Periodico della fraternità tra i
residenti ed emigranti delle Comunità dell'Alta Valle dell'Aventino Cultura religiosa, storica, artistica e
letteraria Novembre – Dicembre 2008 – Palena (Chieti) |
Cime della Porrara, anticamente “Palleno”. Alle sue pendici, le sorgenti del fiume Aventino. Il
sacro monte Porrara,
anticamente chiamato “Palleno”, diede nome ai Palenesi che vi nacquero.
Riccardo Vittorio Gentile, fondatore de “ |
1. Palena tra le
comunità turistiche del Parco Nazionale della Maiella
Palena ha ricevuto, da qualche anno, il
premio del Touring Club Italiano: “
Questa pubblicazione (arricchita da
belle fotografie a colori e in bianco e nero) è il libro dal quale sono stati
tratti stralci significativi riportati nell’unito inserto. Lo sviluppo
turistico di Palena è commisurato alle attrattive del
suo paesaggio ed all’aumento di iniziative (da realizzare) turistico-culturali,
storiche e archeologiche connaturate, tra cui gli itinerari storico-culturali
ed archeologici, recentemente indicati su questo periodico (eremo di S.
Celestino, grotta e chiesetta antica di S. Falco, Forca Palena,
dove nacque S. Nicolò).
Chiesa di S. Falco L'eremita
Pietro da Morrone, il futuro papa Celestino V
in un antico codice miniato del XIV secolo
INSERTO
PALENA
I 38 Paesi del Parco
Nazionale della Maiella
Lasciata
la stazione ferroviaria di Palena, si perviene dopo un brevissimo tratto al valico di Forchetta (
Da Forchetta lo sguardo abbraccia uno scenario fantastico, degno di figurare come sfondo ad una
tela di Leonardo o Raffaello.
I
centri della valle risultano di notevole interesse sia sotto il profilo
paesaggistico che storico-culturale. Dopo
alcuni chilometri da Forchetta un tratto di strada conduce alla Madonna dell'Altare, chiesa
anticamente di giurisdizione dei Celestini ed edificata
nei pressi dell'eremo dove, secondo G. Celidonio, fra' Pietro — divenuto
in seguito papa Celestino V — condusse vita
ascetica per circa tre anni a partire dal 1248.
Lungo
la strada che con un percorso ardito si snoda
da Palena verso Lama dei Peligni
si incontra
Se si escludono
le tristi vicende legate al secondo conflitto mondiale (Palena
in particolare subì un violento bombardamento) nessun evento al di fuori dei
rovinosi terremoti del 1456 e del
Le ville di Palena
Tutta la valle si presenta organizzata nel periodo
longobardo e franco in Ville, cioè – diremmo oggi – in
fattorie o comunque centri di produzione che costituiscono un retaggio
socio-economico della
tarda latinità.
Questa forma di insediamento è tipica del secolo X ed è trasformata dalla colonizzazione monastica prima
in casali e poi, a causa delle scorrerie saracene, in castrum,
gruppo di case cinto da mura di difesa.
Le ville
suddette animano un territorio abbastanza vasto e i documenti del secolo
XI ci hanno tramandato i loro nomi. Erano 11 e precisamente:
Pizzi Superiore, Pizzi
Inferiore, Castello Alberico, Castelcieco, Pietrabbondante,. Valle della Terra, Forca di Palena, Villa
San Cristinziano, Villa SantEgidio,
Malvicino e Lettopalena.
Il territorio, domus,
indica a partire dal secolo V il fundus,
cioè l'ager o territorio appartenente alla domus, coltivato per lo più dai servi del
monastero benedettino; che costituisce dunque l'espressione più appariscente dell'espansione volturnense
lungo le Valli del Sangro e dell'Aventino.
Qui si dirige anche un folto stuolo di monaci asceti a seguito
di Ilarione, fuggiti dalla Calabria a causa delle incursioni saracene
verso la fine del secolo
X e agli inizi dell'XI.
Ilarione
si stabilisce "nella Valle del fiume Aventino,
in un luogo detto Prata, tra Casoli
e Civitella. Vennero con lui sette
discepoli o compagni, fra cui
Falco" (G. Celidonio, La diocesi
di Valva e Sulmona, II,
67).
Parte
di Prata è oggi coperta dalle acque del
lago artificiale di Sant'Angelo.
San Falco, come scrive il suo biografo C. Falcocchio, si ritirò presso la località denominata Sant'Egidio, in tenimento di Palena e dopo la sua morte gli si attribuì un particolare potere, quello di guarire gli ossessi.
