LA VOCE DELL'AVENTINO Periodico della fraternità tra residenti ed emigranti delle Comunità dell'Alta Valle dell'Aventino. Cultura religiosa, storica, artistica e letteraria .Luglio – Agosto 2009 – Palena (Chieti) |
Cime della Porrara, anticamente “Palleno”. Alle sue pendici, le sorgenti del fiume Aventino.
Il sacro monte Porrara, anticamente chiamato “Palleno”, diede nome ai Palenesi che vi nacquero. La Porrara è il monte di Palena, in provincia di Chieti che, a fianco della Maiella orientale, domina la valle del fiume Aventino, aperta a levante fino all’Adriatico: è il sacro monte dove pregarono tre Santi: S. Celestino V Papa, eremita in una angusta grotta nei pressi del Santuario della Madonna dell’Altare (m. 1272 s.m.), costruito dai Celestini, suoi seguaci; S. Falco, eremita, in una grotta tra la Porrara e la Maiella, in territorio di Palena, noto con il nome di “Coste di S. Falco”, poi protettore di Palena; S. Nicolò da Forca Palena, antica frazione di Palena, su un costone della Porrara (m. 1276 s.m.), vicino all’attuale stazione ferroviaria di Palena, già Parroco di Palena, poi fondatore di tre conventi nelle città di Napoli, Firenze e Roma, sul Gianicolo. In queste località sacre della Porrara, si arriva percorrendo molteplici itinerari di interesse storico-culturale, religioso e archeologico, meritevoli di essere conosciuti e visitati, evocatrici della vita dei tre Santi, seguendo percorsi di attrattive turistiche per la particolare e sublime bellezza del paesaggio incontaminato del territorio di Palena, premiata con il prestigioso riconoscimento della “Bandiera arancione” dal Touring Club Italiano. Riccardo Vittorio Gentile, fondatore de “La Voce dell’Aventino” (agosto 1998) |
Nel decennale della fondazione inaugurato
il sito INTERNET de “La Voce dell’Aventino”:
http://digilander.libero.it/vocedellaventino
1. PALENA – Itinerari turistico-culturali, religiosi di particolare interesse storico e archeologico a livello regionale e nazionale
Tra i vari, molteplici itinerari turistico-culturali presenti nel territorio di Palena, quattro di essi, di particolare interesse storico e archeologico a livello regionale e nazionale, sono stati segnalati e descritti recentemente da “La Voce dell’Aventino”. Sono i seguenti, percorribili nelle località a fianco di ciascuno di essi indicate:
a) quello vicino al santuario della Madonna dell’altare (m.1272 s.m): la grotta dove visse il giovane eremita San Celestino V Papa che opponendosi al potere temporale di Bonifacio VIII predicò il potere religioso e spirituale della Chiesa;
b) l’antica chiesetta in prossimità del valico di Coccia;
c) Forca Palena (antica frazione di Palena), ubicata in prossimità dell’altopiano di Santa Chiara, poco distante dalla stazione ferroviaria di Palena: antica frazione di Palena dove nacque S. Nicolò da Forca Palena, fondatore di storici conventi in tre città italiane: Napoli, Firenze e Roma (sul Granicolo).
d) La grotta e la chiesetta di San Falco, protettore di Palena, ubicate in località “Coste di San Falco”.
2. Un nuovo contributo alla storia di Palena
Mercoledì 12 agosto alle 17.30, presso il Teatro Aventino Ettore Margadonna, Costantino Felice e Gian Battista Elia hanno presentato il libro Il silenzio delle origini. L’Abruzzo tra Seicento e Novecento attraverso le vicende di una famiglia, pubblicato dall’Editore Rocco Carabba di Lanciano. Con un titolo accattivante desunto da un saggio poetico di Cesare Pavese che induce a riflettere sulla continua immanenza silente delle origini personali, l’Autore Giandomenico Scarpelli, mosso dall’amore per la propria terra d’origine, dall’interesse per la storia e dalla curiosità do conoscere la vita quotidiana degli avi, ha ripercorso la storia di quei tre secoli attraverso le vicende della famiglia Secchione, antichi “fabbricanti” di pannilana, esponenti della Congrega di S. Francesco in Terranova. Sulla base, di una documentazione inedita reperita da accurate ricerche è stata ricostruita la storia sociale dell’Abruzzo interno montano dell’Alta Valle dell’Aventino esposta in forma molto gradevole ed avvincente punteggiata da fatti ed episodi interessanti, singolari e drammatici. E’ un originale e prezioso contributo alla storiografia di Palena fino a quando assurse a polo industriale dell’Abruzzo Citra e degli otto paesi della zona, nonché un’interessante menzione di numerosi cognomi e personaggi semplici e importanti.
