LA VOCE DELL'AVENTINO Periodico della fraternità tra residenti ed emigranti delle Comunità dell'Alta Valle dell'Aventino. Cultura religiosa, storica, artistica e letteraria. Marzo – Aprile 2009 – Palena (Chieti) |
Cime della Porrara, anticamente “Palleno”. Alle sue pendici, le sorgenti del fiume Aventino.
Il sacro monte Porrara, anticamente chiamato “Palleno”, diede nome ai Palenesi che vi nacquero. La Porrara è il monte di Palena, in provincia di Chieti che, a fianco della Maiella orientale, domina la valle del fiume Aventino, aperta a levante fino all’Adriatico: è il sacro monte dove pregarono tre Santi: S. Celestino V Papa, eremita in una angusta grotta nei pressi del Santuario della Madonna dell’Altare (m. 1272 s.m.), costruito dai Celestini, suoi seguaci; S. Falco, eremita, in una grotta tra la Porrara e la Maiella, in territorio di Palena, noto con il nome di “Coste di S. Falco”, poi protettore di Palena; S. Nicolò da Forca Palena, antica frazione di Palena, su un costone della Porrara (m. 1276 s.m.), vicino all’attuale stazione ferroviaria di Palena, già Parroco di Palena, poi fondatore di tre conventi nelle città di Napoli, Firenze e Roma, sul Gianicolo. In queste località sacre della Porrara, si arriva percorrendo molteplici itinerari di interesse storico-culturale, religioso e archeologico, meritevoli di essere conosciuti e visitati, evocatrici della vita dei tre Santi, seguendo percorsi di attrattive turistiche per la particolare e sublime bellezza del paesaggio incontaminato del territorio di Palena, premiata con il prestigioso riconoscimento della “Bandiera arancione” dal Touring Club Italiano. Riccardo Vittorio Gentile, fondatore de “La Voce dell’Aventino” (agosto 1998) |
Nel decennale della fondazione inaugurato
il sito INTERNET de “La Voce dell’Aventino”:
http://digilander.libero.it/vocedellaventino
La Voce dell’Aventino
si associa al dolore per la morte del
Monsignore Professore Don Antonio Pintori,
suo Presidente onorario
Antonio Pintori è nato a Palena il 19 settembre del 1917. Suo padre perse eroicamente la vita negli Stati Uniti, per salvare in una miniera un suo compagno di lavoro. Parroco emerito di Rivisondoli, Canonico Teologo della Cattedrale Valvense, recentemente nominato Accademico Pontificio, merita una particolare menzione per il suo lungo e zelante ministero pastorale ricco, tra l’altro, di numerose iniziative culturali, religiose e sociali, e per le sue doti di scrittore e poeta. Il suo nome è legato altresì alla fondazione del famoso Presepe vivente di Rivisondoli, manifestazione artistica e religiosa nota a livello nazionale. La sua opera è ricordata in una lapide storica affissa nella chiesa parrocchiale di Rivisondoli, dove ha svolto 33 anni di luminoso ministero e dove nel 2008 gli è stata conferita dal Sindaco la “cittadinanza onoraria”. Il 24 agosto del 2008 si è tenuta a Rivisondoli la premiazione del I° Concorso Nazionale di Pittura estemporanea “Premio Don Antonio Pintori”.
Durante l’ultima guerra, condannato a morte dalle SS naziste, perché scoperto ad aiutare i partigiani in territorio di Colledimacine e di Lettopalena dove era rifugiato, fu miracolosamente salvo. La sua piccola e umile abitazione in Via della Valle di Palena fu distrutta con esplosione di mine tedesche.
Oltre a numerosi saggi e articoli sulla stampa regionale e nazionale, ha pubblicato diversi libri, tra cui ricordiamo in particolare: Il presepe vivente di Rivisondoli; due voluminose opere I Canti della montagna e Il racconto della mia vita e, recentemente, Racconti di un parroco di montagna. Poesie edite e inedite. E’ stato Presidente e fondatore del Centro di Promozione Culturale Abruzzo Est con sede a Montesilvano e del prestigioso Festival Nazionale “I Canti della montagna”. E’ Presidente onorario del periodico La Voce dell’Aventino, fondato in Palena nell’agosto 1998.
