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KALI
Nei secoli scorsi, negli Stati Uniti d'America e in alcuni paesi europei
ed asiatici, non era raro imbattersi in sanguinosi duelli con il coltello.
Incominciarono così a diffondersi delle vere e proprie scuole per
lo studio e l'utilizzo dell'arma bianca. L'impiego delle armi da fuoco segnò
l'inevitabile declino, seppur parziale, dei coltelli.
Non fu infatti una scomparsa totale, ma una parentesi durata alcuni decenni.
I corpi militari riscopriranno la validissima utilità di quest'arma,
nel close combat (combattimento a corto raggio) e nelle discipline d'assalto,
il notevole vantaggio rispetto alle armi da fuoco consisteva nella possibilità
di disporre di una silente arma, riuscendo così ad evitare il frastuono
provocato dalle armi stesse.
La ragione predominante della diffusione del kali la si deve alla reale possibilità
di imbattersi in un aggressore armato di coltello. Una denominazione molto
usata, parlando di arti marziali filippine, è Arnis de Mano (armi
in mano) è particolarità di queste scuole infatti lo studio
delle armi (bastoni, coltelli e machete) fin dalle prime lezioni trovando
loro una collocazione per nulla anacronistica.
Tradizionalmente il guerriero filippino veniva addestrato
in primis all'utilizzo delle armi, mentre lo studio della lotta a mani nude
occupava l'ultimo gradino dell'istruzione. Queste metodologie di allenamento,
associate al fatto che le tecniche a mani nude si svilupparono dall'estrapolazione
di movimenti eseguiti con le tipiche armi filippine (bastoni e coltelli)
rendono il kali, unico nel suo genere. (Solitamente, nelle arti marziali
tradizionali, lo studio delle armi è riservato ai praticanti più
anziani).
Perché questo anticonformismo nel mondo marziale filippino?
Comparandolo infatti ad altri sistemi, può sembrare assurdo privilegiare
l'insegnamento all'utilizzo delle armi rispetto alle mani nude.
Addentrandoci nelle più profonde radici della storia filippina, riaffiorano
inevitabilmente fantasmi di uomini mai dimenticati, uomini che, come Lapu
Lapu (l'eroe di Mactan), hanno tolto e dato la vita per la libertà,
libertà minacciata dalla bramosia e cupidigia di popoli votati, in
nome del progresso e della conoscenza, ad oscurare e cancellare l'unico valore
che ogni uomo, indifferentemente da razza e colore, avrebbe diritto ad avere,
indipendenza, arbitrio, proprie filosofie, principi, teorie, il tutto riassunto
in Libertà di pensiero ed azione. Il nome dei responsabili di
queste trame oscurantistiche simboleggia la guerra, il sangue e la sofferenza
per tutti quei popoli a loro soggiogati, sofferenza a cui il popolo filippino
si deve abituare in fretta a causa del continuo trionfante avanzare dei terribili
CONQUISTADORES spagnoli capeggiati dal famoso Ferdinando Magellano che perderà
la vita in una battaglia fra le più cruente che il popolo filippino
e spagnolo abbiano mai combattuto.
Un giovane guerriero, Lapu Lapu, (che passerà alla storia, filippina,)
organizzerà una validissima resistenza, ostacolando e fermando l'avanzante
dominio spagnolo, dove i corpi esangui di ambedue le fazioni, vedranno scorrere
la loro rossa linfa vitale e miscelarsi l'una con l'altra, bagnando una terra
che per chi sa ascoltare, ancor oggi urla quanto è grande la bramosia
dominante e la volontà della non sottomissione.
Questo passo indietro nella storia ci illumina sulla priorità
data alle armi rispetto alle mani nude, in battaglia infatti, l'ago della
bilancia percentile penderà verso l'uomo armato e non certo il contrario,
una seconda ragione consiste nel seguente fatto: credenza radicata nei maestri
filippini, è l'impossibilita nel fronteggiare un'arma senza conoscerne
l'uso.
Concludendo, i vantaggi offerti dalla pratica del kali sono molteplici, innanzitutto,
la capacità di padroneggiare bastoni e coltelli sviluppando così
l'idonea attitudine nel fronteggiare armi utilizzate per la maggiore dai
comuni aggressori, visto la loro facile reperibilità. Da non sottovalutare
poi , la reale possibilità di trasportare le conoscenze acquisite
nelle armi ad altri oggetti facenti parte del nostro quotidiano penne, chiavi,
giornale arrotolato ecc..
Infine attraverso movimenti fluidi e controllati, il kali ha il pregio di
migliorare la flessibilità articolare e donare elasticità e
tono muscolare. Presentando diversi gradi di difficoltà è facilmente
adattabile anche per persone di età avanzata, favorisce inoltre l'autocontrollo
e sviluppa notevolmente una sorta di sesto senso, utilissimo nella quotidianità
di tutti i giorni.
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Cultura
e sondaggi
Approfondimenti ed iniziative in ambito culturale
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