3. MOM – Museo dell’orso marsicano a Palena
.Il MOM – Museo dell’Orso Marsicano – ospitato in un’ala dell’ex convento di S. Antonio a Palena, è costituito da 5 sezioni allestite con pannelli, diorami e una suggestiva ricostruzione della foresta di notte. Le sale espositive descrivono le caratteristiche biologiche e le abitudini di vita del placido plantigrado, senza trascurare la mitologia e la storia, per concludersi con le problematiche relative al rischio di estinzione e ai progetti per la tutela e salvaguardia dell’orso. Punto di forza del museo è il carattere divulgativo didattico che prevale sull’aspetto scientifico; infatti, una parte interattiva permette lo stimolo della curiosità per ragazzi ed adulti. La struttura è arricchita da una sala audio-video che permettere la proiezione di immagini inerenti l’orso e il Parco in generale. Il museo vuole essere un momento d’incontro con l’orso per conoscerlo, amarlo, rispettarlo e difenderlo. E’ stato voluto nel territorio di Palena perché area tradizionalmente interessata dalla presenza dell’orso bruno, pertanto alla visita guidata all’interno del museo potrà essere abbinata l’escursione lungo uno dei sentieri dell’orso, per avere un contatto diretto con il suo ambiente e andare alla ricerca dei segni indiretti della sua presenza. Il Comune di Palena ha programmato per il 20 agosto una giornata a tema ambientale con visite guidate, attività di educazione ambientale e convegno presso il Teatro Aventino, alle ore 18:00 in collaborazione con l’Ente Parco Nazionale della Majella.
Gestione: STOP&GO di Luigia Anna Di Sciullo Indirizzo: Vico II Gradoni, 2 Palena (CH)
Contatti: Tel 339/8629165 - 0872/918951 - Fax 0872/918044
museorso@virgilio.it www.majellassieme.it
4. Il “Centro anziani” di Palena
A Palena, nato da più anni e via via assai bene organizzato, il suo “Centro anziani” è numeroso, ben organizzato e consolidato dopo aver superato ostacoli in passato. Questo, grazie all’attività costante e saggia, svolta dai suoi gruppi associati di anziani e anziane operanti (coordinati dai loro dirigenti), in ricorrenti incontri e dialoghi fraterni, costruttivi, per realizzare iniziative. Di particolare rilievo, per la sua perfetta organizzazione e realizzazione, l’incontro di domenica 12 luglio 2009, dopo il rito religioso nella chiesa del Santuario della Madonna dell’Altare, su un costone del sacro monte Porrara, dominante a m. 1272 s/m la valle della Madonna, coperta da un fitto silenzioso bosco e la valle del fiume Aventino, aperta a levante con ampio salutare respiro fino all’Adriatico. Pranzo all’aria aperta, incontri e dialoghi hanno allietato la bella giornata religiosa e conviviale con arrosto squisito di agnello nostrano.
5. Visita al Santuario della Madonna dell’Altare e scampagnata sulle adiacenze del monte Porrara degli iscritti al “Centro anziani” di Palena
Rito religioso e scampagnata, con organizzazione perfetta e partecipazione di soci e simpatizzanti, iscritti al Centro anziani di Palena; hanno partecipato numerosi al rito ed alla riunione all’aperto durante l’intera giornata, onorata dalla presenza del Sindaco di Palena con esponenti dell’Amministrazione Comunale e del Reverendo Parroco Don Sante Paoletti.
