Hawaii, le tanto sognate
Hawaii… Non mi sembrava ancora vero quando Massimo dell'agenzia di Modena
mi chiamò in un assolatissimo giorno di fine luglio dandomi forse quella
che definisco la migliore notizia che ricevevo da tempo immemore. La nostra
lista d'attesa, dopo quasi un mese e mezzo di agonie, finalmente si era
sbloccata e noi avevamo i nostri voli prenotati e confermati: andata su
Kahului e ritorno quindici giorni dopo da Honolulu. Una liberazione e una
notizia che meritava una bella “baracca” notturna con gli amici.
Partenza 15 giorni dopo
dall'aeroporto di Bologna e, dopo un viaggio di circa 24 ore tra voli, scali
e transiti negli aeroporti di Francoforte e San Francisco, finalmente Maui.
Nonostante le fatiche del viaggio, al nostro arrivo a Kahului una grossa
eccitazione ferveva in noi, tanto che l'autista dello shuttle dell'Alamo
Rent a Car - una grossa "donnona" dalle tipiche caratteristiche
somatiche polinesiane - che ci stava accompagnando a ritirare la nostra
machina, ci guardò e con un sorriso disse: "Relax guys, … you're in
Maui!!" salutandoci con la mano destra con il primo Hang Loose della
nostra storia.
Le Hawaii godono di un
clima veramente fortunato che si divide essenzialmente in due stagioni:
l'estate, che va da maggio a ottobre, e l’inverno, che tra l'altro
coincide con le grandi mareggiate da nord, in cui le temperature si
abbassano di alcuni gradi. In tutte le principali località di villeggiatura
della costa le temperature variano tra un minimo di circa 26 gradi durante
il giorno da gennaio a marzo, fino ad un massimo di 30-31 gradi da luglio ad
ottobre, mentre le precipitazioni cadono maggiormente da dicembre a marzo,
ma questo accade prevalentemente a ridosso delle vette delle montagne,
alcune delle quali sono considerate tra le più umide della terra. Ma
dovreste essere veramente sfortunati per avere in qualsiasi delle aree
costiere pioggia sufficiente a rovinarvi le ferie!! L'unica variazione
stagionale degna di rilievo che colpisce è lo stato dell'oceano. Lungo i
tratti protetti dal litorale si può fare il bagno per tutto l'anno in
un'acqua stupenda e tranquilla, mentre da ottobre fino ad aprile le onde
oceaniche possono rendere estremamente pericolose le spiagge non riparate,
alcune delle quali perdono anche la sabbia.
La prima settimana
l'abbiamo trascorsa a Maui, che a mio parere è un'isola meravigliosa sia
come paesaggi sia come modo di prendere la vita: la gente è ospitale e
sempre pronta a darti consigli, il ritmo di vita è tutto tranne che
frenetico, insomma un posto dove è possibile anche riposarsi. Noi abbiamo
dormito nell'assolatissima South Khiei, affacciata sulla costa occidentale,
dove ci sono praticamente 365 giorni all'anno di sole. Khiei si estende
disordinatamente per più di 11 chilometri a sud di Ma'alaea beach e i suoi
unici punti di riferimento sono un piccolo centro commerciale e molti
blocchi condominiali e resort che si susseguono senza soluzione di
continuità. Offre una numerosissima scelta di alloggi economici e
ristoranti, oltre ovviamente a innumerevoli spiagge, ma non venite a Kihei
aspettandovi una “città” nel vero senso della parola. I tramonti sono
stupendi e l'atmosfera veramente rilassata, un buon posto da adottare come
campo base per le varie escursioni sull'isola. Bellissima è Lahaina, sempre
sulla parte ovest, e vista dall’oceano è ancora più bella: la strada
principale sul lungomare è bordata da edifici con struttura in legno, le
palme da cocco ondeggiano al vento su entrambi i lati del baniano che si
erge al centro, le caratteristiche montagne verdi a picco di queste regioni
dominano l'orizzonte, mentre i surfisti scivolano sulle onde destre e
sinistre della spiaggia a sud del porto. Subito a sud del Lahaina Harbor
c'è Lahaina Beach, con acque poco profonde, fondale sabbioso e onde
abbordabili anche per i principianti, c'è anche una scuola, il “Maui
Surfing School” che dà lezioni sia per i principianti che per i più
esperti.