Dalla presentazione del volume "Il Racconto della mia vita" di Giuseppino Mincione:
"Don Antonio Pintori è stato, è, e sarà sacerdote in eterno, alla maniera di Melchisedech, secondo l'espressione biblica: "Tu es sacerdos in aeternum, secundum ordinem Melchisedech" (Salmo 109,4); e don Antonio ha operato sempre come sacerdote di Dio, in ogni campo in cui è venuto a trovarsi. E vero che a 8-9 anni diceva di voler fare il muratore o il fabbro, ma la vera vocazione si palesò ben presto, poiché in quinta elementare egli manifestò alla madre Clarice ed alla zia materna Elisabetta il proposito di voler entrare in seminario per diventare sacerdote. E sacerdote fu, tanto che ricevette la sacra ordinazione il 21 dicembre del 1941, disse la prima messa nel seminario di Sulmona il giorno seguente ed il 1° gennaio del 1942 celebrò la Messa solenne a Palena, suo paese natale".
2. L'Aquila
Duecentosettanta morti e oltre 1.500 feriti: questo il bilancio ancora provvisorio del terremoto che nella notte tra domenica 5 e lunedì 6 aprile ha colpito l'Abruzzo. Attualmente sono 150 le persone estratte vive dalle macerie degli edifici. All'alba di lunedì 6 aprile, è stato subito chiaro che il numero dei morti era destinato a crescere con il passare delle ore e con la rimozione delle macerie sotto cui sono rimaste sepolte centinaia di persone sorprese nel sonno. Il terremoto, sentito in tutto il centro Italia, ha causato gravi danni agli edifici di tutta la zona interessata. La zona più colpita è nei dintorni di Paganica, nell'epicentro del terremoto. Onna è stata praticamente rasa al suolo. All'Aquila sono numerosi i crolli e le lesioni: Università e Prefettura distrutte, parte dell'Ospedale crollata, subito messo in sicurezza dalla Protezione civile, oltre alle centinaia di crolli di edifici. Danni a edifici e lesioni si riscontrano anche ad Avezzano; nel resto della regione sono molte le persone in strada, da Pescara a Sulmona, da Teramo a Chieti. Anche a Roma i palazzi hanno tremato a lungo e la gente è scesa in strada, soprattutto nella zona nord della capitale.
3. Onna
A Onna, il paese «scomparso» a meno di dieci chilometri da L'Aquila, le ricerche dei superstiti non si sono ancora concluse. Martedì mattina sono stati estratti altri due corpi. Il bilancio provvisorio è di 40 morti, su una popolazione di 350 persone, anche se erano molti meno coloro che effettivamente vivevano nel paesino. I vigili del fuoco sono ora impegnati nella rimozione dei detriti e nella messa in sicurezza degli edifici, dove si verificano ancora crolli a ogni scossa. Secondo le prime stime, praticamente la totalità delle case è inagibile: il 60-70% sono completamente crollate o rase al suolo.
4. L’epicentro alla profondità di 8,8 km a una decina di chilometri dall'Aquila
La scossa principale, di 5,8 gradi della scala Richter, si è registrata attorno alle 3,32. L'epicentro è stato individuato a una decina di chilometri dall'Aquila alla profondità di 8,8 km. Il sisma è stato avvertito in tutto il Centro-sud d'Italia, dalla Romagna a Napoli. Oltre ai morti e ai dispersi, i feriti sono oltre 1.500 e si calcola che siano circa 100 mila gli sfollati, intere famiglie costrette ad allontanarsi dalle proprie abitazioni. Una prima stima parla di oltre 35 mila edifici danneggiati con pesanti danni al patrimonio storico e artistico della regione. Franco Barberi, presidente onorario della Commissione nazionale grandi rischi, fa sapere che nei prossimi mesi «è poco probabile che si verifichino scosse di grande energia, ma non lo possiamo escludere». Dopo quella devastante della notte, ha aggiunto Barberi, si sono registrate oltre 200 repliche.
