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POLIMERA: LA PLASTICA DIVENTA ARTE
Se chiedessimo a qualcuno di farci un esempio di un’opera d’arte, molti penserebbero
ad un quadro di Giotto o ad una scultura di Michelangelo; poche sarebbero
le persone che penserebbero ad un’opera di arte contemporanea.
Nel qudro della serie di esposizioni dedicate alla materia madre, la torre
Colombera ha ospitato una mostra dedicata alle materie plastiche, utilizzate
come fonte artistica degli espositori. Le innumerevoli possibilità
di malneazione di una materia capace di assumere qualsiasi caratteristica
l’artista desideri, permettono la realizzazione di opere estrememente diverse
tra loro, capaci di creare situazioni e sensazioni sempre nuove.
In un periodo di sperimentalismo di materiali non più legati alla
tradizione, le opere di Alberto Ghinzani, Donata Lazzarini e Franco Mazzuchelli
portano il visitatore ad interagire coi polimeri attraverso audaci accostamenti
di colori, di luci e di trasparenze.
Troviamo così nelle realizzazioni di Alberto Ghinzani le resine fondersi
coi metalli nel tentativo di plasmarli e assoggettarli. La chiara definizione
degli elementi ferrosi e l’indeterminazione delle resine fuse su di essi
ci permettono di cogliere tutti i mutamenti della materia.
Le opere di Donata Lazzarini tendono invece ad esaltare le sensazioni di
luci e leggerezza; le trasparenze che l’artista ottiene dalla lavorzione
del perspex lasciano all’osservatore il dubbio sul senso dell’oggetto che
stà guardando e su quanto esso contiene.
Caratteristico delle opere di Mazzuchelli è invece la malneabilità
degli elementi (per lo più strutture gonfiabili), le quali entrano
in contatto con l’ambiente che le circonda e con gli osservatori. L’opera
del Mazzuchelli risulta essere quindi un oggetto mutevole fruibile da tutti.
L’arte contemporanea, grazie alla sua particolarità, riesce quindi
a trasformare gli oggetti del vivere quotidiano in forme artistiche, permettendoci
di dialogare con opere forse più vicine a noi di quanto possano apparire.
Gobesh
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