I protagonisti della giornata, organizzati dal Presidente del Centro Anziani e i suoi collaboratori, tra cui la signora Maria Caputo, hanno realizzato la riuscita della bella giornata, davanti al Santuario della Madonna dell’Altare, dove sono giunti a termine dell’itinerario religioso, turistico e culturale più significativo e importante tra gli altri numerosi itinerari, turistico, culturali e archeologici di Palena. Il fatto più significativo della bella iniziativa, che ha riunito il “Centro anziani” accanto all’antico Santuario, è dato dalla trasparenza di rapporti calorosi di fratellanza e solidarietà maturati via via nel tempo durante gli incontri frequenti di questi anni nel Centro anziani (vissuti nella sede della nuova comunità dai suoi numerosi iscritti), nato e cresciuto con provvedimenti benefici dell’Amministrazione Comunale di Palena.
6. Associazione Culturale Palenese e Museo degli artisti
Il Comune di Palena ha recentemente deliberato quanto segue:
- di rendere disponibili all’Associazione Culturale Palenese i due locali attigui al Museo Geopaleoontologico posti al secondo piano del Castello ducale, affinché gli stessi siano adibiti a Pinacoteca degli Artisti e mostri itineranti per pittura, scultura, fotografia etc.
- di dare atto che l’importante iniziativa promossa dall’Associazione Culturale Palenese contribuirà allo sviluppo ed alla conoscenza culturale, artistica e turistica di Palena;
- di dare, altresì, atto che tutte le opere che saranno donate dagli artisti stessi o da benefattori alla “Pinacoteca degli Artisti di Palena” saranno opportunatamente catalogate e resteranno di proprietà del Comune di Palena.
Vista la nota del Presidente dell’Associazione Culturale Palenese, Prof. Giuseppe Delfini, dove tra le informazioni e notizie in esso contenute vi è quella relativa all’istituzione del Museo degli artisti di Palena, la Giunta comunale di Palena ha ritenuto di «assegnare all’Associazione culturale Palenese i locali richiesti, dando atto dell’importante iniziativa che, attraverso la disponibilità e l’esposizione delle opere dei numerosi artisti che questo paese vanta di aver dato ai natali, contribuirà certamente alla conoscenza culturale, artista e turistica del proprio territorio» (Verbale della Delibera della Giunta comunale di Palena del 27.12.2008).
7. Il busto bronzeo del Vescovo Salvatore Del Bene finanziato dall’Associazione Culturale Palenese
Il busto bronzeo del Vescovo Salvatore Del Bene, solennemente inaugurato a Palena, è stato finanziato dall’Associazione culturale Palenese che ne ha promosso la commemorazione con il nipote parroco Don Luigino del Bene, nonché dalla Fondazione Ca. Ri. Chieti. Il Comune di Palena ha contribuito alla realizzazione, autorizzando l’occupazione del sito su cui è collocato il detto monumento sul sagrato della Chiesa parrocchiale.
Giovanni Scarpelli
8. Il soggiorno a Palena del poeta, scrittore e oratore Pietro Paolo Parzanese
E’ prossima la ricorrenza del bicentenario della nascita del poeta, scrittore, oratore Pietro Paolo Parzanese, canonico irpino, che ebbe rapporti con Palena, che ebbe rapporti con Palena dove soggiornò ripetutamente ospite dei futuri parenti Recchione. Il popolo plaudente palenese, affascinato dalla sua “divina parola” dei panegirici quaresimali di un paio d’anni, gli dedicò una lapide affissa nella chiesa parrocchiale nel 1839, che purtroppo è andata distrutta dal bombardamento aereo alleato del 23 novembre 1943.
Le poesie del Parzanese erano studiate nelle scuole di Palena fino all’ultimo conflitto mondiale e tuttora i più anziani recitano ancora quei versi. L’emerito nostro arciprete Don Luigino Del Bene conserva gelosamente un fascio di fogli manoscritto di poesie. I concittadini di Ariano Irpino (Avellino) su promozione del fattivo Vescovo locale stanno organizzando solenni manifestazioni culturali di alto livello e popolari (che a cura della solerte Associazione culturale Palenese riguarderanno anche Palena) al fine di onorare degnamente l’illustre personaggio che ha un ruolo di rilievo nella storia della letteratura italiana dell’Ottocento per la mirabile produzione nei 42 anni di vita.