5. Centro Nazionale Terremoti
Giulio Selvaggi, direttore del Centro Nazionale Terremoti, ha dichiarato che un sisma di 5,8 gradi Richter è considerato «moderato, con un'intensità 30 volte inferiore a quella che nel 1980 devastò l'Irpinia». L'Abruzzo, che è situato in una delle zone a maggiore rischio sismico della penisola, è interessato da uno sciame di terremoti iniziato lo scorso 16 gennaio con centinaia di scosse e con la Protezione civile che da tre mesi tranquillizza la popolazione sui rischi di un sisma distruttivo. Il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, ha dichiarato che era impossibile prevedere il terremoto, ma infuriano le polemiche per la messa in guardia della scorsa settimana su un'imminente scossa del ricercatore Giuliani, poi indagato per procurato allarme.
6. Centri urbani devastati
Centinaia gli edifici crollati completamente o in parte, migliaia quelli lesionati e inagibili. «Il centro storico di L'Aquila è devastato, e ci vorrà tempo per controllare tutti gli edifici. Quasi tutta la città è inagibile», ha detto il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente. Gli sfollati potrebbero essere 60 mila solo all'Aquila, e altrettanti in provincia. I soccorsi sono resi difficili dalle continue scosse di assestamento che rischiano di far crollare gli edifici danneggiati e dal fatto che la prefettura, dalla quale si dovevano coordinare i soccorsi, è interamente distrutta. Anche la sede della provincia e altri uffici regionali sono pesantemente compromessi. Il sindaco dell'Aquila ha invitato i cittadini «a lasciare immediatamente il centro storico, perché anche le case non crollate possono essere gravemente lesionate». Uno degli edifici maggiormente danneggiati del capoluogo è la Casa dello studente, gravemente danneggiato l’Ospedale e completamente inagibile la Prefettura.
7. Aperta un'inchiesta
La Procura dell'Aquila ha aperto un'inchiesta contro ignoti per accertare eventuali responsabilità nei crolli dovuti al terremoto. L'ipotesi di reato è disastro colposo, per il momento non ci sono indagati. Si potrebbe ipotizzare anche il reato di omicidio colposo plurimo. «Se dovessero emergere responsabilità andremo avanti», ha detto il procuratore Alfredo Rossini. Martedì alcuni magistrati della Procura si sono incontrati per uno «scambio di vedute» sulle segnalazioni ricevute direttamente o indirettamente circa presunte disfunzioni o negligenze.
La "vulnerabilità" degli edifici dell'Aquila, in particolare dell'Ospedale San Salvatore, non è passata inosservata nemmeno alle Nazioni Unite. Dopo che un sisma classificato come "di intensità moderata" ha distrutto parte dell'Abruzzo, l'agenzia dell'ONU per la prevenzione delle catastrofi ci ha ricordato il dovere di adottare di più i criteri antisismici. "Costruire un edificio nuovo nel rispetto delle norme antisismiche fa lievitare la fattura del 3-5 per cento. Risparmiare una cifra ridicola e non rispettare le norme di sicurezza è un gesto criminale", ha detto lunedì Pascal Peduzzi, Consigliere scientifico dell'agenzia ONU di Ginevra: "International Strategy for Disaster Reduction". Un terremoto di grado 7, nell'Appennino meridionale provocherebbe tra 5 e 11.0000 morti, in Giappone 50. Un sisma ancora più violento (intensità 7,5) in Calabria causerebbe tra le 15.000 e le 32.000 vittime, appena 400 in una città densamente popolata come Tokyo. A fare la stima dei possibili danni di un identico sisma in Italia o in Giappone è uno studio di Alessandro Martelli, che insegna "costruzioni in zona sismica" all'università di Ferrara, dirige la sezione "prevenzione rischi naturali" all'Enea ed è presidente dell'Associazione nazionale di ingegneria sismica. "In Italia l'applicazione della legge che impone criteri antisismici per gli edifici di nuova costruzione viene rimandata in continuazione". Il segreto del Giappone (ma anche di California, Messico, Turchia, Nuova Zelanda) sta in tecnologie come i cuscinetti antisismici disposti alla base degli edifici, l'uso di acciai molto più elastici del normale, la fibra di carbonio che avvolge i pilastri e li rende più resistenti alle fratture, apparecchi detti "dissipatori" che assomigliano agli ammortizzatori di un auto e vengono disposti tra un piano e l'altro degli edifici più a rischio.
