Da qui verso casa
di Davide Bregola
Da qui verso casa di Davide Bregola Kùmà, Lettere migranti, 2002, pagg.157, 11,00 euro |
Presentazione dell'autore
Parlare
con gli altri per imparare qualcosa si sè
di Davide Bregola
Giovedì
30 gennaio ’03 mi è arrivata questa e-mail dall’Ufficio Stampa della casa
editrice: “E' finalmente disponibile il volume
a cura di Davide Bregola Da qui verso casa, Edizioni
Interculturali, Roma 2002, pp.155, ISBN:
88-88375-20-1, euro 11,00. |
Recensioni
ITALIA OGGI - 1.02.2003 Da qui verso casa
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Siamo di fronte a un avvenimento nuovo nella storia della nostra letteratura. Un fenomeno recente, per certi aspetti frutto dì quella ondata migratoria che ha investito il nostro paese dopo il crollo del Muro di Berlino. Il libro di Davide
Bregola, giovane narratore di Sermide, in provincia di Mantova, raccoglie 11 narratori stranieri che scrivono in italiano. Chi sono? Cosa spinge e perché scrivere in italiano? Perché narrare con una lingua diversa da quella madre? Edito per le edizioni Kùmà di Roma,
Da qui verso casa racconta 11
scrittori, ognuno con le sue ragioni, con la propria storia. Younis Tawfik vive a Torino, autore de
La straniera (Bompiani) ha studiato Dante e le influenze dell'arabo nell'italiano. Porta nell'italiano lo stupore e la forza della tradizione araba del racconto. Alice Oxman è una giornalista che ricerca "la voce narrante". Pur conoscendo e scrivendo in diverse lingue, usa l'italiano per alcuni romanzi perché quella voce detta in quella lingua. L'albanese Ron Kubati crede nella possibilità di costruire una cultura trasversale, che dia nuovi valori a una globalizzazione che non riduce gli uomini a solo acquirenti di merci. Helga Schneìder è nata in Polonia, ed è in Italia dagli anni '60. Scrive in italiano dopo aver rinnegato, completamente la sua cultura d'origine, quella tedesca, che per lei coincide con cultura nazista di una madre, volontaria SS.
Il rogo di
Berlino, Lasciami andare, madre (Adelphi) sono libri duri scritti con la pancia, emotivi, straordinari. E poi ricordiamo la cecoslovacca Jarmíla
Ockayova, Tahar Lamri, Christiana de Caldas Brito, Julio Monteiro
Martins, Helena Janecz e Smari Adbel Malek, per chiudere con un saggio
Il gioco
dell'incontro un dialogo intertestuale con Amando Gnisci, uno dei massimi esperti di questa nuova letteratura. Brutto termine che coglie invece un fenomeno
importantissimo. Nel Novecento c'era stato il caso della Coscienza di Zeno, uno d capolavori del Novecento europeo, per uno scrittore, Italo
Svevo, che già nel nome poneva questa doppia identità tra l'italiano e il tedesco. Ma è stato un fenomeno isolato. Ora invece l'ondata migratoria ci pone di fronte a un fenomeno che avrà sicure conseguenze dal punto di vista linguistico e culturale. Fenomeni comuni da secoli nell'inglese. Oggi la miglior narrativa inglese la scrivono gli indiani che usano l'inglese come lingua madre, ma innervano quella lingua insapore con la cultura e il mondo dell'india. Penso a Conrad e al suo inglese innervato di polacco. Scrivere in un'altra lingua ha diversi significati a seconda dell'autore, ma l'importanza per noi sta proprio nella capacità di rinsanguare un italiano un po' appiattito e televisivo degli scrittori alla moda, con culture e mondi che sicuramente cambieranno la lingua stessa. Credo però che sia brutto definire questa letteratura "della migrazione". E' come ghettizzarla o porla in un contesto sbagliato fin dal suo nascere proprio per la diversità di ragioni che spinge questi scrittori a narrare storie in italiano. |
LA REPUBBLICA - EDIZIONE PUGLIA, 28.12.2002 Gli scrittori? Sono migranti Puglia nuovo crocevia della letteratura meticcia BEPPE LOPEZ |
SCRITTORI immigrati e scrittori migranti (c'è una differenza), insomma uomini e intellettuali che scrivono nella lingua dei paese dove sono venuti a vivere per bisogno o per scelta, lasciandosi alle spalle la terra e la lingua madre. Il fenomeno del meticciato linguistico o, come qualcun altro preferisce chiamarlo, della "creolizzazione" della letteratura
- che nel mondo ha una tradizione, una solidità e un livello straordinario, come testimoniano premi Nobel come
Gordimer, Brodskii, Gao Xingiian e Naipul, giganti come Rushdie e
Kundera, e intere letterature come quelle inglese, francese, israeliana, indiana, sudafricana
- in Italia è abbastanza recente. Diciamo che nasce agli inizi degli anni Novanta. Ma già vanta un articolazione e una qualità straordinarie: case editrici specializzate primo coinvolgimento dei grandi editori, premi letterari, siti internet, lavoro universitario, archivi. |