Tutta questa costa è un
continuo susseguirsi di spiagge e baie per tutti i gusti: dalla
lussuosissima zona di Wailea fino a nord di Lahaina e le attività sono
tantissime, le caratteristiche cambiano da spiaggia a spiaggia anche in
pochi chilometri, si va dalle più tranquille e balneabili adatte al
completo relax e allo snorkeling, alle più movimentate dove è possibile
fare windsurf, surf e bodyboard. Molto adatte per quest'ultimo le spiagge di
Big Beach e Little Beach a pochi chilometri a sud di Wailea, sono due baie
di sabbia dorata che si affacciano sull’oceano incredibilmente blu,
separate fra loro da un piccolo promontorio che si può attraversare
facilmente. Big Beach è una lunga curva di sabbia dorata che si estende per
oltre 800m, non si vede neanche una costruzione ma soltanto una distesa
perfetta di sabbia e potenti onde di shorebreak. Big Beach si affaccia
direttamente sull'oceano e in acqua è necessario fare molta attenzione, a
causa della mancanza di una barriera che protegga la spiaggia: nelle
giornate giuste onde enormi si frangono proprio sulla riva e un po' più a
largo la costa è costantemente battuta da forti correnti di ritorno. Questa
è probabilmente la spiaggia migliore di Maui per fare bodyboard, il primo
giorno che ci siamo andati ci attendevano risacconi di 2 metri e mezzo che
frangevano con tonfi sordi da cagarsi sotto, ci sono comunque anche giornate
abbastanza tranquille dove l'entrata in acqua è meno pericolosa.
Al di là delle scogliere
rossicce al limite settentrionale c'è Little Beach, dove se vi può
interessare è possibile fare nudismo. Nonostante che alle Hawaii sia
vietato, questa è l'unica spiaggia dove è consentito mettersi in totale
desabillé, o meglio, non si sa se sia proprio consentito ma qui nessuno ci
fa caso e stando a quello che dicono non è mai successo nulla. Noi siamo
andati per le onde, che in una zona della baia erano davvero belle, per
quanto riguarda il resto... meglio calare un velo pietoso, anche perché in
maggior parte si trovavano persone di 50-60 anni che esibivano con orgoglio
le loro nudità. non che abbia niente contro di loro, però lo spettacolo
… abbastanza triste! Se la media si abbassasse di una trentina d'anni le
cose potrebbero essere decisamente + interessanti!!!
Chiusa questa piccola
digressione di carattere sessuale torniamo a noi. Spiagge ce ne sono e anche
tante e soprattutto l'accesso è libero a tutti perché sono considerate un
bene dello Stato e non vengono privatizzate, quindi anche le più esclusive,
che a prima vista possono sembrare ad uso esclusivo degli ospiti dei grandi
Resorts, sono accessibili.
Una visita d'obbligo la
merita sicuramente il vulcano Haleakala che con i suoi 3.055 metri domina e
regola dall'alto le precipitazioni sull'isola, ad ovest del vulcano dove si
trovano le zone di Khiei e Lahaina le precipitazioni durante l'anno sono
poche e comunque di breve durata, mentre dall'altra parte i temporali sono
frequenti tutto l'anno (anche se sempre di breve durata) contribuendo alla
crescita di una fitta e rigogliosissima foresta pluviale. Dalla capitale
Kahului in 60Km è possibile raggiungere la vetta del vulcano con una
comodissima, ripidissima e tortuosissima strada. Il vulcano è parco
nazionale e l'ingresso è di 10-15USD a vettura, ma ne vale proprio la pena.
Prendetevela con calma e fermatevi ai vari viewpoint lungo la strada, non ve
ne pentirete. Una volta raggiunta la vetta si aprirà innanzi a voi
l'immensa caldera del vulcano dove sono ben visibili i coni vulcanici e le
lunghe lingue delle ultime colate laviche. All'ingresso i ranger vi
consegneranno la mappa del parco e i sentieri possibili per raggiungere i
coni vulcanici. É una faticaccia bestiale soprattutto considerando che si
cammina a quota 3000 metri, ma ne vale la pena. Noi siamo andati fino al
primo cono che dista 2 miglia e mezza (da ripercorrere anche per il rientro,
tutto in salita su ghiaia finissima, sabbia e polvere che ad ogni passo
cedono sotto i tuoi piedi) e l'impressione che si ha nel coprire questo
trail è incredibile, i colori che l'ambiente ti offre sembrano catapultarti
in un paesaggio lunare in mezzo a sabbia vulcanica e a contrasti di colore
che vanno dal verde delle pareti più alte della caldera al rosso dei coni
vulcanici, al giallo e al nero delle colate al blu intenso del cielo che qui
soprattutto al mattino presto è veramente pulito ... sembra un dipinto!!
