FOTOGRAFI VIAGGI ARTE LIBRI ITALIAN GLIDE HAWAIIANA STORIA LINKS METEO

RUBRICHE
Fotografi
Viaggi
Arte
Libri
Italian Glide
Hawaiiana
Storia
News
Links
Meteo

COMUNITA'
Surf Club 
Forum 
Sondaggio 

TOES OVER
Home
About
Collabora
Supportaci
Contattaci
Privacy
Disclaimer
Search Engine
Default di MS I.E.











Segnala toesover.it 
a un amico!
Il tuo nome:

La tua E-mail:

E-mail destinatario:

Commenti:

Copia: 



HAWAII - Maui  

APPUNTI DI VIAGGIO

Maui 2000 - di Ale "Zazza"


Hawaii, le tanto sognate Hawaii… Non mi sembrava ancora vero quando Massimo dell'agenzia di Modena mi chiamò in un assolatissimo giorno di fine luglio dandomi forse quella che definisco la migliore notizia che ricevevo da tempo immemore. La nostra lista d'attesa, dopo quasi un mese e mezzo di agonie, finalmente si era sbloccata e noi avevamo i nostri voli prenotati e confermati: andata su Kahului e ritorno quindici giorni dopo da Honolulu. Una liberazione e una notizia che meritava una bella “baracca” notturna con gli amici. 

Partenza 15 giorni dopo dall'aeroporto di Bologna e, dopo un viaggio di circa 24 ore tra voli, scali e transiti negli aeroporti di Francoforte e San Francisco, finalmente Maui. Nonostante le fatiche del viaggio, al nostro arrivo a Kahului una grossa eccitazione ferveva in noi, tanto che l'autista dello shuttle dell'Alamo Rent a Car - una grossa "donnona" dalle tipiche caratteristiche somatiche polinesiane - che ci stava accompagnando a ritirare la nostra machina, ci guardò e con un sorriso disse: "Relax guys, … you're in Maui!!" salutandoci con la mano destra con il primo Hang Loose della nostra storia.

Le Hawaii godono di un clima veramente fortunato che si divide essenzialmente in due stagioni: l'estate, che va da maggio a ottobre, e l’inverno, che tra l'altro coincide con le grandi mareggiate da nord, in cui le temperature si abbassano di alcuni gradi. In tutte le principali località di villeggiatura della costa le temperature variano tra un minimo di circa 26 gradi durante il giorno da gennaio a marzo, fino ad un massimo di 30-31 gradi da luglio ad ottobre, mentre le precipitazioni cadono maggiormente da dicembre a marzo, ma questo accade prevalentemente a ridosso delle vette delle montagne, alcune delle quali sono considerate tra le più umide della terra. Ma dovreste essere veramente sfortunati per avere in qualsiasi delle aree costiere pioggia sufficiente a rovinarvi le ferie!! L'unica variazione stagionale degna di rilievo che colpisce è lo stato dell'oceano. Lungo i tratti protetti dal litorale si può fare il bagno per tutto l'anno in un'acqua stupenda e tranquilla, mentre da ottobre fino ad aprile le onde oceaniche possono rendere estremamente pericolose le spiagge non riparate, alcune delle quali perdono anche la sabbia.

