IL GUFO
O LA CIVETTA
Questa creatura alata è sin dalla preistoria
simbolo di morte perché segno dell’equinozio di autunno e quindi
della morte dell’anno. Presso gli Egizi, il geroglifico a forma di gufo
indicava “morte, notte, freddo e negatività”, caratteristiche generalmente
associate all’inverno. Per questo la sua presenza viene interpretata come
messaggio di morte. Shakespeare lo fa definire da Lady Macbeth “sinistro
messaggero notturno”.
E’ dal termine latino strix, che designa
questo animale, che deriva il vocabolo strega.
In numerose culture,
il serpente, o il drago, è il guardiano del segreto della morte,
della fecondità, della ciclicità…esso può uccidere
con il suo veleno ma proprio da questo è possibile estrarre l’elisir
della vita e della giovinezza.
Nella tradizione cristiana, a partire dal III - IV secolo, questa ambiguità simbolica si dilegua e solo l’aspetto negativo perdura. Il serpente resterà per tutto il Medioevo l’incarnazione del Diavolo, la tentazione del Male, del peccato, l’animale maledetto da Dio. Similmente, il drago è stato immortalato attraverso i secoli dall’iconografia cristiana quale simbolo del Male e pericolo di un ritorno del paganesimo attraverso la stregoneria. Il tema del concepimento per opera del serpente, o drago, è opposto all’immacolata concezione e in quest’ottica il duello dell’eroe contro l’animale era considerato come una lotta contro il peccato della carne o genericamente contro il paganesimo (vedi ad esempio San Giorgio, uccisore di un drago). |