Giovanni Scarpelli
9. Dodicesima marcia ecologica “marcia alpina sul monte Porrara” (m. 2.137)
L’ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI – Gruppo di Palena ha organizzato la dodicesima marcia ecologica “marcia alpina sul monte Porrara” nel Parco Nazionale della Majella, attraverso sentieri che percorrono le montagne più belle e suggestive della zona. Partenza domenica 9 agosto, dal piazzale Madonna dell’Altare, ore 05:30. Rientro, in località S. Antonio; tempo medio di percorrenza 7:00 ore.
10. Festa degli Alpini a Palena
Il Gruppo Alpini di Palena ha organizzato inoltre per il 29 agosto la Festa degli Alpini. Programma: ore 18:00: Santa Messa. ore 19:00: Cena all’aperto a cura del Gruppo Alpini di Palena. Via Variante Nazionale – Zona Monumento all’Alpino – Area parcheggio.
11. 1° Memorial “Gli Angeli di Palena”
Nel mese di luglio si è svolto a Palena il 1° Memorial “Gli Angeli di Palena”. Davide, Maria Cristina, Stefania, Erika, Alessio. Il torneo di calcetto, organizzato da Giovanni Paterra, è stato molto seguito e ha riscosso molto interesse e partecipazione del pubblico. E’ una iniziativa che merita negli anni di proseguire nella valorizzazione sia della competizione sportiva, sia nella promozione dei valori connaturati nel dolore, nella memoria e nel ricordo dei giovani palenesi tristemente scomparsi: Davide, Maria Cristina, Stefania, Erika, Alessio.
Foto di Giovanni Paterra. 1° Memorial “Gli Angeli di Palena”
12. Verità e censure sul terremoto in Abruzzo
Riportiamo un interessante articolo di Domenico Ranieri pubblicato su Il Centro che riguarda l’intensità-magnitudo del terremoto in Abruzzo del 6 aprile 2009. La prima notizia riguarda il magnitudo del terremoto in Abruzzo. E’ stato inizialmente fissato a 5.8 della scala Richter. In realtà, i sismografi di tutto il mondo hanno avvertito una scossa in Abruzzo del 6.3 della scala Richter. Ma perchè censurare la forza del magnitudo? Per pagare di meno! Se la magnitudo è inferiore a 6 sulla scala Richter, lo stato deve provvedere al 33% di rimborsi ai terremotati. Se è superiore, lo stato deve rimborsare il 100% dei danni ai terremotati!
Eccovi l’articolo:
La scossa di terremoto che la notte del 6 aprile ha devastato L’Aquila e dintorni è stata di magnitudo 6.3 della scala Ricther e non di magnitudo 5.8. Lo sostiene l’Istituto nazionale di Geofisica e vulcanologia sul suo sito internet e si accende il dibattito sull’entità dei finanziamenti per la ricostruzione.
Per il capoluogo d’Abruzzo finora si è parlato di magnitudo (Ml) 5.8, che però è relativa alla registrazione di un sismografo standard a corto periodo; la magnitudo momento (Mw) 6.3 registrata dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, invece, viene elaborata attraverso un trattamento più rigoroso che tiene conto di tutte le frequenze registrate dai sismografi della rete sismica nazionale.