Sei in mezzo alla caldera di un vulcano (ormai spento per fortuna ... mi ero
dimenticato di dirvelo) e cammini su quello che fino a poco tempo fa era un
collegamento diretto col centro della terra, capace di sprigionare enormi
colonne di roccia fusa e fumo e in grado di ipnotizzare e affascinare
qualsiasi persona. Siamo rimasti almeno un'ora e mezza ad ascoltare il
silenzio che regna su quello che doveva essere un vero e proprio inferno nel
momento di massima attività vulcanica, a guardare e riguardare tutto quello
che ci circondava. E' stato veramente un bel momento, anche e soprattutto
perché con me e il mio amico barra c’erano solamente altre quattro
persone a dividere quelle sensazioni.
Volendo, è possibile
proseguire lungo il sentiero e visitare anche gli altri coni, alcuni dei
quali veramente enormi, ma è una cosa da fare in tutta calma in tre o
quattro giorni e soprattutto con un ottimo allenamento perché c'è da
percorrere tanta strada, con la possibilità di bivaccare qualche notte in
tenda in apposite aree attrezzate.
L’alba dalla vetta
dell'Haleakala dicono che sia qualcosa di indimenticabile. Ho visto le foto
dello spettacolo che ci siamo persi e a distanza di un anno abbiamo ancora
il rimorso, perché purtroppo non siamo riusciti ad alzarci in tempo.
Bisognava svegliarsi almeno verso le tre-tre e mezzo, in quanto da Khiei
dove alloggiavamo noi ci volevano quasi 2 ore per raggiungere in macchina la
vetta del vulcano.
Un’altra delle
innumerevoli attività che in molti fanno a Maui è la discesa del vulcano
in MBK: sessanta chilometri di sola discesa! Per questo bisogna affidarsi
alle piccole agenzie locali sparse un po' ovunque a Khiei (se vi interessa
prendete gli opuscoli informativi che trovate nei cafè e nei ristoranti, ci
sono bacheche intere di tutte le attività che si possono fare sull'isola),
la formula è più o meno questa: ti passano a prendere la mattina presto
all'hotel (moooolto presto) e ti portano in vetta con dei pick-up attrezzati
con biciclette al seguito, vi sparate l'alba a 3000 metri d'altezza, una
bella colazione e poi in sella ad una bicicletta si inizia la discesa. Il
prezzo se non ricordo male si aggirava intorno ai 70/80USD. I nostri 70
dollari ce li siamo tenuti in tasca per qualche giorno di noleggio in più
delle tavole da surf, non ci sembrava un granché mettersi tutti in fila
come oche al seguito dell'accompagnatore.
Un'altra bella spiaggia,
neanche a dirlo, è Ho'okipa Beach, vero e proprio santuario del windsurf e
del surf da onda sulla Northshore di Maui, pochi chilometri a ovest di Paia.
La cosa che mi ha stupito particolarmente una volta arrivato alla spiaggia
è la suddivisione della baia stessa a seconda degli sport: il lato destro
era dedicato espressamente all'uso dei surfisti, con onde destre che
rompevano a metà baia e molto vicino alla scogliera, mentre il lato
sinistro era tappezzato da una miriade di vele coloratissime da windsurf che
disegnavano evoluzioni da brivido. Il livello in acqua in questo spot è
veramente alto e molti sono gli italiani e i francesi che ho incontrato.
Grazie agli scogli sommersi che iniziano pochi metri al largo, le onde qui
sono stupende e altrettanto lo sono le doti fisiche richieste per
sopravvivere al loro impatto, non adatto a principianti. In estate le onde
possono essere sufficientemente basse per l'entrata in acqua, ma a
novembre…
Se siete fortunati
potreste anche imbattervi in qualche bella session come è successo a noi e,
perché no, se siete fortunatissimi magari trovare anche Robby Naish, che
abita da queste parti e surfa indisturbato le onde di Ho'okipa regalando
numeri che solo lui è capace di fare. Certo le onde non sono le stesse che
si vedono durante la stagione invernale (fino a 5-6metri) ma comunque vedere
persone che di punto in bianco ti regalano dei 360 senza il ben che minimo
problema non è da tutti i giorni. Noi siamo rimasti catturati da questo
spettacolo per almeno un paio d'ore.
