LA VOCE DELL'AVENTINO Periodico
della fraternità tra residenti ed emigranti delle
Comunità dell'Alta Valle dell'Aventino. Cultura storica, religiosa,
artistica e letteraria. Ottobre – Novembre – Dicembre 2018 – Palena (Chieti) |
Cime della Porrara, anticamente
“Palleno”. Alle sue pendici, le sorgenti del fiume
Aventino. Il sacro monte Porrara,
anticamente chiamato “Palleno”, diede nome ai Palenesi. La Porrara è il monte di Palena, in provincia di Chieti
che, a fianco della Maiella orientale, domina la valle del fiume Aventino,
aperta a levante fino all’Adriatico. La Porrara è il sacro monte dove pregarono tre
Santi: S.
Celestino V Papa, eremita in una
angusta grotta nei pressi del Santuario della Madonna dell’Altare (m. 1272
s.m.), costruito dai Celestini, suoi seguaci; S.
Falco, eremita, in una grotta tra
la Porrara e la Maiella, in territorio di Palena, noto con il nome di “Coste
di S. Falco”, poi protettore di Palena; S.
Nicolò da Forca Palena, antica
frazione di Palena, su un costone della Porrara (m. 1276 s.m.), vicino
all’attuale stazione ferroviaria di Palena, Parroco di Palena e poi fondatore di tre conventi
nelle città di Napoli, Firenze e Roma sul Gianicolo. In queste località sacre della Porrara, si arriva
percorrendo molteplici itinerari di interesse storico-culturale, religioso,
artistico e archeologico, meritevoli di
essere conosciuti e visitati, evocatrici della vita dei tre Santi, seguendo percorsi di attrattive turistiche per la
particolare e sublime bellezza del paesaggio incontaminato del territorio di Palena,
premiata con il prestigioso riconoscimento della “Bandiera
arancione” dal Touring Club Italiano. Riccardo Vittorio Gentile, fondatore de “La Voce dell’Aventino” (agosto 1998) |
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In coincidenza del ventennale della
sua fondazione (1998-2018),
“La Voce dell’Aventino” continuerà a seguire la tradizione,
l’orizzonte e la finalità tracciata
dal suo fondatore
Riccardo Vittorio Gentile, ma a
partire dal primo
numero del 2018, assumerà una nuova linea
editoriale
laica, libera e indipendente, svincolandosi
dall’amministrazione
e dalla direzione del Parroco e della
Parrocchia di Palena.
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In questo orizzonte, la
natura e la finalità de “La Voce dell’Aventino”
sarà quella di rimanere
sempre al di fuori di qualsiasi interesse politico, economico, culturale,
sociale e religioso,
nel profondo, costante e
autentico rispetto
della libertà e della verità
nell’informazione.
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A venti anni dalla sua
fondazione (1998-2018),
“La Voce dell’Aventino”
dedica il suo primo numero in ricordo del
suo promotore e fondatore:
Riccardo Vittorio Gentile, nato a Palena (CH)
il 28 dicembre 1918, morto a Roma il 1 maggio 2015.
Biografia
Riccardo Vittorio Gentile, nativo di
Palena, laureato in pedagogia presso la Facoltà di Lettere e Filosofia
dell’Università di Palermo e in Lingue e Letterature straniere presso
l’Università di Roma, ha conseguito l’abilitazione all’insegnamento e ha
insegnato materie letterarie e religione nella scuola di Avviamento Professionale
di Palena (con incarico di Direttore) e successivamente è stato docente presso
la Scuola Centrale Carabinieri di
Firenze e ha insegnato Lingua e Letteratura francese e Lingua e
Letteratura inglese presso l’Istituto Pio XI di Roma (scuola media e scuola
secondaria superiore). Ha pubblicato numerosi saggi di carattere storico,
pedagogico, letterario e giuridico.
Alla
fine dell’anno 1941 fu chiamato alle armi e fu destinato al Battaglione
d’istruzione in Sacile (provincia di Udine). Nel giugno 1940 aveva
temporaneamente beneficiato del rinvio alla chiamata del servizio militare
quale studente universitario (1° e 2° anno), con l’obbligo della frequenza
settimanale del corso “premilitare” obbligatorio gestito dal Tenente della
Milizia. Durante quei mesi, più volte durante la settimana, di notte,
unitamente a giovani amici palenesi (Vincenzo Carozza, Berardino Campana,
Giuseppe Pintori, Igino De Vitis ed altri) aveva frequentato la casa di
Alessandro Villa per ascoltare “Radio-Londra”. Non si trattava di cospirazione,
poiché allora (specie nei giovani), non si immaginava una cultura del genere,
ma si trattava di un desiderio di conoscere altre verità oltre quelle di
regime. Per questo motivo, insieme ai suoi predetti amici, fu minacciato più
volte dal segretario politico Gigetto Caione di essere mandato al confino di
polizia. In quegli stessi anni, agli studi universitari associava l’incarico di
insegnamento di materie letterarie e religione nella Scuola di Avviamento
Professionale di Palena, con funzione di direttore della stessa, alle
dipendenze dirette del Provveditore agli Studi di Chieti.