E’ pertanto da ritenersi un dato scientificamente più corretto in quanto proveniente da più valori verificati. Gli stessi sismologi americani, tedeschi e giapponesi hanno rilevato una superiore magnitudo del sisma. L’ingegner Maurizio Floris, ha dichiarato che «i dati sull’entità del sisma sono stati cambiati, penso volutamente e con raziocinio, per evitare il risarcimento del 100% che sarebbe stato dovuto in caso di sisma maggiore di 6 gradi della scala Richter. I dati di accelerazione al suolo sono stati impressionanti e completamente al di sopra della nuova normativa antisismica del 2003. Le accelerazioni al suolo sono risultate 2, 3 e persino 4 volte superiori a quelle previste da suddetta normativa. E’ stato un terremoto squassante per la potenza, per l’epicentro posto a 500 metri in linea d’aria dal centro storico, per la profondità risibile di 5 km. Per chi lo ha vissuto è stata la fine del mondo, non un terremoto qualsiasi». Floris aggiunge che «i danni maggiori sono stati riscontrati su due classi di edifici: le strutture in muratura che non hanno subìto ristrutturazioni statiche e quindi assolutamente gracili e gli edifici degli anni 60-70 costruiti prima della normativa antisismica. In quel periodo i tondini di acciaio liscio e il calcestruzzo con miscelazione manuale in betoniera sul cantiere erano la norma e quindi oggi non può gridarsi allo scandalo. La denigrazione dei professionisti aquilani e la castrazione dei dati sismici deve interrompersi». Il Presidente della Regione, Gianni Chiodi, ha escluso che una diversa classificazione del terremoto possa determinare finanziamenti maggiori. Si è innescato, però, un meccanismo di dubbi e sospetti che rischia di scatenare un putiferio. Gli aquilani chiedono chiarezza.
Domenico Ranieri (Il Centro)
Il centro storico di Castelnuovo di San Pio in provincia dell'Aquila
CASTELNUOVO DI SAN PIO - Dicono che faranno tutti come Sabbatino S., che ha 80 anni e l'altro giorno è scappato dalla tendopoli e si è chiuso nella sua casa diroccata. "Io in tenda non ci torno più", gridava. "Meglio morire a casa mia che marcire nella tendopoli". L'uomo ha guardato fuori dalla sua finestra. Ha visto che, dopo centodieci giorni, nulla è cambiato.
La scena di
dolore è la stessa illuminata dall'alba del 6 aprile. La piazza coperta dalle
macerie, le auto schiacciate, le intimità violate delle camere da letto senza
muri. I vigili del fuoco avevano le lacrime agli occhi, quando sono andati
prenderle il vecchio per riportarlo giù, nel campo blu vicino al cimitero. "Faremo
tutti come Sabbatino", dicono adesso nella tendopoli. "Torneremo nelle nostre
case quasi distrutte. Rischieremo la vita ma almeno qualcuno si accorgerà di noi".
Castelnuovo è un "Borgo fortificato" - così è scritto all'ingresso del paese -
che forse ha vinto qualche battaglia ma ha perso la più importante: quella
contro il terremoto. Tutte le case del centro sono crollate, anche la chiesa è
un cumulo di rottami. Cinque le vittime, il 95% delle case sono a terra o da
abbattere. "Eppure qui non si sono mai viste le telecamere e non è arrivata in
visita nessuna persona importante. La cosa assurda è che i tanti amici che
abbiamo in Italia e nel mondo - il nostro è un paese di emigranti - ci
telefonano e ti dicono: "Adesso state bene, vero? Abbiamo visto in tv che sono
arrivate le casette di legno, che stanno costruendo gli appartamenti antisismici".
E invece stiamo tutti come Sabbatino. Non abbiamo nemmeno i condizionatori nelle
tende. In più di tre mesi non sono riusciti a potenziare la linea elettrica. Se
attacchi un condizionatore, salta tutto".
Non è una mosca bianca, Castelnuovo di San Pio delle Camere. I tg nazionali
mostrano il "cantiere più grande d'Europa", ma basta uscire da questo "set del
terremoto" per capire che a Castelnuovo e in decine di altri paesi tutto è
ancora fermo a quella notte di aprile. È cambiata soltanto l'anima dei
sopravvissuti. "Prima sentivamo il calore della solidarietà. Adesso ci sentiamo
sempre più soli e pieni di paura, perché non sappiamo nulla del nostro futuro.
Non sappiamo, ad esempio, se il nostro paese sarà ricostruito. Non sappiamo se
arriveranno o no le casette di legno".