Poco più a est di
Hookipa Beach, attraverso qualche impervio sentiero che porta a mare, si
trova JAWS - letteralmente "fauci" - autentico hot spot che in
occasione delle grandi mareggiate invernali diventa enorme, generando onde
di 12 metri d'altezza e più, dove solo i più bravi big-wave riders possono
permettersi di uscire e provare a cavalcare quelle che potrebbero essere
definite le onde della vita. Jaws per i surfisti locali si chiama anche con
il nome indigeno Peahi, che in lingua hawaiana significa "lusingare,
richiamare", perché grandi surfisti come Laird Hamilton, Dave Kalama,
Pete Cabrinha le sentono a miglia di distanza, per gente come loro il tuono
delle onde giganti che si abbattono su questa costa, altrimenti placida, è
come un canto di sirene. A Jaws il frangente si genera solo quando l'onda
lunga raggiunge determinate dimensioni. Dalla costa settentrionale di Maui
una possente barriera sottomarina, generata da un'antica colata lavica, si
protende verso il mare, imponente, sia per dimensioni che per inclinazione.
A meno di un chilometro dalla riva la barriera sprofonda nel mare con un
salto netto. Un'onda lunga di media altezza sui 3-4 metri supera la
sporgenza del reef senza problemi, ma quando arrivano onde più grandi
generate dalle burrasche che dalle coste del Giappone si spostano verso le
Aleutine, s'impennano verso l'alto e i risultati potete vederli nelle
centinaia di foto e video in circolazione!!!! Queste sono onde che
acquistano una forza incredibile e prima di frangere a Jaws percorrono
migliaia di chilometri. Per innalzare ulteriormente i frangenti, le onde
lunghe che procedono in acque più profonde sui due lati della barriera si
piegano verso l'interno, facendo convergere gran parte della loro forza al
centro della cresta dell'onda. In poche parole, la barriera schiaccia l'onda
sia verso l'interno sia verso l'alto: è un picco altissimo e di potenza
inaudita. Il profondo canale accanto al reef sommerso fornisce inoltre ai
surfisti una zona di sicurezza dove le onde non frangono, ed è proprio lì
che si dirigono quando sfrecciano giù da vere e proprie scarpate d'acqua di
15 metri! A sentire i surfisti sulla line up in quei momenti si incontra la
vita allo stato più puro: niente passato, niente futuro, solo un presente
da batticuore, niente spazio per le opinioni, solo tu e l'onda, o ce la fai
o non ce la fai!
Il punto esatto di questa
mitica porzione di oceano pacifico non siamo riusciti nemmeno a capire
dov’e. Abbiamo chiesto anche ad alcuni locali, ma nessuno di loro c’ha
dato indicazioni precise, alcuni di loro addirittura negavano la conoscenza
dello spot stesso, forse perché cercano in tutti i modi di tenerlo il più
segreto possibile.
In ogni caso, se
"capitate" da queste parti nei periodi di dicembre fino a febbraio
e sentite parlare di una grossa swell di 20 piedi dirigersi sulla northshore
di Maui, cercate di ascoltare il suono di queste “fauci” perché
potreste trovarvi di fronte uno spettacolo unico!
Proseguendo a est di Paia
inizia la Hana Highway, strada che porta ad Hana, l'estremo insediamento ad
est. E' una strada che serpeggia tortuosamente dentro e fuori dalle gole,
oltrepassando innumerevoli cascate dove è possibile rinfrescarsi dal sole
cocente di Maui e tantissimi minuscoli ponti a un'unica corsia. Se non
ricordo male la strada è lunga circa un centinaio di chilometri fino ad
Hana, ma proprio per la sua particolare tortuosità s'impiegano all'incirca
2/3 ore e poi dipende dal numero di soste che s'intende fare, perché i
viewpoint sono tanti e altrettante sono le tentazioni di tuffarsi nelle
fresche acque cristalline delle piscine naturali alimentate dalle
cascate.
Noi ad esempio ci siamo
fermati a rinfrescarci diverse volte ed una in particolare abbiamo trovato
un sentiero che portava sulla sommità della cascata stessa da dove potersi
tuffare da una piattaforma naturale alta 6-7 metri. All’inizio eravamo un
po' titubanti perché non sapevamo quanto potesse essere profonda in quel
punto l'acqua, anche perché prima di noi nessuno si era ancora tuffato, ma
dopo i primi indugi un californiano pazzo scatenato si è lanciato senza
pensarci due volte e appena è riemerso dall'acqua si è voltato verso i
suoi amici, tutti in acqua.
