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Brigit
(Brighid, Brigantia)
Dea del triplice fuoco, patrona di fabbri, poeti e guaritori.
Il suo nome deriva dalla radice "breo" (fuoco): il fuoco della fucina si
unisce a quello dell'ispirazione artistica e dell'energia guaritrice.
Brigit, figlia del Dio Dagda, è la conservatrice della tradizione:
per gli antichi Celti la poesia era un'arte sacra che trascendeva la semplice
composizione di versi per diventare magia, rito, personificazione della memoria
atavica delle popolazioni. Anche i misteri druidici della guarigione avevano
il favore di Brigit, e di questo sono testimonianza le numerose "sorgenti
di Brigit" diffuse un po’ ovunque nelle Isole Britanniche. Ancora oggi, preservando
numerose tradizioni sui loro poteri guaritori, i contadini appendono ai rami
degli alberi che sorgono nelle loro vicinanze strisce di stoffa o nastri
a indicare le malattie da cui vogliono essere guariti.
A Brigit erano sacri la ruota del filatoio, la coppa e lo specchio. Lo specchio
è strumento di divinazione e simboleggia l'immagine dell’Altro Mondo
cui hanno accesso eroi e iniziati. La ruota del filatoio è il centro
del cosmo, il volgere della Ruota dell'Anno e anche la ruota che fila i fili
delle nostre vite. La coppa è il grembo della Dea da cui tutte le
cose nascono. Cristianizzata come Santa Bridget o Bride, come viene chiamata
familiarmente in gaelico, essa venne ritenuta la miracolosa levatrice o madre
adottiva di Gesù Cristo e la sua festa si celebra appunto il 1°
febbraio, Giorno di Santa Bridget o La Fheile Brfd. Riguardo questa santa,
di cui è tanto dubbia l'esistenza storica quanto certa la sua derivazione
pagana, si diceva che avesse il potere di moltiplicare cibi e bevande per
nutrire i poveri, potendo trasformare in birra perfino l'acqua in cui si
lavava! A Santa Bridget fu consacrato il monastero irlandese di Kildare,
dove un fuoco in suo onore era mantenuto perpetuamente acceso da diciannove
monache. Ogni suora a turno vegliava sul fuoco per un'intera giornata di
un ciclo di venti giorni; quando giungeva il turno della diciannovesima suora
ella doveva pronunciare la formula rituale: "Bridget proteggi il tuo fuoco.
Questa è la tua notte". Il ventesimo giorno si diceva fosse la stessa
Bridget a tenere miracolosamente acceso il fuoco.
Inutile ricordare come questa usanza ricordasse il collegio delle Vestali
che tenevano sempre acceso il sacro fuoco di vesta nell'antica Roma, ma più
probabilmente la devozione delle suore di Kildare si ricollega alle Galliceniae,
una leggendaria sorellanza di druidesse che sorvegliavano gelosamente il
loro recinto sacro dall'intrusione degli uomini e i cui riti furono mantenuti
attraverso molte generazioni. Allo stesso modo, nel monastero di Kildare
solo alle donne era concesso di entrare nel recinto dove bruciava il fuoco,
che veniva tenuto acceso con mantici, come ricorda Geraldodi Cambria nel
XII secolo. II fuoco bruciò ininterrottamente dal tempo della leggendaria
fondazione del santuario, nel VI secolo fino al regno di Enrico VIII, quando
la Riforma protestante pose fine a questa devozione più paga che cattolica.
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