Concluso
il primo corso di addestramento della durata di quattro mesi presso il
Battaglione d’istruzione in Sacile, provincia di Udine, ebbe la nomina a
caporale (seguita ad esame finale di idoneità in attitudine militare e
conoscenza di discipline militari) e fu destinato al Battaglione di
addestramento per la nomina a “sergente comandante di squadra” con sede in
Vittorio Veneto. Al termine del corso della durata di quattro mesi, fu nominato
“sergente aspirante allievo ufficiale” e destinato alla Scuola Ufficiali di Complemento
di Caserta, per la frequenza del corso A.U.C (Allievi Ufficiali di
Complemento), al termine del quale (dicembre 1942), fu inviato in licenza a
Palena, in attesa di destinazione per compiere il servizio di ufficiale di
prima nomina. Ai primi di gennaio 1942 ricevette l’ordine di presentarsi al 71°
Reggimento Ftr. di Como. Ivi, dopo un preavviso di destinazione in Russia, fu
invece trasferito in Francia presso la “Divisione Legnano”. L’armistizio lo
sorprese a Nizza, quale comandante di un NAP (Nucleo antiparacadutisti) alle
dipendenze dell’ufficio operazioni dell’intendenza della Quarta Armata.
Dopo
l’8 settembre 1943, Comandante di un nucleo antiparacadutisti in Francia,
raggiunse con detto reparto il suo reggimento in Cuneo, superando le Alpi a piedi,
aggregato al Battaglione. Alpini “Montesuello”. Dopo un periodo di permanenza a
Boves (poco distante da quella città), dove affluivano militari e civili per la
costituzione di formazioni combattenti partigiane, sfuggito alla cattura nel
corso di rastrellamenti eseguiti dall’invasore, raggiunse Palena in carri di
bestiame. Da qui, alla fine di settembre, prima dell’arrivo delle SS tedesche e
dei primi rastrellamenti, raggiunse Montenerodomo. Poi, aumentato il pericolo
di essere catturato, riuscì a fronteggiarlo, battendo il territorio della
catena montuosa dei Pizzi, delle masserie dei “Selvoni” e di “Vallone Cupo”,
dove si pose alla guida (quale S. Ten. Ftr. Cpl. Reduce) del “Gruppo patrioti
di Palena e Montenerodomo”. Nella notte dal 10 all’11 dicembre 1943, con la
maggior parte degli appartenenti allo stesso gruppo, attraversò la linea del
fronte di guerra, presentandosi prima al Comando militare inglese di Casoli e
poi al Comando delle FF. AA. dell’Italia liberata (Stato Maggiore), al quale
fornì indicazioni precise sulla dislocazione dei centri di fuoco del nemico
nella zona che aveva battuto prima e durante l’attraversamento della linea del
fronte. Riassunto in servizio presso il campo di riordinamento di Maglie, fu poi
destinato al servizio di vigilanza e polizia militare sui treni dell’Italia liberata
con sede presso il Comando Militare di Brindisi e successivamente fu trasferito
a Palermo.
L’anno
1943 è stato un anno che ha segnato forse per sempre la sua vita, quando la sua
casa paterna e materna a Palena in Via Casepente fu minata dai tedeschi e
ridotta ad un cumulo di macerie. La sofferenza, i ricordi, le parole, i
sentimenti, le esperienze individuali, le speranze, la singolarità e la
diversità delle reazioni personali di fronte al dramma della guerra sono stato
oggetto delle testimonianze inedite, documentate storicamente nel volume di Riccardo
Vittorio Gentile: Palena nella Resistenza
e nella guerra di liberazione, Testimonianze inedite e documentazioni storiche.
ottobre 1943-giugno 1944, Presentazione, introduzione e note di Andrea
Gentile, Collana “Storia e documenti”, Editore Carabba, Lanciano, 2003. Il
lavoro di ricerca e di analisi delle fonti storiche raccolte nel volume intende
dare voce alle sofferenze e alle ingiustizie patite dal popolo di Palena,
tenute sommerse e nascoste nei cuori, nelle coscienze e nelle memorie del
passato per oltre cinquanta anni.