La prima settimana l'abbiamo trascorsa a Maui, che a mio parere è un'isola meravigliosa sia come paesaggi sia come modo di prendere la vita: la gente è ospitale e sempre pronta a darti consigli, il ritmo di vita è tutto tranne che frenetico, insomma un posto dove è possibile anche riposarsi. Noi abbiamo dormito nell'assolatissima South Khiei, affacciata sulla costa occidentale, dove ci sono praticamente 365 giorni all'anno di sole. Khiei si estende disordinatamente per più di 11 chilometri a sud di Ma'alaea beach e i suoi unici punti di riferimento sono un piccolo centro commerciale e molti blocchi condominiali e resort che si susseguono senza soluzione di continuità. Offre una numerosissima scelta di alloggi economici e ristoranti, oltre ovviamente a innumerevoli spiagge, ma non venite a Kihei aspettandovi una “città” nel vero senso della parola. I tramonti sono stupendi e l'atmosfera veramente rilassata, un buon posto da adottare come campo base per le varie escursioni sull'isola. Bellissima è Lahaina, sempre sulla parte ovest, e vista dall’oceano è ancora più bella: la strada principale sul lungomare è bordata da edifici con struttura in legno, le palme da cocco ondeggiano al vento su entrambi i lati del baniano che si erge al centro, le caratteristiche montagne verdi a picco di queste regioni dominano l'orizzonte, mentre i surfisti scivolano sulle onde destre e sinistre della spiaggia a sud del porto. Subito a sud del Lahaina Harbor c'è Lahaina Beach, con acque poco profonde, fondale sabbioso e onde abbordabili anche per i principianti, c'è anche una scuola, il “Maui Surfing School” che dà lezioni sia per i principianti che per i più esperti.

Tutta questa costa è un continuo susseguirsi di spiagge e baie per tutti i gusti: dalla lussuosissima zona di Wailea fino a nord di Lahaina e le attività sono tantissime, le caratteristiche cambiano da spiaggia a spiaggia anche in pochi chilometri, si va dalle più tranquille e balneabili adatte al completo relax e allo snorkeling, alle più movimentate dove è possibile fare windsurf, surf e bodyboard. Molto adatte per quest'ultimo le spiagge di Big Beach e Little Beach a pochi chilometri a sud di Wailea, sono due baie di sabbia dorata che si affacciano sull’oceano incredibilmente blu, separate fra loro da un piccolo promontorio che si può attraversare facilmente. Big Beach è una lunga curva di sabbia dorata che si estende per oltre 800m, non si vede neanche una costruzione ma soltanto una distesa perfetta di sabbia e potenti onde di shorebreak. Big Beach si affaccia direttamente sull'oceano e in acqua è necessario fare molta attenzione, a causa della mancanza di una barriera che protegga la spiaggia: nelle giornate giuste onde enormi si frangono proprio sulla riva e un po' più a largo la costa è costantemente battuta da forti correnti di ritorno. Questa è probabilmente la spiaggia migliore di Maui per fare bodyboard, il primo giorno che ci siamo andati ci attendevano risacconi di 2 metri e mezzo che frangevano con tonfi sordi da cagarsi sotto, ci sono comunque anche giornate abbastanza tranquille dove l'entrata in acqua è meno pericolosa.

Al di là delle scogliere rossicce al limite settentrionale c'è Little Beach, dove se vi può interessare è possibile fare nudismo. Nonostante che alle Hawaii sia vietato, questa è l'unica spiaggia dove è consentito mettersi in totale desabillé, o meglio, non si sa se sia proprio consentito ma qui nessuno ci fa caso e stando a quello che dicono non è mai successo nulla. Noi siamo andati per le onde, che in una zona della baia erano davvero belle, per quanto riguarda il resto... meglio calare un velo pietoso, anche perché in maggior parte si trovavano persone di 50-60 anni che esibivano con orgoglio le loro nudità. non che abbia niente contro di loro, però lo spettacolo … abbastanza triste! Se la media si abbassasse di una trentina d'anni le cose potrebbero essere decisamente + interessanti!!!

Chiusa questa piccola digressione di carattere sessuale torniamo a noi. Spiagge ce ne sono e anche tante e soprattutto l'accesso è libero a tutti perché sono considerate un bene dello Stato e non vengono privatizzate, quindi anche le più esclusive, che a prima vista possono sembrare ad uso esclusivo degli ospiti dei grandi Resorts, sono accessibili.