Raggiunta Hana, alcuni
potrebbero rimanere delusi dopo gli splendori della Hana Highway. Per molti
il motivo per cui percorrere la strada è quello di godersi lo scenario
lungo il tragitto piuttosto che per recarsi ad Hana, ma io l'ho trovata una
cittadina gradevole, dove vive una delle più tradizionali comunità
Hawaiiane, che non è avversa ai visitatori come potrebbe apparire al primo
impatto, ma che per la propria salvezza oppone una strenua resistenza a
qualsiasi concetto di "sviluppo". Questo contribuisce a fare di
Hana un posto molto rilassante dove trascorrere qualche giorno, o comunque
una giornata diversa dalle altre, senza tante spiagge per fare il bagno,
senza campi da golf per i più facoltosi, senza traffico, ma ricco di
carattere, storia e fascino. Appena fuori Hana a pochi chilometri la strada
conduce al litorale di Wai'anapanapa State Park, una spiaggia di sabbia nera
che si raggiunge attraverso un breve sentiero, facile da percorrere, che
scende dal parcheggio fino a questa splendida caletta, dove la spiaggia
cambia dai ciottoli color nero brillante alla fine sabbia nera man mano che
degrada nell'oceano.
In giornate tranquille la
balneazione è OK, ma è possibile andare anche incontro a grossi problemi
perché appena pochi metri al largo il mare è profondo e in occasione di
mareggiate le onde qui sono molto violente, il cartello incontrato
all'ingresso della spiaggia parla chiaro! Un breve sentiero di raccordo a
sinistra del parcheggio, scende in mezzo alla vegetazione attraverso quelle
che vengono chiamate Wai'anapanapa Cave. Qualche metro più indietro
rispetto al mare, la "grotta" è in realtà una galleria di lava
crollata, al cui interno ci sono due laghetti (e migliaia di zanzare
assatanate) dove è possibile immergersi (al buio) e "percorrere"
la galleria. A Wai'anapanapa è inoltre possibile accamparsi accanto
all'oceano. Oltre ad un campeggio gratuito (ottimo per i bollettari come me)
dispone anche di cabine molto spartane per pochi dollari, ma per campeggiare
all'interno dei parchi statali è necessario munirsi di permesso
dall'ufficio dei parchi statali a Wailuku. Nella zona non abbiamo visto surf
shop, quindi è necessario portarsi l'attrezzatura. Noi con i nostri
bodyboard al seguito abbiamo trovato alcune belle baie di sabbia nera dove
divertirsi per qualche ora, ma condizioni per fare surf non le abbiamo
trovate, almeno per quel giorno! Una volta arrivati ad Hana il mio consiglio
è di proseguire ancora oltre lungo la Pi'ilani Highway fino a raggiungere
Ohe'o Gulch una quindicina di chilometri più avanti, spesso erroneamente
chiamato "Sette laghi sacri", in realtà una ventina di laghetti
alimentati da un corso d'acqua che scende dall'Haleakala fino all'oceano.
Quelli inferiori vicini all'oceano sono affollatissimi, ma percorrendo un
piccolo trail è possibile arrivare a quelli più alti dove c'è pochissima
gente e alcuni sono deserti, il percorso si snoda sulle colline per un paio
di chilometri e si attraversa parte della fittissima foresta pluviale
Hawaiiana, ma ne vale davvero la pena per due validissimi motivi: poca gente
e paesaggi da 10! Una volta raggiunte queste cascate la maggior parte della
gente decide di tornare in dietro ripercorrendo la strada a ritroso, noi
come al solito abbiamo cercato di evitare il classico affollamento e abbiamo
proseguito lungo la remota Pi'ilani Highway che percorre la costa
meridionale di Maui anche se i Ranger non raccomandano di proseguire
l'esplorazione di questa regione, poiché questo vìola gli accordi con le
maggiori compagnie di autonoleggio, ma solo molto raramente sono obbligati
dalle inondazioni a dichiararla formalmente chiusa. Questo è dovuto più
alla sua inaccessibilità nel caso si necessiti di un soccorso d'emergenza
che ad una particolare difficoltà nel percorrerla, certo … se si ha un
fuoristrada … le cose potrebbero andare decisamente meglio. La strada,
soprattutto nella prima parte, è in gran parte sterrata attraverso ripide
discese e tornanti che portano nuovamente al livello del mare, le scogliere
sono belle e ogni tanto alla fine di qualche tornante si aprono baie
stupende. Anche qui gli acquazzoni non mancano, ma dopo pochi minuti tutto
si torna ad aprire con il vantaggio di vedere uno, due, anche tre arcobaleni
che nascono e finiscono le loro alte volte nell'oceano. Probabilmente il
percorso non è spettacolare alla pari della Hana Highway, ma offre un senso
fantastico di isolamento e a chi come me piacciono gli enormi spazi aperti
desertici, attraverso antiche colate laviche, lo consiglio. E poi … i
tramonti che si vedono sono fantastici!
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