Nell’Arma dei Carabinieri, Riccardo Vittorio Gentile ha
assolto i seguenti incarichi:
Istruttore in Battaglione Allievi dei Carabinieri di
Palermo e ivi Comandante di reparto contro il banditismo; Comandante di
distaccamento del Battaglione mobile di Bologna in Ferrara; istruttore e
docente presso la Scuola Centrale dei Carabinieri di Firenze; Comandante di
reparti territoriali in Abruzzo e in Roma (Tenenza, Compagnia e Gruppo CC);
lungo servizio d’istituto e di intelligence in reparti dello Stato Maggiore
della Difesa (Sicurezza Militare e Servizi di Sicurezza dello Stato);
Comandante Nucleo Carabinieri di Polizia Giudiziaria di Roma alla diretta
dipendenza funzionale della Magistratura (Procuratore generale); Capo ufficio
operazioni e vice Comandante della Legione di Carabinieri di Salerno. Rientrato
in Roma, è stato impiegato nella Scuola Ufficiali Carabinieri e nei servizi di
intelligence dei reparti dello Stato Maggiore della Difesa (Sicurezza Militare
e Servizi di Sicurezza dello Stato). All’estero ha eseguito varie missioni
(anche in servizio isolato) in campo NATO e Sicurezza militare (Svizzera,
Belgio, Austria, Argentina, Stati Uniti, Olanda).
Ha
ricevuto dal Presidente della Repubblica il “Diploma d’onore di combattente per la libertà d’Italia” e dal
Ministero della Difesa la “Medaglia di
benemerenza volontari della guerra di liberazione nei reparti regolari delle
Forze Armate” e, con la stessa motivazione, la promozione al grado di
Generale di Divisione dell’Arma dei Carabinieri. Ha ricevuto encomi solenni per
operazioni di P.G. e di C.S. E’ stato membro dell’Associazione Nazionale combattenti delle Forze Armate della Guerra di
Liberazione ed è socio fondatore della Fondazione: Le Forze Armate nella Guerra di Liberazione 1943-1945 (decreto del
Ministero della Difesa del 20 luglio 1999) . Il Gran Maestro dell’Ordine
Militare di Malta gli ha conferito la “Croce al merito di prima classe con
corona”. Socio “Benemerito”
dell'Associazione Nazionale Carabinieri, ha ricevuto la Commenda dell'Ordine Militare di Malta e il
Diploma d'onore di combattente per la Libertà d'Italia. È Ufficiale dell'Ordine al Merito della
Repubblica Italiana.
È autore di quattro monografie (tutte
annotate sulle sue carte personali, come da disposizione ministeriale secondo
cui gli elaborati "rappresentano un personale contributo di studio, di
pensiero, di idee e di esperienza"), delle quali una (pubblicata a cura
dell'organo ministeriale centrale ed edita dallo Stato Maggiore della Difesa) è
stata distribuita ai Comandi dei Carabinieri e agli uffici dipendenti
interessati. E’ autore, inoltre, di numerosi
saggi e articoli di contenuto
storico, pedagogico, tecnico-professionale e giuridico,
pubblicati su varie riviste a tiratura nazionale. Uno dei suoi volumi è tra i
testi “di maggiore rilievo”, così testualmente citati nella relazione della “Commissione parlamentare d'inchiesta sugli
eventi del giugno-luglio 1964” (vol. II pp. 355-356), accanto a quelli
di Crisafulli, De Marsico, Jemolo, Mantovani, Messina, Nuvolone, Vassalli ed
altri. Tra le sue pubblicazioni annotate nel suo stato di servizio militare
sono da segnalare le seguenti quattro monografie: La formazione del carattere nelle scuola dell’Arma (edita dallo
Stato Maggiore della Difesa, Salerno, 1968); La tutela del segreto militare (Salerno, 1968); Monografia su servizio di ricerca e arresto
catturandi (Salerno, 1969); Il
servizio investigativo e di polizia giudiziaria dell’Arma nel quadro della
progettata riforma del Codice di procedura penale (Salerno, 1969).
Nel 1988 una prima
raccolta di sue poesie, ispirate dall'amore per il suo paese natìo
(Palena), è stata pubblicata su "Germogli
dell'Agrifoglio", antologia di Poesia, Rieti 1988, Agrifoglio 1991.