Fra' Pietro dal Morrone sul monte Pallano.
Poco lungi dalla terra di Palena, nel suo versante Sud-Ovest, si leva al cielo una
montagna folta, irta e dirupata tanto, che
quasi da quel lato sembra inaccessibile. Quella fede però che sposta i
monti, praticò sull'aspro luogo un sentieruolo che
dalla Valle ascende sino alla cima. E qui, come perla in mezzo al folto della
foresta, sorge il devoto tempio della Madonna dell'Altare...
Cosi
scrive G. Celidonio nella sua monumentale opera dal titolo San Pietro del Morrone.
Celestino V (1896),
il quale sottolinea che la chiesa fu
edificata dopo che fra' Pietro dimorò per tre anni in questo luogo, dal quale si schiude un panorama
di incomparabile bellezza fino all'Adriatico.
Il
periodo in cui fra' Pietro sostò qui come eremita abbraccia con ogni probabilità
gli anni che vanno dal 1235 al 1237 e coincidono "con il suo noviziato eremitico". Infatti egli si
trasferì in seguito sul Morrone nell'eremo di
Sant'Onofrio, che abbandonò ben presto per
rifugiarsi "in altri romitori della Maiella" e per farvi definitivamente ritorno nel
Le acque
termali
Anche
a Palena si adatta il noto verso di Ovidio ispirato dal ricordo per la sua Sulmona: "salubris uberrimus undis. Dalle cavità
della Majella e degli altri monti circostanti , si riversano
infatti nel-1' immediato
territorio che circonda Palena flutti di acque
salubri, i cui rivoli confluiscono per lo più nell'Aventino.
Le fresche sorgenti, alcune delle quali opportunamente incanalate,
accompagnano il viandante già lungo la strada che dalla stazione ferroviaria si precipita a valle. Cristallina è
l'acqua della piccola fontana
esistente nei pressi dell'eremo celestiniano
al pari delle acque che sgorgano nelle
sorgenti di Capo Fiume, del Tocchito, di Castelcieco e
dei Tre Valloni e per le quali non sarebbe assurdo parlare di
imbottigliamento. Da sottolineare anche la presenza di una piccola sorgente di
acqua sulfurea.
L'escursionismo
di Gianfranco Di Profio
Palena — Madonna dell'Altare
1) Da Sorgenti Capo di Fiume (
Suggestivo itinerario che si svolge all'ombra di una splendida
faggeta, in primavera caratterizzata da fioriture di delicata bellezza; non
è impegnativo e per
questo lo consigliamo a tutti. La passeggiata inizia appena fuori dall'abitato di Palena e
raggiunge la medioevale costruzione
dell'eremo dellaMadonna dell'Altare (secolo
XIV) edificato poco al di sopra di una delle
prime grotte dimorate da Pietro Angeleri (Papa
Celestino V) sulla Maiella.
2) Monte Porrara dalla
Madonna dell'Altare dalla
Madonna dell'Altare (
Nonostante la quota modesta il Monte Porrara è una delle cime più belle della Majella. Sarà per la
lunga ed aerea cresta, sarà per i panorami molto ampi a 360°, sarà per la flora
e la fauna degne di nota, "
3) Monte Coccia da Palena
Da Palena (
E’ una lunga e piacevole passeggiata che permette di conoscere l'ampio vallone di
Coccia, caratterizzato da pascoli e macchie di bosco. Il percorso segue
l'antica via che attraverso il Guado di Coccia metteva in comunicazione
“Spiritati” (in dialetto:
sperdète) in Palena, dominati da S. Falco, eremita
che morì il 13 gennaio del 1200 sul fianco della Maiella
Venivano
numerosi da paesi vicini e lontani, tra cui Pianella in Abruzzo, che dalla
Parrocchia di Palena ricevette in dono l’antica statua
di S. Falco, suo patrono festeggiato nella terza domenica di agosto.
Notizie
storiche del Santo e degli spiritati, che giungevano a Palena
alla vigilia delle feste patronali, si leggono in un libro ben noto (ristampato
di recente dall’Associazione Culturale Palenese),
scritto da Cesare Falcocchio e in un’opera del
Novecento, scritta dal palenese Ettore Margadonna, autore del testo scenografico del film “Pane,
amore e fantasia”.
Si
raccontava in Palena, di generazione in generazione
del suo popolo, uno spettacolare esordio, qui di seguito ricordato.