Una visita d'obbligo la merita sicuramente il vulcano Haleakala che con i suoi 3.055 metri domina e regola dall'alto le precipitazioni sull'isola, ad ovest del vulcano dove si trovano le zone di Khiei e Lahaina le precipitazioni durante l'anno sono poche e comunque di breve durata, mentre dall'altra parte i temporali sono frequenti tutto l'anno (anche se sempre di breve durata) contribuendo alla crescita di una fitta e rigogliosissima foresta pluviale. Dalla capitale Kahului in 60Km è possibile raggiungere la vetta del vulcano con una comodissima, ripidissima e tortuosissima strada. Il vulcano è parco nazionale e l'ingresso è di 10-15USD a vettura, ma ne vale proprio la pena. Prendetevela con calma e fermatevi ai vari viewpoint lungo la strada, non ve ne pentirete. Una volta raggiunta la vetta si aprirà innanzi a voi l'immensa caldera del vulcano dove sono ben visibili i coni vulcanici e le lunghe lingue delle ultime colate laviche. All'ingresso i ranger vi consegneranno la mappa del parco e i sentieri possibili per raggiungere i coni vulcanici. É una faticaccia bestiale soprattutto considerando che si cammina a quota 3000 metri, ma ne vale la pena. Noi siamo andati fino al primo cono che dista 2 miglia e mezza (da ripercorrere anche per il rientro, tutto in salita su ghiaia finissima, sabbia e polvere che ad ogni passo cedono sotto i tuoi piedi) e l'impressione che si ha nel coprire questo trail è incredibile, i colori che l'ambiente ti offre sembrano catapultarti in un paesaggio lunare in mezzo a sabbia vulcanica e a contrasti di colore che vanno dal verde delle pareti più alte della caldera al rosso dei coni vulcanici, al giallo e al nero delle colate al blu intenso del cielo che qui soprattutto al mattino presto è veramente pulito ... sembra un dipinto!! Sei in mezzo alla caldera di un vulcano (ormai spento per fortuna ... mi ero dimenticato di dirvelo) e cammini su quello che fino a poco tempo fa era un collegamento diretto col centro della terra, capace di sprigionare enormi colonne di roccia fusa e fumo e in grado di ipnotizzare e affascinare qualsiasi persona. Siamo rimasti almeno un'ora e mezza ad ascoltare il silenzio che regna su quello che doveva essere un vero e proprio inferno nel momento di massima attività vulcanica, a guardare e riguardare tutto quello che ci circondava. E' stato veramente un bel momento, anche e soprattutto perché con me e il mio amico barra c’erano solamente altre quattro persone a dividere quelle sensazioni.

Volendo, è possibile proseguire lungo il sentiero e visitare anche gli altri coni, alcuni dei quali veramente enormi, ma è una cosa da fare in tutta calma in tre o quattro giorni e soprattutto con un ottimo allenamento perché c'è da percorrere tanta strada, con la possibilità di bivaccare qualche notte in tenda in apposite aree attrezzate.

L’alba dalla vetta dell'Haleakala dicono che sia qualcosa di indimenticabile. Ho visto le foto dello spettacolo che ci siamo persi e a distanza di un anno abbiamo ancora il rimorso, perché purtroppo non siamo riusciti ad alzarci in tempo. Bisognava svegliarsi almeno verso le tre-tre e mezzo, in quanto da Khiei dove alloggiavamo noi ci volevano quasi 2 ore per raggiungere in macchina la vetta del vulcano.

Un’altra delle innumerevoli attività che in molti fanno a Maui è la discesa del vulcano in MBK: sessanta chilometri di sola discesa! Per questo bisogna affidarsi alle piccole agenzie locali sparse un po' ovunque a Khiei (se vi interessa prendete gli opuscoli informativi che trovate nei cafè e nei ristoranti, ci sono bacheche intere di tutte le attività che si possono fare sull'isola), la formula è più o meno questa: ti passano a prendere la mattina presto all'hotel (moooolto presto) e ti portano in vetta con dei pick-up attrezzati con biciclette al seguito, vi sparate l'alba a 3000 metri d'altezza, una bella colazione e poi in sella ad una bicicletta si inizia la discesa. Il prezzo se non ricordo male si aggirava intorno ai 70/80USD. I nostri 70 dollari ce li siamo tenuti in tasca per qualche giorno di noleggio in più delle tavole da surf, non ci sembrava un granché mettersi tutti in fila come oche al seguito dell'accompagnatore.