Altri componimenti e sue poesie inedite sono state pubblicate sul periodico "L'Agrifoglio", Ed.
Associazione Accademica l'Agrifoglio, Rieti 1989; su "Abruzzo Oggi", Ed. Nova Italica, Pescara 1989; nel
volume "Vivere di Poesia ogni
giorno", Ed. Lo Faro, Roma 1989 e 1990; nel volume "La strenna dei poeti", Ed.
Accademia del Sole, Roma 1990 e 1992; e, infine, nel volume “Autori del nuovo
millennio. Poesie scelte”, Carello Editore, Catanzaro, 2001.
Tra le sue opere dedicate a Palena, sono da segnalare:
- Silloge di
composizioni, Istituto Salesiano Pio XI, Roma, 1998;
- La Porrara,
Raccolta di 33 Monografie dedicate a Palena, 1992-2005;
- Palena nella
Resistenza e nella guerra di liberazione, Testimonianze inedite e
documentazioni storiche. ottobre 1943-giugno 1944, Presentazione,
introduzione e note di Andrea Gentile, Collana “Storia e documenti”, Editore
Carabba, Lanciano, 2003;
- Rosa Del Bene,
introduzione e note di Andrea Gentile, Presentazione di Antonio Pintori,
Collana “Storia e documenti”, Editore Carabba, Lanciano, 2005.
Dal 1986 è stato Accademico dell'Accademia Anversana e dal 1990 dell'Accademia Italiana dello Spirito.
È stato collaboratore della stampa periodica nazionale. Ha ricevuto il Diploma d'onore per la poesia dal Centro Internazionale Ricerche Letterarie e
Scientifiche (CIRALS), 13° Concorso di poesia in lingua, Roma 1990; il Diploma di merito e targa artistica nel Concorso Nazionale di Poesia, Roma
1989 e 1990; il Diploma di merito
nel 14° Festival Nazionale "I
Canti della Montagna", Montesilvano nel 1989 e nel 1990; è stato Vincitore (primo classificato) del 19° Festival Nazionale "I Canti della Montagna" nel 1995.
Opere dedicate a Palena
Riccardo Vittorio Gentile
Silloge
di composizioni,
Istituto Salesiano Pio XI, Roma, 1998.
Riccardo Vittorio Gentile
La
Porrara, Raccolta di 33 monografie
dedicate a Palena, 1992- 2005.
Riccardo Vittorio Gentile
Palena
nella Resistenza e nella guerra di liberazione,
Testimonianze
inedite e documentazioni storiche ottobre 1943 – giugno 1944
Presentazione, introduzione e note di
Andrea Gentile,
Collana “Storia e documenti”,
Editore Carabba, Lanciano, 2003.
Riccardo Vittorio Gentile
Rosa
Del Bene,
Introduzione e note di Andrea Gentile,
Presentazione di Antonio Pintori,
Collana “Storia e documenti”,
Editore Carabba, Lanciano, 2005.
Inno a Palena
Palena, amata
terra mia,
ti amo, ti
amo! Amo:
dei tuoi fiori
il colore
del tuo timo
il bell’odore
dell’aria tua
la freschezza
dell’acque tue
la purezza
dei tuoi monti
la bellezza
dei tuoi figli
la fermezza:
dei tuoi Santi
sei la via
della tua pace
la poesia
della tue luci
la magia
dei tuoi canti
l’armonia
dei tuoi
boschi la malìa
dell’emigrante
la nostalgia.
Speme mia e
nostalgia,
io ti amo in ogni via;
passan passano
le ore,
tu rimani nel
mio cuore:
sei d’amore
fiamma via,
Palena amata
terra mia!
Riccardo Vittorio Gentile
Immagine di
Palena
Il monte Porrara
Tu siedi lassù
come una regina,
alla marina
spandi aria fina,
odor di menta,
timo e di verzura,
delle tue nevi
l’acqua fresca e pura.
Fuori e sopra
le parti severa,
solenne
dall'alto tutta intera,
ai Palenesi
ispiri fermezza,
tutto guardi e
miri con dolcezza.
Da un lato
miri la Maiella Madre;
dall'altro, la
Madonna dell'Altare
accogli
sull'alta rupe, vicina
al cielo, dove
il pellegrin s'inchina.
Nel tuo
silenzio immenso, alto
si leva nel
bosco il dolce canto
dei devoti
che, della nebbia il velo
rompendo,
salgon con ansia di cielo.
A quel cento
nella valle fa eco
Il verso
divino di un canto antico,
che sale in
alto sull’alto monte
e diventa
preghiera della gente.