8. Pasqua della Resurrezione
“Antif. Ego sum resurrectio et vita:
qui credit in me, etiam si mortuus fuerit, vivet:
et omnis qui vivit et credit in me,
non morietur in aeternum”.
(Dall’Officio dei Defunti: libro della Confraternita di S. Francesco in Palena)
9. Associazione Pro Loco in Palena
Questa Associazione meriterebbe di essere più conosciuta nelle sue iniziative e nel suo Statuto. E’ auspicabile una collaborazione con altre Associazioni locali. Tra i suoi soci collaboratori merita di essere ben conosciuta la collaborazione del suo socio Domenico Rattenni. E’ auspicata anche la diffusione di notizie sulle attività, programmi e iniziative (da realizzare) della stessa Pro-Loco.
10. Il Rosario nei sogni di Don Bosco
Don Bosco nei suoi sogni rivelatori vide: “Una regione selvaggia e sconosciuta, degli uomini alti, di aspetto feroce, che combattevano tra loro. Andavano incontro ad essi per convertirli, missionari di vari ordini con il crocifisso in mano, ma tutti venivano uccisi. Poi vide avanzare missionari, preceduti da gruppi di giovani.
Don Bosco riconobbe i suoi Salesiani e cominciò a temere per la loro sorte. E intanto, notò, che i selvaggi davanti ad essi si fermarono, diventavano pacifici, deponevano le armi e li accoglievano con molta amicizia. Don Bosco vide che i suoi missionari avanzavano con il Rosario in mano”.
11. Palena ha dedicato un suo monumento a S. E. il Vescovo Salvatore del Bene, ricordato e onorato con queste parole:
Nato a Palena il 12 giugno 1880, morì a Cerreto Sannita il 6 aprile 1957. Come si legge sul monumento, fu Maestro e “strumento di santificazione”. Il monumento è stato eretto grazie all’iniziativa realizzata dall’Amministrazione comunale di Palena, unitamente all’Associazione culturale Palenese. Dopo il suo apostolato in Palena, ove in due decenni fu Parroco, fu chiamato a prestare la sua opera presso la Diocesi di Sulmona, dopo di che, nominato Vescovo, fu destinato alla Diocesi di Cerreto Sannita, dove morì in povertà, circondato da immensa stima.
E’ ricordato con le preghiere e la benedizione del Pontefice, quando in Cerreto le sue condizioni di salute si aggravarono. Al suo funerale, imponente, parteciparono con il numeroso popolo di Cerreto Sannita, il Rev. Parroco di Palena (Arciprete Don Giuseppe Prof. Napoleone) e rappresentanze numerose di autorità civili e politiche, religiose e militari, in corteo sulle strade di Cerreto Sannita.
12. “Canta Bimbo” e “Canti sull’Aventino”
L’uno e gli altri meritano di essere presentati in Palena e nelle Comunità Aventine. Del Canta Bimbo è auspicabile la rinascita (con programma ai partecipanti). Dei Canti sull’Aventino si auspica una presentazione a cura della Sezione locale degli Alpini, in collaborazione con:
- la Banda di Palena;
- l’Associazione Amici della Musica;
- l’Associazione Culturale Palenese;
- l’Associazione Pro-Loco.