Si parla nell'unico luogo di ritrovo, la mensa, davanti al bancone del bar "Crolla
ma non molla". "Ci hanno detto - raccontano Stefania e Luigia Maurizio, Roberto
Sidoni e Stefano Terio (che è il vice sindaco) - che entro novanta giorni
dobbiamo presentare domanda e progetto per la ricostruzione delle nostre case.
Ma come possiamo decidere noi da soli? Ci dovrebbero dire, prima di tutto, se
sarà possibile ricostruire Castelnuovo lì dove è sempre stato. Sotto le case ci
sono i "grottoni", grandi cavità naturali abitate nell'antichità e poi usate
come stalle. È possibile ricostruire un paese su questi spazi vuoti? Le case,
poi, si appoggiano l'una all'altra. Non è possibile rimetterne in piedi una se
quelle a fianco restano ruderi. Ci vorrebbe uno studio di un'équipe di geologi,
di ingegneri, di architetti".
Il centro storico sembra bombardato. Ci sono turisti del macabro che scavalcano
la recinzione per portare i bambini a guardare le rovine. "Giovanna, hai visto
che disastro? Guarda che bel lettone. Secondo me è del '600". Tutto è fermo,
come in un tragico flashback. C'è la Ford Escort schiacciata sotto le pietre,
c'è il lampadario rimasto intatto nella cappella senza tetto, con i quadretti
della Via Crucis appesi a due muri pericolanti. "Noi residenti siamo 200, ma
d'estate gli emigranti tornano dal Canada e dagli Stati Uniti e in tutte le case
si accendono le luci. Si viveva bene, qui, nella tranquillità di un paese a soli
25 chilometri dalla città. In tendopoli siamo 120, perché molti anziani li
abbiamo portati via, negli hotel del mare o presso i parenti. Non possono vivere
in una casa di tela".
Dal piazzale della chiesa si vedono il campo con le stoppie di grano e il prato dove dovrebbe nascere la Castelnuovo di legno. "Dicono, ma per ora sono solo voci, che si potrebbero installare cinquanta casette. Ma in quell'area non ci sono nemmeno i picchetti. Bisognerà spianare, mettere la ghiaia, buttare le piattaforme di cemento, costruite le strade e le fogne... Non ci sono i soldi nemmeno per le opere di urbanizzazione".
Ma nessuno vuole accettare la sconfitta. "Ci attacchiamo a tutto. Noi non siamo
stati fortunati, perché non siamo stati adottati da nessuno. Qui non sono
arrivati ministri o ambasciatori. Un aiuto vero ci viene dato dalla Protezione
civile della Toscana, che ogni giorno ci fa trovare due pasti caldi e dal Comune
di Segrate, che sta costruendo per noi un centro polivalente, con una sala per
gli anziani, un'altra per i giovani, una piccola chiesa... Appena pronto, faremo
una grande festa. Noi cerchiamo di restare tutti uniti, vogliamo continuare a
essere un paese. La Messa della domenica è importante, anche perché è
l'occasione per trovarci tutti assieme. Ma da quel 6 aprile l'unica chiesa
agibile è la cappella del cimitero".
Articolo di Jenner Meletti pubblicato su “La Repubblica” il 28 luglio 2009
14. Sentenze, massime, motti e proverbi latini
a cura di Andrea Gentile
Cicero pro domo sua
Una volta esiliato, distrutta ingiustamente la sua casa e costruito sopra ad essa un tempio alla dea Libertà, Cicerone, tornato a Roma, con una magnifica orazione ottenne la ricostruzione della sua casa a spese dello Stato.
Oggi questa espressione “Cicero pro domo sua” ha sopratutto un significato negativo che si usa per indicare quei politici o funzionari dello stato che pensano solo ai loro egoistici interessi piuttosto che al benessere dei cittadini.
Iustitiam quaerimus, rem omni auro cariorem
Ricerchiamo la giustizia, cosa più preziosa di ogni ricchezza. Cicerone
In medio stat virtus
Nel mezzo sta la virtù. Uno dei principi basilari del Mos Maiorum. Non bisogna mai esagerare né in eccesso né in difetto poiché è nell'equilibrio che sta l’arte della saggezza e del ben vivere.
