Climatologia dei temporali
Alcuni consigli di carattere generale
E' fondamentale conoscere il quadro climatologico di una
località o di una regione, specie quando si è previsori "locali" o
di area. Tale conoscenza, per essere considerata completa, deve estendersi anche
all'analisi della frequenza di fenomeni come i temporali
e le grandinate.
In particolare, quando si vuole procedere alla valutazione, ad
uso climatologico, della frequenza dei temporali, è necessario esaminare un
periodo particolarmente lungo di osservazioni, a
causa dell'irregolarità con cui il fenomeno si presenta.
Inoltre, ci si deve accertare dell'attendibilità
dei dati. Ad esempio, vanno scartate tutti quegli osservatori che non
effettuano servizio notturno, o che effettuano osservazioni saltuarie o una sola
volta al giorno.
Per i dati relativi alle grandinate,
si deve considerare una complicazione in più: poiché tale fenomeno può durare
anche pochissimi minuti, potrebbe facilmente essere sfuggito all'osservatore,
specie se la grandinata non è stata particolarmente vistosa.
Esempi di aggregazione dei dati
sotto forma di tabelle
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Frequenze stagionali, annue dei giorni con temporale
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Numero medio di giorni al mese con temporale
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in forma grafica
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Istogramma di frequenza mensile (permette di individuare in modo
rapido e visivo, il valore più probabile, nonché la differenza, in
termini di probabilità, tra esso e i valori più vicini).
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Curve medie della frequenza mensile, stagionale, annua di giorni temporaleschi
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Esempi di valutazione
La rappresentazione grafica della frequenza in giorni del fenomeno, può
fornire utili informazioni circa la sua distribuzione annua su un'area. In
particolare, appare interessante notare la presenza di massimi
e minimi, e se gli stessi sono associati
a particolari caratteristiche morfologiche del territorio in esame (ad
esempio, in relazione all'orografia, alla presenza di superfici acquee, ecc.).
Generalmente, la distribuzione stagionale dei temporali appare molto
caratteristica, in dipendenza della diversa natura del fenomeno (temporali
frontali o di calore, i primi più frequenti in inverno e lungo le coste, i
secondi in estate nelle zone interne).
Fonti statistiche
L'Ufficio
Generale per la Meteorologia (UGM) può fornire i dati relativi a
frequenze e medie delle osservazioni eseguite presso la propria rete (sinora,
la più affidabile).
L'Istituto
Centrale di Statistica pubblica annualmente un "Annuario
di statistiche meteorologiche". Il Servizio
Idrografico e Mareografico Nazionale può fornire inoltre dati
relativi alla propria rete di osservazione, benché le stazioni afferenti a
detta rete non siano tenute a rilevare con rigore il verificarsi dei temporali
24 ore su 24.
Letture consigliate:
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GRILLINI, B., - La frequenza dei temporali e delle grandinate sulla zona
di Roma, Riv.Met.Aer., vol.XL, n.4, Roma, 1980.
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