La tua erta
sublime mole pare,
ergendosi nel
cielo, un altare
altissimo di
un immenso tempio
che tutti noi
avvicina a Dio.
Riccardo Vittorio Gentile
Immagine del
monte Porrara (m. 2136)
Il fiume Aventino
Dalla sorgente
lento a valle vai
sinuoso nel tuo
calle e non ristai,
sempre vai
toccando le pendici
della Maiella
madre le radici.
Dalla valle sale
la tua voce
Finché laggiù si
spegne nella foce:
una musica, il
tuo mormorìo,
che incanta e
commuove il cuore mio.
Tu mi ricordi ora, Aventino,
i palpiti di quand'ero bambino,
quando fino al Carmine correvo
e da quella chiesetta ti vedevo.
Più in là, in vita, domani chissà,
il tuo fievole canto che dolce va
certo ancora mi accompagnerà
fin quando la mia vita durerà.
Riccardo Vittorio Gentile
Acquarello di
Panfilo Napoleone
La nostalgia dell'emigrante palenese
Me ne andai solo da Palena,
me ne andai solo con una pena.
Lasciai tutti: amici e parenti,
lasciai madre e padre senza niente,
lasciai una ragazza tanto bella,
non ne vidi più altra come quella.
Sempre duro lavorai tante ore,
della mia gioventù persi il fiore.
Ora ho tutto, ma non ho niente:
mi sento solo in mezzo a tanta gente.
Giammai mi
perdo di coraggio:
fido nell’uno
e l’altro braccio.
Tormentami
ognora il disìo
Di tornare al
paese mio.
Riveder devo
casa mia,
tor’ mi devo
la malattia,
che si chiama
nostalgia
di riveder
Palena mia.
Acquarello di
Panfilo Napoleone
L’antica nostra vaporiera
Ricordo stanca e
nera
l'antica nostra vaporiera
che saliva ansimante
sul fianco dei nostri monti.
Saliva sempre più in alto
tra querce e faggeti
tra pini e abeti.
Ad essa correndo e ruotando,
forse tra loro bisbigliando,
venivano incontro di verdi prati
fili d'erba e fiori delicati.
Perdeva nel vento
di tanto in tanto
il suo fischio acuto,
poi d'un tratto scompariva
e sbuffando riappariva
all'uscita di un'altra galleria
della vecchia ferrovia.
Alfine con fragore
in una nube di vapore
dalla più lunga sbucando
l'aria rompeva fresca e pura
del Quarto di Santa Chiara
e qui, dopo sofferta lena,
fermava alla stazione di Palena.
Indi in fretta e con cipiglio.
Riccardo
Vittorio Gentile
Acquarello di Panfilo Napoleone
Dopo il mio lungo andare la pena,
a Te ritorno madre mia Palena
alla tua fonte pura torno a bere
e a compiere il mio ultimo dovere.
Speme mia e nostalgia,
io ti amo in ogni via:
sei d’amore fiamma mia,
Palena amata, terra mia!
Riccardo Vittorio Gentile
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AVVISO AI LETTORI
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“La Voce dell’Aventino” è pubblicato con
cadenza semestrale
e sarà costituito e
articolato in alcune sezioni specifiche di approfondimento:
1. Palena, l’Abruzzo e i paesi della valle dell’Aventino.
Fatti,
cronaca e attualità.
2. Itinerari di particolare interesse storico, culturale e
archeologico.
3. S. Falco, S. Niccolò e S. Celestino V. Documentazioni
religiose e storiche.
4. Arte, musica, storia, letteratura, poesia, filosofia e
cultura in Abruzzo.
5. La storia di Palena in Abruzzo. Fonti, inediti e
documentazioni storiche e archeologiche di interesse regionale e nazionale.
Un ringraziamento sentito
e sincero è rivolto a tutti i Palenesi
e agli Abruzzesi in
Italia e nel mondo che dal 1998 hanno collaborato
e continueranno a
collaborare.
La Redazione
LA VOCE DELL'AVENTINO Periodico della
fraternità tra i residenti ed emigranti delle Comunità
dell'Alta Valle dell'Aventino. Cultura storica,
religiosa, artistica e letteraria |
Fondatore: Prof. Riccardo Vittorio Gentile
(agosto 1998) Direzione: Prof. Andrea Gentile, Direttore Redazione: e-mail:
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Presidente Onorario Sito internet: http://digilander.libero.it/vocedellaventino sito internet creato
e curato da Andrea Gentile |