Come ti leggo un'immagine da satellite
Esempio n.1
L'immagine satellitare
riprodotta a destra è stata ripresa dal canale infrarosso del Meteosat.
Essa ci può fornire delle indicazioni precise sulla localizzazione dei
corpi nuvolosi, e comunicarci qualche informazione di massima sul tipo di
massa d'aria e sulla localizzazione dei minimi depressionari. Sarà bene
ricordare che in questo tipo di immagini, le nubi più brillanti sono le
più alte, mentre le più grigie le più basse. E' bene aggiungere che le
nebbie e gli strati sono poco visibili poiché spesso possiedono una
temperatura troppo prossima a quella superficiale e perciò non facilmente
risolubili dall'occhio infrarosso del satellite. A questo tipo di problema
si pone rimedio con la stessa immagine ripresa nel canale del visibile. Ma
cominciamo con ordine.
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Con riferimento alla precedente figura, possiamo individuare nell'area
1, posta in pieno Atlantico, la presenza di corpi nuvolosi bassi, così
come nell'area 2 probabilmente possiamo osservare corpi nuvolosi medi.
L'area 3 è invece caratterizzata da un estesa massa nuvolosa formata da
nubi alte. L'area 4 ci offre la possibilità, come vedremo, di fare due
valutazioni, derivanti dal pattern caratteristico assunto dalle
nubi: si tratta di nubi formate da celle isolate e abbastanza brillanti.
Queste nubi sono tipicamente a carattere convettivo, e si formano quando
aria fredda o molto fredda transita su superfici più calde. Esse
costituiscono quindi un'indicazione del tipo di aria che in quel momento
sta affluendo su quella determinata zona. Contrastando maggiormente
l'immagine, abbiamo una chiara raffigurazione della natura convettiva di
queste celle. Se consideriamo la cosa dal punto di vista geografico,
potremmo dire che si tratta di una massa d'aria fredda probabilmente di
origine artica in movimento da nord-ovest verso sud-est (teniamo a mente
il concetto semplicissimo generalmente vero che l'aria fredda cala da nord
mentre quella calda si insinua da sud).
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Alla nostra osservazione non dovrà sfuggire la presenza di eventuali
configurazioni nuvolose semicircolari o, meglio ancora, a forma di
ricciolo, in quanto buoni segnali della presenza di minimi depressionari.
Come trascurare, ad esempio, il bellissimo ricciolo (5) tra
Groenlandia e Islanda? Una tale figura si genera in presenza di un
invorticamento, e quindi ci denuncia la presenza di un centro di bassa
pressione. Analoga considerazione possiamo fare per il riccioletto ad
ovest dell'Irlanda (6), anche se è meno definito. Infine, sul Mediterraneo
centro-occidentale, la configurazione semi-circolare delle masse nuvolose
sembra delineare la presenza di un minimo, forse meno profondo dei
precedenti, ma abbastanza ampio, mentre, sulla Sicilia nord-occidentale un
curioso oggetto circolare merita forse ulteriori approfondimenti.
Si possono fare ancora numerose altre considerazioni, specie col
confronto con l'immagine al visibile e al vapor acqueo, ma per il momento
accontentiamoci di quanto osservato, e cominciamo ad esaminare qualche
carta utile per avere conferma della nostra analisi satellitare. Diciamo
subito che disponendo di un'analisi al suolo, potremmo subito prenderci la
soddisfazione di verificare l'esattezza delle nostre supposizioni. Ma
così facendo, il divertimento terminerebbe subito.
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Ragion per cui, prendiamoci il gusto di esaminare una bella carta
d'analisi degli isospessori. Anche se l'immagine esaminata è riferita
alle ore 0900 UTC non credo che sbaglieremmo di molto usando una carta
degli spessori riferita alle ore 0000 UTC.
La carta prescelta riproduce la differenza fra le altezze
geopotenziali delle superfici isobariche 1000-500 hPa, rappresentata con
linee a tratteggio rosse. Le linee blu raffigurano, invece, l'altezza
geopotenziale della 500 hPa. Essa ci aiuterà a verificare, ad esempio, se
effettivamente siamo in presenza di una massa d'aria molto fredda laddove
abbiamo riscontrato le celle convettive isolate. E qui abbiamo la nostra
prima conferma: si tratta, in effetti, di una lingua di aria fredda in
deciso movimento verso sud-est. Infatti, essendo la distanza tra le due
superfici isobariche (e
quindi lo spessore) in relazione alla temperatura della massa d'aria, possiamo constatare che i valori più bassi delineano
una lingua fredda che tende a scalzare la più tiepida aria atlantica ed a
imprimere al tutto un movimento rotatorio. Un'ulteriore conferma di quanto
detto ci proviene dalla mitica carta delle temperature potenziali di bulbo
bagnato (la cosiddetta Theta-w). Non è questo lo spazio per decantarne le
virtù (di cui tratterò in un'apposita pagina). Tuttavia possiamo subito
apprezzarne le qualità, osservando come le isoplete diano una evidente
rappresentazione delle masse d'aria in gioco: il notevole afflusso di aria
molto fredda proveniente dal Canada orientale, la "lingua" calda
in invorticamento dall'Europa occidentale verso l'Islanda e il mare a sud
della Groenlandia. Quante altre cose potrebbe raccontarci questa carta!
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Infine, diamo uno sguardo alla carta d'analisi per trovare conferma
dei minimi osservati. In pieno Atlantico esiste effettivamente un profondo
minimo depressionario, così come è presente sul Mediterraneo occidentale
un'area secondaria di bassa pressione. Ad entrambi i minimi sono associati
sistemi frontali. Non risultano, almeno a scala sinottica, figure bariche
associate all'oggetto ad ovest dell'Irlanda e a quello a nord della
Sicilia.
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