IL figlio della Llorona
di Sonia Mireya Pico Diaz

Quando ero piccola, una tra le cose che mi piacevano di più era sentire i racconti fatti dagli adulti: la mia nonna, i miei genitori e anche le amiche di mia mamma che si riunivano ogni tanto davanti alla nostra casa a raccontare storie. A me piacevano molto i racconti misteriosi, strani, quelli che trasmettevano paura, poiché noi bambini ci divertivamo molto scherzando con alcuni personaggi di queste leggende. Alcuni dei nostri giochi prendevano spunto da un essere mostruoso che veniva dall'oltretomba a prenderci.
Una leggenda che ricordo in modo particolare è la storia della LLORONA (donna che piange). Si diceva, e si dice ancora, che questa donna, in certi periodi, durante la notte, quando nei paesini tutti dormono, lei, la Llorona, fa delle urla fortissime e piange disperatamente la perdita del suo bambino, portato via dalla corrente del fiume tanti anni prima, mentre lei lavava i panni. Da quel giorno, la mamma ha continuato a cercare il suo piccolo, piangendo ed urlando disperata, da lì il suo nome LLORONA. Nel mio paese si sono scritte alcune canzoni su questo personaggio, quasi prendendolo in giro, come per esorcizzare la paura e la tristezza che può lasciare in ognuno di noi il pianto di questa donna per la perdita del figlio.
Un giorno, in una scuola di Ferrara, mi è venuto in mente di raccontare la storia della LLORONA a dei bambini di una classe di prima elementare. Sono stata molto attenta al modo come raccontavo la storia, poiché non volevo spaventarli. Ma grande fu la mia sorpresa quando, finito il racconto, i bambini si sono scatenati a fare domande sul bambino della LLORONA: "Sicuramente, il bambino è arrivato al mare ed è andato a vivere con i delfini", diceva un bambino e un altro: " Ma, no! E gli squali? E le balene? Perché sai, dicono che anche dentro le balene si può vivere, mangiare e dormire", un altro ancora diceva: "No, no forse lui è cresciuto ed è tornato a vivere al villaggio dove abitava prima e la sua mamma non lo ha riconosciuto!". "Forse è diventato un pescatore o un bravo marinaio" aggiungeva un altro bambino. Insomma, sono saltate fuori tante idee e mi sono divertita molto, pensando alle possibilità di vita del "figlio della Llorona". Per i bambini non esisteva la morte, il bambino era vivo e questo mi ha commosso immensamente e mi ha dato la possibilità di aggiungere una nuova storia, chiamata: " Il figlio della llorona"… Forse il figlio della Llorona è ognuno di noi partito dalla sua terra. La madre terra, la PACHAMAMA, la LLORONA, che piange e piange ancora perché dovrà aspettare molti anni prima di vedere il ritorno del FIGLIO, portato via un giorno, dalla corrente della vita.

Sonia Mireya Pico Diaz, nata in Colombia, a S. Vicente de Cuchurì, studia canto al Conservatorio di Ferrara; ha effettuato numerosi interventi nelle scuole come mediatrice interculturale e di didattica musicale. Con Il figlio della llorona ha vinto il  3° premio del concorso di poesia e narrativa Con gli occhi di ieri e di oggi, sez. immigrati - III° Edizione


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