Un'altra bella spiaggia, neanche a dirlo, è Ho'okipa Beach, vero e proprio santuario del windsurf e del surf da onda sulla Northshore di Maui, pochi chilometri a ovest di Paia. La cosa che mi ha stupito particolarmente una volta arrivato alla spiaggia è la suddivisione della baia stessa a seconda degli sport: il lato destro era dedicato espressamente all'uso dei surfisti, con onde destre che rompevano a metà baia e molto vicino alla scogliera, mentre il lato sinistro era tappezzato da una miriade di vele coloratissime da windsurf che disegnavano evoluzioni da brivido. Il livello in acqua in questo spot è veramente alto e molti sono gli italiani e i francesi che ho incontrato. Grazie agli scogli sommersi che iniziano pochi metri al largo, le onde qui sono stupende e altrettanto lo sono le doti fisiche richieste per sopravvivere al loro impatto, non adatto a principianti. In estate le onde possono essere sufficientemente basse per l'entrata in acqua, ma a novembre…

Se siete fortunati potreste anche imbattervi in qualche bella session come è successo a noi e, perché no, se siete fortunatissimi magari trovare anche Robby Naish, che abita da queste parti e surfa indisturbato le onde di Ho'okipa regalando numeri che solo lui è capace di fare. Certo le onde non sono le stesse che si vedono durante la stagione invernale (fino a 5-6metri) ma comunque vedere persone che di punto in bianco ti regalano dei 360 senza il ben che minimo problema non è da tutti i giorni. Noi siamo rimasti catturati da questo spettacolo per almeno un paio d'ore.

Poco più a est di Hookipa Beach, attraverso qualche impervio sentiero che porta a mare, si trova JAWS - letteralmente "fauci" - autentico hot spot che in occasione delle grandi mareggiate invernali diventa enorme, generando onde di 12 metri d'altezza e più, dove solo i più bravi big-wave riders possono permettersi di uscire e provare a cavalcare quelle che potrebbero essere definite le onde della vita. Jaws per i surfisti locali si chiama anche con il nome indigeno Peahi, che in lingua hawaiana significa "lusingare, richiamare", perché grandi surfisti come Laird Hamilton, Dave Kalama, Pete Cabrinha le sentono a miglia di distanza, per gente come loro il tuono delle onde giganti che si abbattono su questa costa, altrimenti placida, è come un canto di sirene. A Jaws il frangente si genera solo quando l'onda lunga raggiunge determinate dimensioni. Dalla costa settentrionale di Maui una possente barriera sottomarina, generata da un'antica colata lavica, si protende verso il mare, imponente, sia per dimensioni che per inclinazione. A meno di un chilometro dalla riva la barriera sprofonda nel mare con un salto netto. Un'onda lunga di media altezza sui 3-4 metri supera la sporgenza del reef senza problemi, ma quando arrivano onde più grandi generate dalle burrasche che dalle coste del Giappone si spostano verso le Aleutine, s'impennano verso l'alto e i risultati potete vederli nelle centinaia di foto e video in circolazione!!!! Queste sono onde che acquistano una forza incredibile e prima di frangere a Jaws percorrono migliaia di chilometri. Per innalzare ulteriormente i frangenti, le onde lunghe che procedono in acque più profonde sui due lati della barriera si piegano verso l'interno, facendo convergere gran parte della loro forza al centro della cresta dell'onda. In poche parole, la barriera schiaccia l'onda sia verso l'interno sia verso l'alto: è un picco altissimo e di potenza inaudita. Il profondo canale accanto al reef sommerso fornisce inoltre ai surfisti una zona di sicurezza dove le onde non frangono, ed è proprio lì che si dirigono quando sfrecciano giù da vere e proprie scarpate d'acqua di 15 metri! A sentire i surfisti sulla line up in quei momenti si incontra la vita allo stato più puro: niente passato, niente futuro, solo un presente da batticuore, niente spazio per le opinioni, solo tu e l'onda, o ce la fai o non ce la fai!

