Alberto Masala

Alberto Masala, nato nel 1950 in Sardegna, abita a Bologna.
Di lingua madre logudorese (sardo dell’interno). La buona conoscenza di altre lingue (oltre l’italiano) gli permette di esprimersi in un personale ‘linguaggio di confine’ che, attingendo a diverse forme, va trasversalmente alla ricerca di un’espressione che dia fluidità ritmica ai suoi scritti.
Ha esperienze di radio, teatro, video... Per quattro anni direttore artistico del nowall di Bologna, ha diretto eventi come d'art room (Bologna 86-87), no-wall in berlin (Berlino, Città europea della cultura 88)... in seguito è tra i fondatori del LINK Project.
La frequentazione dei percorsi d’avanguardia nella scrittura e nell’arte contemporanea lo porta spesso a rapportarsi con artisti di diverse provenienze e discipline (poeti, musicisti, artisti visivi...), con i quali realizza eventi soprattutto nell’ambito della poesia concreta e dell’arte immateriale. Attualmente opera in stretto rapporto con il vocalista Antonio Are e l’artista Fabiola Ledda, la vocalista Miriam Palma, il poeta Serge Pey, l’artista Anton Roca, su Cuncordu Bolothanesu, il gruppo di canto sardo a tenore per cui scrive i testi....
Promotore di minores, movimento poetico per la dignità delle minoranze, con questa etichetta ha ideato diversi incontri internazionali.
E’ stato tradotto in Francia (da Ambre Murard), Germania (da Magda Lindner), Ungheria (da Nitraï Tómas), Albania (da Faslli Haliti), Stati Uniti (da Jack Hirschman), Spagna (in Catalano sia da Anton Roca, sia da Matteo Agostini con M. Magdalena Crespí).
Ha partecipato a rassegne come diversi in versi (Parma), centauri, farfalle... (Napoli), Confluenze (Arezzo), One World Poetry (Amsterdam), Poliphonyx (Széged-Budapest), Lan­djuveel 2000 (Olanda), le voci della poesia, Isole ed Iceberg (Bologna), Lo spirito dei luoghi, Verba volant, Napolipoesia (Salerno, Napoli...), Les oreilles en pointe (St. Etienne), Isole che parlano (Palau), Xiru (Paesi Baschi), Parole ambulante (Lyon), Cave Poesie (Toulouse), La notte dei poeti (Nora), Parole di mare (Amalfi), Voix de la Méditerranée (99 e 00), Osti­nata (Bologna), Salone del Libro di Torino, L’incanto della terra (Bologna 01), VII Festival Internazionale di poesia (Genova 2001) ...
eventi come in tempo reale (Tarragona), per Joseph Beuys (Bologna), Coming together-Attica (reg. RAI), Altre musiche, altri canti (Longiano), Horizontal radio (reg. RAI), Lada 96 (reg. RAI), vita di janna (Palau), Les continents de la parole (dedicato ad Artaud, Toulouse), Isole di Comunicazione (Cagliari), Memorial (Link Bologna), la marcia mondiale della poesia 97, 98 e 99, Das Erd Projekt (Cesena), Spazi incontaminabili (Catania), Mediterranea (Nuoro) ...
tours e letture con Patrizia Vicinelli, Adriano Spatola, Gregory Corso, Lance Henson, Serge Pey, Jack Hirschman, Hawad, Izet Sarajlic, il danzatore derviscio Raji, i musicisti Gianni Gebbia, Maurizio Maiorana, Paolo Angeli, Riccardo Pittau, Michel Doneda, Giuseppe Chiari, i Calic, Maurizio Carbone, André Minvielle e tanti, tanti, tanti altri.……

pubblicazioni:

  •  Sull’obiettività dell’arte (ETL)         

  •  geometrie di libertà (Albe Steiner) 

  • all'infinito (ed. d’arte con  immagini di Anton Roca)

  • ab angelo (Società di pensieri)

  • ditemi dov’è in vendita poesia (La Volpe e l’Uva) 

  • per Joseph Beuys con R. Barbanti, L. Bolognesi, A. Roca (ed. Montanari)

  • Mediterranea con le foto di Massimo Golfieri (Il Maestrale) – prossima edizione in Catalano a cura di Anton Roca) 

  • Proveniamo da estremi (libro + CD) (ed. Erosha/ETL)

  • TALIBAN, i trentadue precetti per le donne in Italia (ETL), Francia (trad. Ambre Murard) e Stati Uniti (trad. Jack Hirschman)

    nelle antologie:

 

  • Tam tam (a cura di Adriano Spatola)

  • C/O (a cura di Patrizia Vicinelli)   

  •  Con un sorriso indenne (a cura di Giancarlo Sissa)

  •  Poesia de la Mediterrània (a cura di Biel Mesquida - Spagna)

  •  Les Voix de la Méditerranée (Francia)

  •  Poeti traducono i poeti (a cura di Alberto Bertoni)

Come traduttore ha curato fra l’altro la versione italiana di Love and politics (ed. StampAlternativa) di Judith Malina e di Nierika, o le memorie del quinto sole (ed. il Maestrale) di Serge Pey.
Sta lavorando ad un’edizione di inediti in Italia di Jack Kerouac.

 

Hanno scritto di lui…

Serge Pey - Non c’è poesia nazionale. I poeti non hanno patria. Le fondazioni delle loro case è l’esilio stesso. Non l’esilio della lingua ma quello del senso. Il poeta si batte per il senso. I poeti nel mondo fondano una repubblica invisibile che partecipa nel quadro di que­sti incontri immensi alla testimonianza possibile di un altro modo di abitare il mondo. Ma abitare il mondo comincia nel suo quotidiano. Nella sua maniera di dare il bacio o la morte alle cose quotidiane. Oggi il messaggio della poesia è esemplare. Il poeta deve essere un resistente. La difesa della poesia è la difesa dell’uomo intero. Penso al poeta italiano Alberto Masala.

 

Jack Hirschman - … uno dei più importanti poeti che negli ul­timi tempi calpesta i palco­scenici della nuova società dello spettacolo in Italia.

Masala è un poeta dell’esortazione, un anarchico con coscienza di livello culturalmente in­ternazionale, ed una produzione di tale ispirazione e tanto catalisticamente “avanti” da es­sere progenitrice come lo sono stati Antonin Artaud in Francia e Julian Beck con il Living Theater negli U.S.A. In breve, è coinvolto in una poesia di provocazione  - come, dice, Pasolini - ma con questa differenza: dove Pasolini portò le sue idee di provocazione sullo schermo e fu in altro modo intenzionalmente e inten­samente un intellettuale attivista, o un attivista dell’intelletto, Masala ha insistito nella carica orale della performance pubblica del suo lavoro, che in gran parte è in forma omaggiante e litanica, e, sì, esortativa è la parola giusta.
C’è una fondamentale ragione in questo approccio: Masala è Sardo di nascita, e benché abbia vissuto a Bologna per più di una generazione, lui possiede sia or­goglio Sardo sia memoria di Sardo, entrambi collegati alla grande tradizione della poesia orale e al saperli ren­dere poetici, cosa che, a differenza del continente, è parte del vero substrato della storia della Sardegna.
Dare voce alle parole fa parte dell’essenza. E Masala ha sempre dato spazio a questa es­senza per essere essenziale nel modo in cui si rivolge alla vita ed esprime sé stesso.  


Indietro
Torna alla prima pagina