 1975)
Gratitude (Columbia 1975) live con inediti
Spirit (Columbia 1976)
All 'n All (Columbia 1977)
The Best of - vol. 1 (Columbia 1978) ant. con inediti
I Am (Columbia 1979)
Faces (Columbia 1980)
Raise! (Columbia 1981)
Powerlight (Columbia 1982)
Electric Universe (Columbia 1983)
Touch the World (Columbia 1987)
Heritage (Columbia 1990)
Millenium (Reprise 1993)
In the Name of Love (Atlantic 1997)