Il punto esatto di questa mitica porzione di oceano pacifico non siamo riusciti nemmeno a capire dov’e. Abbiamo chiesto anche ad alcuni locali, ma nessuno di loro c’ha dato indicazioni precise, alcuni di loro addirittura negavano la conoscenza dello spot stesso, forse perché cercano in tutti i modi di tenerlo il più segreto possibile.

In ogni caso, se "capitate" da queste parti nei periodi di dicembre fino a febbraio e sentite parlare di una grossa swell di 20 piedi dirigersi sulla northshore di Maui, cercate di ascoltare il suono di queste “fauci” perché potreste trovarvi di fronte uno spettacolo unico!

Proseguendo a est di Paia inizia la Hana Highway, strada che porta ad Hana, l'estremo insediamento ad est. E' una strada che serpeggia tortuosamente dentro e fuori dalle gole, oltrepassando innumerevoli cascate dove è possibile rinfrescarsi dal sole cocente di Maui e tantissimi minuscoli ponti a un'unica corsia. Se non ricordo male la strada è lunga circa un centinaio di chilometri fino ad Hana, ma proprio per la sua particolare tortuosità s'impiegano all'incirca 2/3 ore e poi dipende dal numero di soste che s'intende fare, perché i viewpoint sono tanti e altrettante sono le tentazioni di tuffarsi nelle fresche acque cristalline delle piscine naturali alimentate dalle cascate. 

Noi ad esempio ci siamo fermati a rinfrescarci diverse volte ed una in particolare abbiamo trovato un sentiero che portava sulla sommità della cascata stessa da dove potersi tuffare da una piattaforma naturale alta 6-7 metri. All’inizio eravamo un po' titubanti perché non sapevamo quanto potesse essere profonda in quel punto l'acqua, anche perché prima di noi nessuno si era ancora tuffato, ma dopo i primi indugi un californiano pazzo scatenato si è lanciato senza pensarci due volte e appena è riemerso dall'acqua si è voltato verso i suoi amici, tutti in acqua.

Raggiunta Hana, alcuni potrebbero rimanere delusi dopo gli splendori della Hana Highway. Per molti il motivo per cui percorrere la strada è quello di godersi lo scenario lungo il tragitto piuttosto che per recarsi ad Hana, ma io l'ho trovata una cittadina gradevole, dove vive una delle più tradizionali comunità Hawaiiane, che non è avversa ai visitatori come potrebbe apparire al primo impatto, ma che per la propria salvezza oppone una strenua resistenza a qualsiasi concetto di "sviluppo". Questo contribuisce a fare di Hana un posto molto rilassante dove trascorrere qualche giorno, o comunque una giornata diversa dalle altre, senza tante spiagge per fare il bagno, senza campi da golf per i più facoltosi, senza traffico, ma ricco di carattere, storia e fascino. Appena fuori Hana a pochi chilometri la strada conduce al litorale di Wai'anapanapa State Park, una spiaggia di sabbia nera che si raggiunge attraverso un breve sentiero, facile da percorrere, che scende dal parcheggio fino a questa splendida caletta, dove la spiaggia cambia dai ciottoli color nero brillante alla fine sabbia nera man mano che degrada nell'oceano.

