Wing Chun

Nel complesso e variegato mondo del Kung-Fu cinese tradizionale, il Wing Chun rappresenta uno dei sistemi di lotta più pratici ed efficaci che siano mai stati creati.Il Wing Chun può apparire a volte sgraziato e non bello da vedere ma dietro a questi movimenti si cela uno stile che basa la sua efficacia su concetti altamente scientifici, in cui il praticante esegue tecniche prive di azioni spettacolari, insinuandosi nella guardia avversaria con l’unico scopo di stendere l’avversario il più velocemente possibile senza inutili sprechi d’energia. Un esercizio particolare dai molti considerato come il cuore del sistema Wing Chun è senza dubbio il Chi Sao, (mani appiccicose), tramite questo esercizio il praticante ricerca il contatto con le braccia dell’avversario, allenando la sensibilità, una sorta di sesto senso che permette di “sentire” dove l’energia dell’avversario si sta dirigendo così da deflettere il suo attacco, in questo stile si cerca di chiudere la distanza molto velocemente in quanto studiato per primeggiare nella corta distanza.

Storia dello stile

Si narra che uno dei Cinque Abili monaci scampati al rogo del monastero di Shaolin, fosse una donna di nome Ng Mui la cui abilità era pari, se non superiore a quella degli altri quattro.
La monaca, era esperta dei movimenti dello stile corto di Shaolin, e dopo la sua fuga si rifugiò nel tempio delle Gru Bianca sui monti Tau Leung.
Qui, Ng Mui perfezionò ulteriormente il suo stile, aggiungendo delle innovazioni tecniche e spostamenti basati soprattutto sull’economia di movimento, riducendo ed eliminando tutto ciò che riteneva superfluo.
La monaca, si recava spesso nel villaggio vicino al tempio per effettuare i suoi acquisti e  nella bottega di Yim Yee Chun, conobbe la figlia di questi, Wing Chun (Bella come la Primavera).
Secondo la leggenda, la ragazza era talmente bella che la sua fama era conosciuta in tutta la provincia. Fu proprio la sua bellezza, a procurargli seri problemi: infatti un giorno, Ng Mui recandosi alla bottega, notò la preoccupazione nel viso di Yim Yee Chun e di sua figlia; la monaca chiese loro cosa fosse successo e le raccontarono che un prepotente signore locale aveva deciso di chiedere in moglie Wing Chun e nonostante il rifiuto di lei, non essendosi dato per vinto, ostentava rappresaglie contro la sua famiglia.
Ng Mui decise di portare con sé al tempio la giovane fanciulla e per circa tre anni la istruì nell’elaborazione da lei effettuata sullo stile Shaolin. Dopo questo periodo di tempo, Wing Chun fece ritorno al suo villaggio, dove sfidò il prepotente  e lo sconfisse. In suo onore, la monaca chiamò il suo stile: Wing Chun.
È importante ricordare che il Wing Chun è diviso in alcune correnti (argomento che affronterò in uno dei prossimi articoli) ma l’idea di base è questa:
·    Economia di movimento
·    Semplicità
·    Traiettorie rettilinee
·    Distanza corta


Ciao alla prossima


Roberto Calderone



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