Una giovane “spiritata” (posseduta dal demonio
con forza sovraumana) giunse a Palena, accompagnata
da un uomo robusto (per essere esorcizzata), che a fatica la tratteneva, come
si rileva da un celebre dipinto di Oreste Secchione, riportato in figurine
(tuttora distribuite ai fedeli durante le feste patronali di agosto).
La giovane
spiritata entrò nella Chiesa di S. Falco, per essere liberata da un esorcista.
Ivi, al suo cospetto, ebbe una reazione violenta, che si espresse in parole
cattive uscite dalla sua bocca bavosa.
Dopo avere
pronunciato gli scongiuri di rito, il sacerdote esorcista ricevette in risposta
le seguenti parole, seguite a questo suo ordine: “Esci, brutta bestia!”.
“Se devo
uscire (gli fu risposto per bocca della spiritata), devo spianare
A questa
condizione, cui seguirono numerose altre condizioni, poste per uscire dalla
spiritata, l’esorcista rispondeva sempre con queste parole: “Non tocca a te,
bestia!”.
L’ultima
condizione posta fu espressa con queste parole: “Se devo uscire, devo andare ngheure a mastro Gaetano”, il sacrestano presente, a fianco
del sacerdote esorcista. Il sacrestano, udite queste parole, raggiunse di corsa
la bacinella dell’acqua con cui cosparse il sedere dopo averlo in fretta
scoperto.
“Se devi
uscire”, replicò l’esorcista, “puoi fare soltanto un danno, che non supera il
valore di una monetina di qualche soldo”.
La brutta
bestia, alfine, si tacque e, al tempo stesso, si sentì chiaro un rumore di
rottura (tic) sul vetro di una finestra della cupola della Chiesa, dove subito
dopo fu trovato un foro circolare, pari per forma e grandezza, a quello di una
monetina di un soldo.
Riccardo
Vittorio Gentile
(Dal
racconto verbale di Nazarena CAMPANA, vedova di Giovanni GENTILE,
nativa di Palena, quivi deceduta, all’età di 83
anni).
Palena, 10 Agosto 2008 – “Rejoicing day”
(Il giorno del Giubilo)
«Nella mia personale interpretazione “Rejoicing day”
significa essere in comunione con me stessa, in tutti e tutto. Essendo questa
grande gioia universale, si vive la vita. Per la prima volta nella storia della
città di Palena e nella nostra chiesa di S. Falco,
nostro Patrono, si è celebrata una santa messa, con le intenzioni e le
preghiere, per tutti i Palenesi residenti e non
residenti che, per fortuna, o sfortuna, lasciarono il proprio paese nativo. In
questo benedetto giorno, si ricordano tutti i nostri cari che ci hanno lasciati
e tutti quelli che, per un motivo o l’altro, non hanno avuto la possibilità di
essere presenti alla cerimonia. Si ringrazia il signor Pedro Sciarra (Assessore
della cultura) per la sua geniale idea, il Comune di Palena,
l’Associazione Culturale Palenese, il nostro
carissimo Don Sante e la sua santa Benedizione, che il Signore ci protegga».
Viva
Palena
“all over the world”
Lucia Paterra
Periodico della
fraternità tra i residenti ed emigranti delle Comunità dell'Alta Valle dell'Aventino. Cultura religiosa, storica, artistica e letteraria. |
Presidenza onoraria: Don Antonio Pintori, Presidente Onorario. Direzione: Don Sante Paoletti, Rev. Parroco di Palena, Direttore; Don Emiliano Straccini, Rev. Parroco di Fara S. M., Vice Direttore; Maria Martinelli, Vice Direttore, Lettopalena. Amministrazione: Parrocchia di Palena (Chieti): 66017 Conto Corrente Postale: 12552667 Fondatore: Riccardo Vittorio Gentile (agosto 1998) Redazione: Andrea Gentile, Riccardo Vittorio Gentile e-mail: lavocedellaventino@libero.it Pubbliche relazioni: Giacinto Delfini – Via S. Antonio Abate – Palena Corrispondenti: Giovanni Scarpelli, Antonella Verna, Gerardo Vittoria. Distribuzione: Rev. Suore Scuola Materna – Palena Maria Caputo – Rione Frenano, 4 – Palena Gerardo Ferrara – Piazza Municipio, 2 – Palena |
BUON NATALE E FELICE ANNO
NUOVO
con fraterni auguri di ogni bene
a tutti i nostri lettori