Giuseppe De Santis
Dell’autore
che dire se non che, nell’uggia del tempo, è nato in un paese dei canti o
della pietra, ai più sconosciuto, (Porta Candunem, Pretecannonis, Porto
Cantorum, Portkanunî), d’origine arbëreshë, col mare in risacca e i
monti lontani a perdersi nel cielo. Era l’estate del ‘56 ch’ebbe inizio il
sogno nel segno dell’aquila, e più non l’abbandona nell’agonia
dell’essere, nel senso del nulla. Di professione, ma dirsi potrebbe per
vocazione, officia all’arte di apprendere e, a volte, d’insegnare in Atria,
Hadria, o Adria, nel benemerito ITCG “G.Maddalena”. Vive tra valli nella
città di Alcina, là dove “‘ l Po
discende per aver pace co’ seguaci sui” e il Tasso ululava di malinconia
alla luna. A tempo perso, se mai può dirsi perso, scrive un po’ di qua, un
po’ di là, che dice sia come vivere, bontà sua, la vita un’altra volta. È
tra i fondatori di Quadernetto in cui si trovano sonetti, canzoni e simili cose, tra
l’altro alcuni suoi raccontini.
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