Iniuriam ipse facias, ubi non vindices
Non vendicare un'ingiustizia, equivale a commetterla! Publilio Siro.
Beati monoculi in terra coecorum
Beati coloro che hanno un solo occhio in una terra di cechi. Seneca
Nullum crimen sine leges
Nessun crimine senza la legge.
Un comportamento non può essere definito reato (quindi passibile di pena) se non è riconosciuto come tale dalla legge. Questo principio è stato introdotto con le riforme giudiziarie di Silla ed è uno delle pietre miliari del Diritto penale.
Nemo iudex in causa sua
Nessuno può essere giudice nella propria causa. Marco Aurelio
Quo usque tandem Catilina abutere patientia nostra?
Per quanto ancora Catilina abuserai della pazienza nostra? Pronunciata in Senato da Cicerone, come frase iniziale delle celebri orazioni catilinarie.
Oggi si è soliti sostituire il nome di Catilina con quello della persona alla quale vogliamo fare una critica o un'accusa a proposito dei suoi modi di fare, dei suoi atteggiamenti o delle sue azioni.
Alea iacta est
Il dado è
stato tratto. Pronunciata da Caio Giulio Cesare nel 49 a.C. sulle sponde
del Rubicone.
La frase allude ad una scelta o ad un'azione dopo la quale non si può più
tornare indietro.
Vox populi
La voce del Popolo. Utilizzata per indicare una decisione, presa dal popolo o comunque da molte persone e che quindi deve essere rispettata. In realtà la citazione corretta di Alcuino sarebbe Vox Populi et vox Dei cioè la “voce del Popolo” e la “voce di Dio”.
Andrea Gentile
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AVVISO AI LETTORI
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Oltre all’inaugurazione del suo sito internet (curato da Andrea Gentile), in occasione della ricorrenza decennale dalla sua fondazione (1998-2008), “La Voce dell’Aventino”, a partire dal prossimo numero (novembre-dicembre 2009), sarà pubblicato sul suo sito web http://digilander.libero.it/vocedellaventino/ con frequenza quadrimestrale e sarà costituito e articolato in alcune sezioni specifiche di approfondimento:
1. Palena e i paesi della valle dell’Aventino. Fatti, cronaca e attualità.
2. Religione. Itinerari religiosi, turistico-culturali, di particolare interesse storico e archeologico.
3. S. Falco, S. Niccolò e S. Celestino V. Documentazioni religiose e storiche.
4. Arte, musica, poesia e cultura a Palena.
5. La storia di Palena in Abruzzo. Fonti, inediti e documentazioni storico-archeologiche di interesse regionale e nazionale.
Un ringraziamento sentito e sincero è rivolto a tutti i Palenesi e agli Abruzzesi in Italia e nel mondo che dal 1998 hanno collaborato e continueranno a collaborare. La natura e la finalità de “La Voce dell’Aventino” è di rimanere sempre al di fuori di qualsiasi interesse politico, in onore della giustizia, della verità e della libertà nell’informazione. La Redazione
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Presidenza onoraria: Don Antonio Pintori, Presidente Onorario. Direzione: Don Sante Paoletti, Rev. Parroco di Palena, Direttore; Don Emiliano Straccini, Rev. Parroco di Fara S. M., Vice Direttore; Maria Martinelli, Vice Direttore, Lettopalena. Amministrazione: Parrocchia di Palena (Chieti): 66017 Conto Corrente Postale: 12552667 Fondatore: Riccardo Vittorio Gentile (agosto 1998) Redazione: Andrea Gentile, Riccardo Vittorio Gentile e-mail: lavocedellaventino@libero.it Pubbliche relazioni: Giacinto Delfini – Via S. Antonio Abate – Palena Corrispondenti: Giovanni Scarpelli, Antonella Verna, Gerardo Vittoria. Distribuzione: Rev. Suore Scuola Materna – Palena Maria Caputo – Rione Frenano, 4 – Palena Gerardo Ferrara – Piazza Municipio, 2 – Palena Indirizzo sito web: http://digilander.libero.it/vocedellaventino/ Indirizzo e-mail: lavocedellaventino@libero.it |