In giornate tranquille la balneazione è OK, ma è possibile andare anche incontro a grossi problemi perché appena pochi metri al largo il mare è profondo e in occasione di mareggiate le onde qui sono molto violente, il cartello incontrato all'ingresso della spiaggia parla chiaro! Un breve sentiero di raccordo a sinistra del parcheggio, scende in mezzo alla vegetazione attraverso quelle che vengono chiamate Wai'anapanapa Cave. Qualche metro più indietro rispetto al mare, la "grotta" è in realtà una galleria di lava crollata, al cui interno ci sono due laghetti (e migliaia di zanzare assatanate) dove è possibile immergersi (al buio) e "percorrere" la galleria. A Wai'anapanapa è inoltre possibile accamparsi accanto all'oceano. Oltre ad un campeggio gratuito (ottimo per i bollettari come me) dispone anche di cabine molto spartane per pochi dollari, ma per campeggiare all'interno dei parchi statali è necessario munirsi di permesso dall'ufficio dei parchi statali a Wailuku. Nella zona non abbiamo visto surf shop, quindi è necessario portarsi l'attrezzatura. Noi con i nostri bodyboard al seguito abbiamo trovato alcune belle baie di sabbia nera dove divertirsi per qualche ora, ma condizioni per fare surf non le abbiamo trovate, almeno per quel giorno! Una volta arrivati ad Hana il mio consiglio è di proseguire ancora oltre lungo la Pi'ilani Highway fino a raggiungere Ohe'o Gulch una quindicina di chilometri più avanti, spesso erroneamente chiamato "Sette laghi sacri", in realtà una ventina di laghetti alimentati da un corso d'acqua che scende dall'Haleakala fino all'oceano. Quelli inferiori vicini all'oceano sono affollatissimi, ma percorrendo un piccolo trail è possibile arrivare a quelli più alti dove c'è pochissima gente e alcuni sono deserti, il percorso si snoda sulle colline per un paio di chilometri e si attraversa parte della fittissima foresta pluviale Hawaiiana, ma ne vale davvero la pena per due validissimi motivi: poca gente e paesaggi da 10! Una volta raggiunte queste cascate la maggior parte della gente decide di tornare in dietro ripercorrendo la strada a ritroso, noi come al solito abbiamo cercato di evitare il classico affollamento e abbiamo proseguito lungo la remota Pi'ilani Highway che percorre la costa meridionale di Maui anche se i Ranger non raccomandano di proseguire l'esplorazione di questa regione, poiché questo vìola gli accordi con le maggiori compagnie di autonoleggio, ma solo molto raramente sono obbligati dalle inondazioni a dichiararla formalmente chiusa. Questo è dovuto più alla sua inaccessibilità nel caso si necessiti di un soccorso d'emergenza che ad una particolare difficoltà nel percorrerla, certo … se si ha un fuoristrada … le cose potrebbero andare decisamente meglio. La strada, soprattutto nella prima parte, è in gran parte sterrata attraverso ripide discese e tornanti che portano nuovamente al livello del mare, le scogliere sono belle e ogni tanto alla fine di qualche tornante si aprono baie stupende. Anche qui gli acquazzoni non mancano, ma dopo pochi minuti tutto si torna ad aprire con il vantaggio di vedere uno, due, anche tre arcobaleni che nascono e finiscono le loro alte volte nell'oceano. Probabilmente il percorso non è spettacolare alla pari della Hana Highway, ma offre un senso fantastico di isolamento e a chi come me piacciono gli enormi spazi aperti desertici, attraverso antiche colate laviche, lo consiglio. E poi … i tramonti che si vedono sono fantastici!

staff@toesover.it

www.toesover.it


| Fotografi |
Viaggi | Arte | Libri | Italian Glide | Hawaiiana | Storia | Links | Meteo | News | Forum | Sondaggio
| Novità su Toes Over | Contattaci | Segnalaci a un amico | About Toes over | Collabora | Segnala un sito
| Guestbook Supportaci | Contattaci | Privacy | Disclaimer |

Copyright ©1999-2005 Toesover.it, tutti i diritti riservati. Marchi e logo sono dei rispettivi proprietari. 
E' vietata la riproduzione anche parziale.