13. Il pensiero teologico dell’Apostolo San Paolo di Tarso
Per l'Anno Paolino, proclamato dal Papa in occasione del bimillenario della nascita di San Paolo in pieno svolgimento in tutto il mondo, con una serie di manifestazioni, incontri e dibattiti, riceviamo e pubblichiamo una breve nota sul pensiero teologico dell'Apostolo di Tarso.
Punto di partenza è la "novità" dell'apparizione di Damasco, quando Paolo passa "dalle tenebre alla luce" e da persecutore dei cristiani diventa il più dinamico degli apostoli. In riferimento al pensiero teologico egli afferma che ha ricevuto una rivelazione doppiamente divina, perché operata da Dio Padre e perché il contenuto è lo stesso Figlio di Dio. La rivelazione, quindi, è la persona stessa di Cristo, di cui Paolo mette in rilievo i due momenti cruciali della sua vita: la morte e la risurrezione. Per Paolo, Cristo riassume e interpreta tutta la storia della salvezza, per la sua dignità di Figlio di Dio e per l'amore mostrato per noi, fino al sacrificio della vita. Quest'operazione salvezza non può essere rivendicata dall'uomo per i suoi meriti, ma è un dono gratuito di Dio, mediante il Figlio, al quale l'uomo deve corrispondere con la fede. Una fede sostanziata di amore, in modo che la sola fides, proclamata da Paolo comprende anche il comportamento dell'uomo, trasformato da peccatore a seguace e imitatore di Cristo. Il dinamismo della fede è anche il dinamismo della carità, cioè dell'amore verso tutti. Infatti, l'intervento divino comunica una nuova vita, al punto tale che Paolo afferma: "Non sono io che vivo, ma è Cristo che vive in me".
La Buona notizia, l'Evangelo, proclamato da Paolo è per tutti gli uomini, senza distinzione fra giudei e greci (pagani), uomini e donne, liberi e schiavi. Veniva proclamata così l'universalità della salvezza, superando l'angusta visione etnocentrica del giudaismo, che riservava ad un solo popolo il rapporto col vero Dio. Segno di tale radicale cambiamento non è più la circoncisione della carne, ma quella del cuore, la fede , che rende figli di Abramo e seguaci del Risorto.
Giovanni Scarpelli
14. L’antica Chiesa di San Francesco riaperta al culto religioso
L’evento consentirà la rinascita dell’antica Confraternita della chiesa dedicata ai defunti. Sarà costituita da pochi anziani sopravissuti (già confratelli) e da appartenenti di ogni età che amano vestire la mozzetta (su camice bianco) colore d’oro e partecipare alle processioni ed alla recita domenicale dell’Officio dei Defunti. Sulla facciata del tempio si leggono le seguenti parole: “Sacrosanctae lateranensi Basilicae aggregatum” (aggregato alla sacrosanta Basilica Lateranense).
BUONA PASQUA
con fraterni auguri di ogni bene
a tutti i nostri lettori
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Presidenza onoraria: Don Antonio Pintori, Presidente Onorario. Direzione: Don Sante Paoletti, Rev. Parroco di Palena, Direttore; Don Emiliano Straccini, Rev. Parroco di Fara S. M., Vice Direttore; Maria Martinelli, Vice Direttore, Lettopalena. Amministrazione: Parrocchia di Palena (Chieti): 66017 Conto Corrente Postale: 12552667 Fondatore: Riccardo Vittorio Gentile (agosto 1998) Redazione: Andrea Gentile, Riccardo Vittorio Gentile Pubbliche relazioni: Giacinto Delfini – Via S. Antonio Abate – Palena Corrispondenti: Giovanni Scarpelli, Antonella Verna, Gerardo Vittoria. Distribuzione: Rev. Suore Scuola Materna – Palena Maria Caputo – Rione Frenano, 4 – Palena Gerardo Ferrara – Piazza Municipio, 2 – Palena Sito internet: http://digilander.libero.it/vocedellaventino e-mail: lavocedellaventino@libero.it |